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Cosmopolis

fotoUn altro spazio utilizzato per gli spettacoli del Torino Fringe Festival è il BLAH BLAH, in una delle più belle vie di Torino, Via Po. È uno spazio che ha avuto e che ha molti utilizzi. Ora è soprattutto spazio di incontri, dove ci si può rifocillare, chiacchierare, vedere film e spettacoli. Ed è anche un luogo teatrale intimo per pochi spettatori e quindi l’ideale per Cosmopolis, spettacolo che trasuda energia e ritmo contagiosi. Un vecchio edificio abbandonato. Un tempo una fabbrica, ma adesso tra i macchinari arrugginiti dei ragazzi stanno ballando musica techno intorno ad una console da dj.
Cosmopolis è uno spettacolo, sotto forma di dj set, sulla città di Torino. Accettando la sfida di una comunicazione amplificata abbiamo cercato di dar voce alle storie di tensione della sua contemporaneità miste al passato operaio e alle commoventi voci dell’inevitabile dispersione all’interno delle colonne sonore del quotidiano.

La storia è abbastanza semplice: un gruppo di ragazzi decide di investire sul proprio futuro inventandosi una spazio musicale in una fabbrica abbandonata. Si suddividono i compiti: chi sta alla console e chi trascina il movimento degli ospiti paganti ballando a sua volta. Fin qui niente di nuovo, ma siamo a Torino e loro sono figli di una classe operaia che appare perdente, con un passato fatto di fatica e riscatto dalla miseria ma che si rivela diverso da ciò che si sperava. Chi è riuscito ad andare in pensione scopre che non tutti possono godersi gli ultimi anni in modo sereno, malattie legate alla mancanza di elementari protezioni fisiche sul luogo di lavoro, disoccupazione crescente delle nuove generazioni che li costringono a mantenere figli per molti anni ed una crescente sensazione di abbandono fanno si che un clima tetro e cupo avvolga una città che comunque cerca, in tutti i modi di andare oltre. Di questo si parla in questa bella prova attoriale che ha vinto il premio della Critica per il valore artistico del progetto alla finale di Premio Scenario 2009. È un linguaggio fatto di movimento, energia fisica, musica sincopata che ha la forza di arrivare al nocciolo delle cose. Chi ha conosciuto e vive questa città da dentro sente che ciò che appare perso, triste, problematico in realtà ha molte possibilità di riscatto e niente è mai davvero negativo. Così il dialogo fra operai che vengono da realtà diverse, le considerazioni dei due anziani che decidono di andare a sentire la sentenza sulla morte di un loro compagno, lo scontro fra i tre amici sul debito che si trovano a gestire. Da segnalare ancora l’originalità dei movimenti, che pur essendo sostanzialmente uguali cambiano a secondo del luogo: discoteca, luogo di lavoro, giardino dove gli anziani si incontrano. E la fatica reale che traspare dalle facce degli attori, perennemente in movimento, diventa elemento importante di comunicazione per questa favola senza lieto fine. Il pubblico, eterogeneo e per questo con più possibilità critiche, ha applaudito deciso alla fine della prova, consapevole di aver colto molto di più di ciò che appariva.

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Nome compagnia: PERFORMING CLUB
Provenienza: TORINO
Titolo dello spettacolo: COSMOPOLIS
Sottotitolo: Technostoria della città industriale
Crediti: di e con Yuri Ferrero e Damiano Madia

Dj dal vivo: Matteo Tarabbia

Visuals: Nadia Zanellatoe Luca Roggero
Tecnico: Luca De Giosa
Regia: Damiano Madia

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