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“Evolution”, il ritorno di Alessandra Ferri all’Auditorium Parco della Musica di Roma

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Foto di Roberto Ricci

Una carriera semplicemente sfolgorante, l’addio alle scene per sette anni, poi l’inizio di una nuova vita e di un nuovo percorso professionale: è questo l’iter della grande Alessandra Ferri che lascia trasparire dagli occhi tutta la semplicità, l’intelligenza e il talento di una grande artista che torna a Roma dopo un lungo periodo di assenza, protagonista di Evolution, il nuovo spettacolo in scena nella Cavea del Parco della Musica di Roma giovedì 30 luglio ore 21.00.

Insignita pochi giorni fa al Comunale di Bolzano del Premio Danza&Danza che le è stato assegnato nel 2014 per il suo ritorno sulle scene del 2013 dopo un’assenza di quasi sette anni, Alessandra Ferri festeggia una carriera trentennale che l’ha vista prima ballerina assoluta della Scala di Milano, musa di Kenneth McMillan al Royal Ballet, étoile dell’American Ballet Theatre di New York chiamata da Michael Baryshnikov, inarrivabile interprete di ruoli drammatici, dopo aver detto addio alle scene è tornata a danzare. Ma non si tratta però di un ritorno, come si potrebbe erroneamente pensare, ma dell’inizio di una nuova carriera artistica.

Per me non si tratta di un ritorno. Dopo il mio addio alle scene ero convinta di aver dato tutto quello che avevo da dare sulle scene. Poi è accaduto qualcosa: a un certo punto, pur avendo una vita piena e due meravigliose figlie, ho sentito che mi stavo spegnendo – ha raccontato Alessandra Ferri in occasione della presentazione di Evolution – L’incontro causale a New York con Martha Clarke ha fatto il resto. Mi ha proposto di lavorare su Chèri, tratto da Colette e abbiamo iniziato così, senza commissioni o teatro per il puro piacere di incontro artistico”.

La danzatrice sembra vivere questo momento della sua vita con estrema libertà e serenità.

In questo momento mi sento libera di sperimentare, di non pianificare nulla, di vivere pienamente il talento che mi è stato dato senza pensare alla carriera professionale che ho già portato avanti” ha detto la danzatrice.

Nel frattempo però i progetti si sono moltiplicati e Alessandra Ferri è tornata sulle scene, vittima di un ritorno della vocazione. Accanto ad Alessandra Ferri danzerà l’argentino Herman Cornejo, virtuoso e affascinante 34enne stella dell’American Ballet Theatre di cui è Principal dancers, che ha interpretato il ruolo di Chèri accanto a lei e che ha segnato l’inizio di questa sua nuova fase della sua vita.

Per me è un sogno lavorare con Alessandra Ferri ed è stato incredibile scoprire che non esisteva la diva, ma l’artista con cui lavorare” spiega Cornejo.

Evolution, prodotto e distribuito da International Music and Arts, Daniele Cipriani Entertainment, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma e con il sostegno di Invitalia, è uno spettacolo che parla di evoluzione, di crescita e in un certo senso di rinascita che racconta la ripresa del cammino artistico di questa grande artista, una donna fatalmente legata alla danza.

Evolution è un’evoluzione personale, uno spettacolo gioioso e allegro. La collaborazione con il Festival di Spoleto negli anni passati mi ha consentito di si staccarmi dalla visione di “ballerina” e, passando dall’altra parte della barricata, di capire la danza in tutti i suoi percorsi – spiega Alessandra Ferri – La contaminazione creativa contemporanea ci ha consentito di poter aggregare diversi coreografi per poter creare un programma eterogeneo e molto interessante”.

Alessandra Ferri sarà l’unica donna della serata, simbolo della danza femminile in un universo di uomini: accanto a lei e al suo partner Herman Cornejo saliranno sul palco otto straordinari danzatori, Tobin del Cuore, Craig Hall, Daniel Proietto, Jonathan Alsberry, William Briscoe, Jonathan Fredrickson, Jeremy Jae Neal e Johnny McMillan, danzatori di varia estrazione provenienti da compagnie classiche e contemporanee.

Che cosa vedremo in Evolution? La coppia Ferri-Cornejo sarà impegnata in Rhapsody su coreografia di Ashton e musiche di Rachmaninoff, Sinatra Suite su coreografia di Twyla Tharp per chiudere con il passo a due da Le Parc di Preljocaj su musiche di Mozart.

Lo spettacolo attraverso anche il percorso evolutivo della danza nel corso degli ultimi 60 anni anche attraverso le coreografie non solo di Ashton, ma anche di Lar Lubovitch, Twyla Tharp, Angelin Preljocaj, Christopher Wheeldon e dancemakers contemporanei come Aszure Barton, Alejandro Cerrudo, Alan Lucien Øyen, Kate Skarpetowska su musiche di Händel, Rachmaninoff, Arvo Pärt e Curtis Macdonald senza dimenticare Sinatra, Dean Martin e la grande Nina Simone.

La tournée italiana della Ferri che ha toccato Bolzano, Cividale e Civitanova nei giorni scorsi, dopo la serata di Roma si concluderà il 1 agosto a La Versiliana. 

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