sabato, Aprile 20, 2024

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Progetto “Case Matte”: un viaggio teatrale attraverso otto ex manicomi italiani

Foto di Domenico Semeraro
Foto di Domenico Semeraro

da un’idea di TEATRO PERIFERICO

in collaborazione con CHILLE DE LA BALANZA (compagnia teatrale residente nell’ex O.P. di San Salvi – FI)

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Soggetti coinvolti:

Coordinamento “per Quarto” (Genova)

Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli e Museattivo “Claudio Costa” (Genova)

Museo di Storia della psichiatria (Reggio Emilia)

Associazione “180amici L’Aquila-onlus” (L’Aquila)

Cooperativa di produzione biologica “Un fiore per la vita” (Aversa)

Archivio dell’ex. O.P. “Le reali case dei matti” (Aversa)

Museo Laboratorio della Mente ASL Roma E (Roma)

Associazione “Inclusione, graffio e parola” (Volterra)

Museo “Lombroso” USL 5 di Pisa (Volterra)

Gianluigi Gherzi, attore e autore

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Partner:

Etre, associazione delle residenze lombarde

ateatro.it, web magazine di critica teatrale

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Patrocini:

Fondazione Cariplo

Comune di Milano

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Un viaggio attraverso le più grandi e conosciute ex strutture manicomiali italiane per mantenere viva la memoria di quanti vi passarono rinchiusi la loro esistenza e, allo stesso tempo, dar vita ad una conversazione con le città per riconsegnare questi spazi in forme di uso partecipato.

Forte del successo ottenuto con la raccolta crowdfunding attraverso la piattaforma Eppela, che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, l’originale tour partirà sabato 5 settembre da Limbiate – dove è nato lo spettacolo Mombello. Voci da dentro il manicomio – e porterà Teatro Periferico ad attraversare l’Italia entrando con il suo lavoro nei vecchi ospedali di Genova, Reggio Emilia, L’Aquila, Aversa, Roma, Volterra e Firenze, coinvolgendo gruppi e associazioni impegnati nel recupero della memoria degli internati negli ex manicomi.

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NOTE AL PROGETTO

Nel 2012 Teatro Periferico, residenza teatrale lombarda nata dal bando Etre di Fondazione Cariplo, ha raccolto le storie di coloro che hanno vissuto all’interno dell’ex O.P. Antonini di Limbiate (malati, medici, infermieri e assistenti sociali), al fine di ricostruire le condizioni di vita e di lavoro al Mombello, uno dei maggiori manicomi d’Europa. Il materiale raccolto ha dato origine a uno spettacolo dal titolo: “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, realizzato in collaborazione con delleAli, altra residenza teatrale lombarda.

La pregnanza della materia affrontata; l’affluenza di molti giovani alle repliche; l’attenzione suscitata in numerosi cittadini, familiari di pazienti, operatori; l’uso, ancora oggi, di sistemi contenitivi e repressivi; la scomparsa graduale, per motivi anagrafici, di coloro che hanno vissuto il manicomio… queste e molte altre ragioni hanno convinto Teatro Periferico della necessità di continuare, non solo a rappresentare lo spettacolo a progetto ultimato, ma ad occuparsi della memoria di chi ha vissuto e può testimoniare la vita dentro gli ex ospedali psichiatrici.

Da qui ha preso origine il progetto Case Matte, nato con l’obiettivo di stringere legami con gruppi e associazioni impegnati a mantenere viva la memoria di quei luoghi, per raccogliere storie e conoscere la realtà delle molte persone che hanno vissuto là dentro, persone che potrebbero essere intercambiabili, tanto simili erano le condizioni di vita nei manicomi, diffusi ovunque nel Paese, ma che invece hanno tutte un volto, un nome e una storia propri.

Soltanto negli archivi dell’ex O.P. Antonini sono conservate poco meno di 84.000 cartelle cliniche, dal 1879 al 1999. Possiamo dunque stimare che, negli 88 manicomi italiani, siano state rinchiuse centinaia di migliaia di persone, forse addirittura qualche milione, talvolta per una vita intera, al punto che si può parlare di “ergastoli bianchi”. Un popolo caduto nell’oblio, un pezzo di storia del nostro Paese, di cui si sa ancora poco o nulla.

Inoltre da quando, grazie alla legge 180, in Italia i manicomi sono stati chiusi, i complessi che non sono stati riconvertiti in ospedali o in luoghi di cultura, sono stati lasciati cadere a pezzi e in molti casi sono stati oggetto di speculazione edilizia. Il viaggio si propone di sostenere e mettere in rete le associazioni che lavorano all’interno di queste strutture.

Durante il viaggio nelle Case Matte, Teatro Periferico riproporrà lo spettacolo nei corridoi degli ex manicomi, accanto ad una passeggiata notturna a cura di Chille de la Balanza, reinventata in ogni luogo, a partire dalla storia e dalle storie di vita di ogni ex-manicomio e costruita tenendo conto dei problemi e degli obiettivi indicati dalle realtà che collaborano al progetto. Inoltre verranno organizzati altri eventi legati al tema della memoria: camminate, letture, concerti, incontri pubblici, mostre…

Il camper di Teatro Periferico partirà ufficialmente da Mombello di Limbiate (5 – 6 settembre) e viaggerà per l’Italia per due mesi (11 – 13 settembre a Genova, 20 settembre a Reggio Emilia, 24 – 28 settembre a L’Aquila, 9 – 11 ottobre ad Aversa, 17 ottobre a Roma, 22 – 23 ottobre a Volterra e 24 – 25 ottobre a Firenze).

Alla fine del tour, gli esiti di quanto raccolto verranno presentati in un incontro cittadino a Milano, presso Villa Finzi, domenica 1 novembre.

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PROGRAMMA

I manicomi si assomigliavano tutti: grandi padiglioni, giardini curatissimi all’esterno, lunghi corridoi, enormi stanze, praticamente senza arredi, e piccole celle all’interno, alte mura di cinta. Dentro tutto il necessario per garantire l’autosufficienza della comunità: cucina, dispensa, lavanderia, sartoria, panetteria, laboratori e officine per materassai, fabbri, calzolai e tessitori, biblioteca, teatro, chiesa, farmacia, laboratori scientifici, sala operatoria, camera mortuaria… In alcuni venne istituita uma moneta ad uso esclusivo dei ricoverati. Erano città nelle città, mondi chiusi e separati dal resto del mondi.

Da sabato 5 a domenica 6 settembre

MOMBELLO – il manicomio e Villa Pusterla

LUOGO Ex ospedale psichiatrico Antonini, c/o Villa Crivelli Pusterla, Via Garibaldi 115, Località Mombello – Limbiate (MB)

L’ex ospedale psichiatrico Antonini, grande manicomio aperto nel1865 come succursale della Pia Casa della Senavra, il vecchio ospedale psichiatrico di Porta Tosa a Milano, è un complesso di padiglioni, tra i quali spicca la storica Villa napoleonica Crivelli Pusterla, prima struttura abitata del manicomio. Il Mombello fu un manicomio affollatissimo (negli anni della prima guerra si arrivò a più di 3.500 ricoverati), tanto da richiedere a sua volta l’apertura di altre succursali per contenere l’alto numero di internati, che in centotrent’anni raggiunsero il numero di circa 100 mila. Nel complesso c’erano 56 ettari di aree alberate, campi e filari che venivano lavorati dai pazienti, secondo i dettami dell’ergoterapia. Era presente all’interno del manicomio un padiglione per i fanciulli .

Attualmente nella struttura, in gran parte vandalizzata, ci sono: nella villa una scuola (un istituto agrario) che si occupa delle stalle e dei terreni, nell’ex casa delle suore, una comunità di famiglie solidali (Il Montebello), poi un centro diurno per anziani e il SerT. Tutto il resto è circondato da reti arancioni di sicurezza che impediscono l’accesso ai padiglioni ormai chiusi.

EVENTI PREVISTI

MOSTRA FOTOGRAFICA “Assenze… presenze dalle stanze di Mombello”, a cura del gruppo fotografico Freecamera di Sesto San Giovanni

MOSTRA “Mombello. Storia di un ospedale psichiatrico al tramonto del paradigma manicomiale”, con immagini provenienti dall’archivio della ex parrocchia dell’Antonini, a cura della Comunità Il Montebello

MOSTRA DI FOTOGRAFIE di Francesco Guerroni

PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO “Atlante della città fragile”, di e con Gigi Gherzi

PASSEGGIATA TEATRALE “C’era una volta… il manicomio”, a cura di Chille de la Balanza

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

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Da venerdì 11 a domenica 13 settembre

GENOVA – Il manicomio e l’art brut

LUOGO Ex ospedale psichiatrico Quarto dei Mille – Via Giovanni Maggio, 6

L’ex ospedale psichiatrico di Quarto fu inaugurato nel 1895. Dagli iniziali 700 ricoverati arrivò ad ospitare fino a 3300 infermi di mente nel 1955. L’attività clinica dell’Ospedale di Quarto proseguì fino alla definitiva chiusura del dicembre 1999 con caratteristiche di “ricovero-sanatorio”. A differenza dell’altro manicomio genovese, quello di Cogoleto, che ospitava malati cronici e tranquilli, Quarto dei Mille aveva un carattere più propriamente “ospedaliero” e curava le forme acute della malattia mentale.

Attualmente, all’interno della struttura ha la sua sede l’IMFI – Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli, un’associazione di volontari che ha istituito nel 1992 il Museattivo Claudio Costa, in cui sono raccolte centinaia di opere provenienti da vari atelier di attività espressive e da artisti di art brut, una bilioteca, diversi laboratori di attività artistiche e di socializzazione e un bar gestito da una cooperativa sociale. L’ex manicomio è tappezzato di scritte e disegni di Melina Riccio, un’artista intenta ad “illuminare” i muri di un luogo che una volta fu luogo di sofferenza.

EVENTI PREVISTI:

PASSEGGIATA TEATRALE “C’era una volta… il manicomio”, a cura di Chille de la Balanza

CONVEGNO “Voci Negate”, con gli psichiatri Luigi Maccioni, Marco Ercolani, Maurizio Cristofanini, i registi Paola Manfredi, Claudio Ascoli e Giorgio Laveri, il prof. Roberto Boccalon delI’Istituto di Psicoterapia Espressiva, Scuola di specializzazione in psicoterapia di Bologna e il dott. Marco Vaggi, direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL3 Genova

PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO “Atlante della città fragile”, di e con Gigi Gherzi

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

INCONTRO PUBBLICO “Fare memoria attraverso la raccolta di storie. L’esempio di Mombello”, con Paola Manfredi e Loredana Troschel, regista e drammaturga dello spettacolo “Mombello. Voci da dentro il manicomio” e il dott. Giorgio Macario, formatore e psicosociologo, membro del Consiglio Didattico e del Comitato Scientifico della Libera Università di Anghiari e collaboratore con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova

MOSTRE FOTOGRAFICHE “Immagini di Quarto” e “Il Living Theatre nei manicomi”

Durante le giornate il Museattivo “Claudio Costa” rimarrà aperto.

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Domenica 20 settembre

REGGIO EMILIA – Il manicomio e il museo della psichiatria


LUOGO Ex ospedale psichiatrico San Lazzaro, Museo di Storia della Psichiatria, Padiglione Lombroso, via Amendola 2

 Nel 1821 il San Lazzaro, che già esisteva nel sec. XII come lebbrosario, si trasforma in «Stabilimento Generale delle Case de’ Pazzi degli Stati Estensi». È dunque uno dei primi manicomi italiani (il primo fu quello di Aversa). Nel corso della sua lunga storia ha conosciuto fortune alterne, ma si può dire che oltre a essere un ricovero per infermi mentali è stato uno dei più importanti centri di ricerca di clinica psichiatrica. Vi hanno collaborato alcuni tra i più importanti psichiatri italiani, che hanno introdotto pratiche terapeutiche all’avanguardia.
Ancora oggi la struttura conserva un legame con l’università (la collaborazione con l’Università di Modena comincia già nel 1874), infatti ospita al suo interno alcune facoltà (Ingegneria, Medicina e Chirurgia, Agraria), oltre alla fornitissima Biblioteca Scientifica Carlo Livi (circa 14.000 volumi). Il padiglione Lombroso è destinato invece ad uno specfico Museo di storia della psichiatria.

EVENTI PREVISTI:

PRESENTAZIONE del lavoro svolto dal gruppo teatrale dell’ex Opg di Reggio Emilia, a cura di Monica Franzoni

PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO “Atlante della città fragile”, di e con Gigi Gherzi

PASSEGGIATA TEATRALE “C’era una volta… il manicomio”, a cura di Chille de la Balanza

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

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Da giovedì 24 a lunedi 28 settembre

L’AQUILA – Il manicomio e il terremoto

LUOGO Ex ospedale psichiatrico Santa Maria di Collemaggio, via Bellisari 1; Casa del Teatro, Piazza d’Arti; Asilo Occupato, viale Duca degli Abruzzi; liceo “D. Cotugno”, via Leonardo da Vinci 8, Case Matte Comitato 3e32.

Inaugurato nel 1915, il manicomio dell’Aquila nacque per accogliere i pazienti che non potevano essere internati nel manicomio di Aversa, presso cui confluivano i malati provenienti da quasi tutto il territorio dell’ex Regno delle Due Sicilie. Il manicomio provinciale di Collemaggio era costituito da numerosi padiglioni (laboratori, cucine, lavanderia…) e una colonia agricola, il tutto su un terreno di 20 ettari. Il sito Carte da legare ha censito 10.840 cartelle cliniche.

Il manicomio oggi è in stato di abbandono ed è considerato inagile, poichè la maggioranza degli edifici sono hanno subito danni strutturali a causa del terremoto, anche se alcuni di essi, in realtà, non hanno subito danni strutturali. Attualmente sono presenti alcuni ambulatori medici e cointainer, collocati all’indomani del sisma del 2009. All’interno dell’ex manicomio è attivo uno spazio autogestito dal Comitato 3e32.

EVENTI PREVISTI:

INCONTRO con Annacarla Valeriano, autrice del libro “Ammalò di testa”

PASSEGGIATA TEATRALE “C’era una volta… il manicomio”, a cura di Chille de la Balanza

PRESENTAZIONE LIBRO “Praticare la differenza. Donne, psichiatria e potere”, di Assunta Signorelli

PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO “Atlante della città fragile”, di e con Gigi Gherzi

LETTURE TEATRALI DI STORIE a cura del coordinamento SEME e dell’Associazione 180amici Onlus

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “…e tu slegalo subito”, di Giovanna del Giudice

SPETTACOLO TEATRALE “Pezzi di specchio”, regia Giulio Votta

MOSTRA FOTOGRAFICA itinerante

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Da venerdì 9 a domenica 11 ottobre

AVERSA – Il primo manicomio italiano.

LUOGO Ex ospedale psichiatrico Santa Maria Maddalena, via Giovanni Linguiti 54

Il complesso della Maddalena e’ una area di circa 20 ettari (170.000 metri quadrati pari al 2% de territorio comunale) contenente: l’ex Ospedale Psichiatrico, l’ex Convento e Chiesa della Maddalena (esempi di strutture rinascimentali) e un parco. Il manicomio di Aversa, fondato nel 1813 da Gioacchino Murat, fu il primo manicomio d’Italia. Napoli e Aversa furono per molto tempo le uniche sedi di ricovero per i malati di mente di tutta l’Italia meridionale. La direzione fu affidata all’abate Giovanna Maria Linguiti (dal 1813 al 1825), A lui si devono una serie di interventi, atti ad “umanizzare” il manicomio, facendo così della Maddalena, una tra le istituzioni più all’avanguardia in Europa.

Nell’ex-manicomio, oggi quasi completamente distrutto e deprivato da continui furti, sono presenti: al piano terra della struttura centrale l’Archivio dell’ex. O.P. “Le reali case dei matti”, il SerT, nel parco una cooperativa di agricoltura biologica “Fuori di Zucca”, il centro autogestito Le scintille nell’ex falegnameria e un ricovero per cani.

EVENTI PREVISTI:

PASSEGGIATA TEATRALE “C’era una volta… il manicomio”, a cura di Chille de la Balanza

CONCERTO di canzoni della cantautrice aversana “Bianca d’Aponte”, morta all’età di 23 anni, che si occupò anche di malattia mentale

PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO “Atlante della città fragile”, di e con Gigi Gherzi

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

TESTIMONIANZE sull’ex manicomio e CORTOMETRAGGIO sul paziente Raffaele, a cura di Fuori di zucca

PRESENTAZIONE del “Centro Studi e Ricerche” e delle sue attività, a cura del dott. Nicola Cunto

SPETTACOLO TEATRALE E MUSICALE “Voci al di qua del muro. Sussurri e grida dalla Maddalena” con letture di poesie di matti e sui matti.

INSTALLAZIONI DI ARTE CONTEMPORANEA, a cura dell’Associazione Don Chisciotte

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Sabato 17 ottobre

ROMA Il più grande manicomio europeo e il Museo della mente

LUOGO Ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, Museo Laboratorio della Mente, piazza S. Maria della Pietà 5

Già ospedale dei pazzi, il manicomio provinciale di Santa maria della pietà, collocato sulla collina di Monte Mario a Roma, venne inaugurato nel 1914. Occupava 130 ettari, con 41 edifici ospedalieri (di cui 24 per il ricovero dei malati), un grande parco e una rete stradale di circa 7 km per collegare i padiglioni. All’interno del manicomio era presenti padiglioni riservati ai fanciulli. Il manicomio di Roma fu il più grande Ospedale Psichiatrico d’Europa.

Oggi il complesso di Santa Maria della Pietá si sta sviluppando come un “presidio del benessere”, ospita diversi servizi della ASL Roma E del Comune di Roma, la Biblioteca Scientifica A. Cencelli e l’Archivio storico dell’ex ospedale psichiatrico. Nel 2000 è stato inaugurato il Museo Laboratorio della Mente, uno straordinario museo di narrazione ideato e realizzato dalla ASL Roma E in collaborazione con Studio Azzurro, nato per favorire una diversa lettura dell’alterità, delle sue forme e dei suoi linguaggi, per combattere lo stigma e promuovere la salute mentale. È in corso di realizzazione un ostello e uno spazio di ristorazione in occasione del prossimo Giubileo.

EVENTI PREVISTI:

VISITA TEATRALIZZATA nel Parco del Santa Maria della Pietà, a cura di Alessandro Rubinetti (Teatro Reale)

VISITA GUIDATA al Museo Laboratorio della Mente

PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO “Atlante della città fragile”, di e con Gigi Gherzi

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

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Da giovedì 22 a venerdì 23 ottobre

VOLTERRA – Il manicomio e Oreste Nannetti

LUOGO Ex ospedale psichiatrico di Volterra, Borgo San Lazzero 5

L’ospedale psichiatrico di Volterra, uno tra i più grandi manicomi italiani, ebbe origine nel 1888 con l’apertura di una sezione per “dementi” all’interno del ricovero dell’ex convento di San Girolamo. Nei decenni si ingrandì progressivamente con la costruzione di officine, servizi e di una vera e propria azienda agraria. Vi furono ricoverate fino a 5000 persone. Anche in questa struttura erano presenti reparti per i minori. Nato come manicomio aperto (un sistema che non costringeva il malato a restare all’interno con la forza) non prevedeva recinzioni. Tuttavia, come tutti i manicomi, aveva sbarre alle finestre, porte chiuse e una struttura rigidamente gerarchica e repressiva. Il manicomio è famoso per i graffiti di OresteNannetti, 180 metri di muro esterno, in cui Nannetti ha inciso nei lunghi anni di degenza, un’opera enciclopedica di sentimenti, storie e crimini subiti, incise con la fibbia del suo gilet. Le opere di Nannetti sono esposte nel museo di Art Brut di Losanna.

Il manicomio, immortalato in alcune foto di Carla Cerati, è stato spesso visitato da gruppi e registi teatrali (Odin Teatret e Thierry Salmon). Oggi, distrutto in gran parte e a forte rischio speculazione, vede la nascita di un museo della psichiatria, che verrà inaugurato proprio nei prossimi mesi, nel quale troveranno posto alcune opere di Nannetti. Questo grazie anche al lavoro dell’associazione “Inclusione graffio e parola”, il cui presidente è figlio dell’infermiere che ha tradotto i graffiti.

EVENTI PREVISTI:

In occasione dell’INAUGURAZIONE del Museo Lombroso, VISITA TEATRALIZZATA del museo e dei graffiti di Oreste Nannetti, a cura di Teatro Periferico e Ass. Inclusione, graffio e parola (fotografie di Giacomo Doni)

PASSEGGIATA TEATRALE “C’era una volta… il manicomio”, a cura di Chille de la Balanza

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Da sabato 24 a domenica 25 ottobre

FIRENZE – Il manicomio – Città aperta

LUOGO Ex ospedale psichiatrico Chiarugi, via San Salvi 12

Il complesso di San Salvi venne aperto nel 1890, in sostituzione del vecchio ospedale psichiatrico di San Bonifazio, che si trovava in via San Gallo al posto della Questura. Un grande manicomio, fortemente voluto dallo psichiatra Tamburini, situato alla periferia di Firenze: 32 ettari per 20 padiglioni, con ricoveri fino a 4.000 persone. Come nel resto dei manicomi, i matti anche qui venivano cronicizzati. Chi entrava difficilmente usciva. Come nel caso di Volterra, anche la realtà drammatica del manicomio di San Salvi fu conosciuta dal pubblico grazie alle foto di Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin, raccolte nel libro “Morire di Classe”.



Attualmente non è in condizione di abbandono, sebbene necessiti di interventi. Ci sono campi scuola, vari distaccamenti della Asl, anche qui una zona occupata e autogestita (Villa panico) e la sede della compagnia teatrale Chille de la Balanza, che risiede a San Salvi dal 1998. La compagnia porta avanti un progetto di riqualificazione dell’area e custodia della memoria, aperti e in costante contatto con la città: la Passeggiata nella notte di San Salvi, storytelling sul manicomio, curata dai Chille, si ripete ininterrottamente dal 1999 ad oggi, con oltre 500 repliche ed è riconosicuta come “passeggiata patrimoniale” dal Consiglio d’Europa e Unesco.

EVENTI PREVISTI:

PRESENTAZIONE TEATRALE DEL LIBRO “Atlante della città fragile”, di e con Gigi Gherzi

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

CONVEGNO “Case matte. Il teatro necessario”

PROIEZIONE DEI VIDEO report del viaggio

PASSEGGIATA TEATRALE “C’era una volta… il manicomio”, a cura di Chille de la Balanza

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31 ottobre- 1 novembre

MILANO

LUOGO Villa Finzi, via Sant’Erlembaldo 5

EVENTI PREVISTI:

INCONTRO PUBBLICO e PROIEZIONE DEI VIDEO REPORT del viaggio

SPETTACOLO TEATRALE “Mombello. Voci da dentro il manicomio”, a cura di Teatro Periferico

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Per info: info@teatroperiferico.it – +39 3341185848

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