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La tana

Foto di Alice Durigatto
Foto di Alice Durigatto

Vincitore del premio Incroci Teatrali 2015 (Santa Margherita Ligure)

Premio del pubblico alla Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2014 (Milano)

Premio Giovani Realtà 2014 — Giuria docenti Accademia Nico Pepe (Udine)

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Scrittura collettiva: Laura Belli, Lorenzo Torracchi, Marco Cupellari

Interpreti: Laura Belli e Lorenzo Torracchi

Costumi e scenografia: Compagnia ZiBa

Regia: Marco Cupellari

Produzione: Compagnia ZiBa

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“Morire è tremendo, ma l’idea di morire senza aver vissuto è insopportabile” (Erich Fromm)

Lo spettacolo si muove da questa frase di Eric Fromm, psicologo e sociologo tedesco, frase che è riassuntiva di tutta la messa in scena che lo spettatore vede sotto ai suoi occhi.

Si tratta di teatro fisico, tutto è dato dall’azione dei due personaggi sul palco e dal loro linguaggio del corpo, dalla loro fisicità.

I due protagonisti vivono protetti nella loro tana, sempre in pigiama e vivono una vita banalissima quanto grottesca. Le loro preoccupazioni maggiori sono se mangiare tonno o mais, parlano per luoghi comuni e per proverbi, il momento di maggior emozione, quando entrambi si vestono da gala, è l’arrivo del pacco che contiene cibo, giochi, gomme da masticare.

Sembrano felici a loro modo: guardano la tivù ballando e ridendo (salvo annoiarsi mortalmente quando il telegiornale interrompe i loro programmi preferiti), fanno passeggiate di dieci passi, vivono ignari di tutto ciò che succede fuori, senza interessarsene.

Tuttavia le pulsioni vitali dentro di loro non sono sopite: nel mondo onirico queste vengono fuori prepotentemente, sia come istinto di vita che come istinto di morte, per ricordare che la natura dell’uomo non è quella di stare nascosto in una tana, bensì di stare eretto ed agire. L’incapacità di parlare dell’uomo e l’incapacità di muoversi della donna sono le metafore di questo lento processo di de-umanizzazione, che essendo contro natura non può che portare a esiti tragici, che in primis risultano visibili nella parte fisica dei due personaggi.

Il finale tragico vede l’entrata in scena della morte, che non si lascia sfuggire nemmeno chi tenta di nascondersi e fa riflettere se non vale forse la pena, per quanto difficile, di abbandonare la tana e sfidare il pericoloso mondo reale, avendo però la consapevolezza che si sta vivendo veramente.

Molto interessante questo spettacolo, che grazie alla bravura dei due protagonisti Laura Belli e Lorenzo Torracchi riesce a emozionare lo spettatore, senza mai annoiarlo, portandolo a riflettere sulla nostra società senza mai annoiare, anzi riuscendo a strappare una risata e un moto di commozione.

I padri Beckett e Ionesco vengono rispettati e presi come spunto senza mai sfociare nel banale, ma riuscendo a dare una marcia in più di modernità a questo spettacolo molto ben riuscito.

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