venerdì, Marzo 29, 2024

Area Riservata

HomeSenza categoriaGiancarlo Cauteruccio in "Fame"

Giancarlo Cauteruccio in “Fame”

fotoProsegue il progetto di Teatro Studio Krypton NEL CHIOSTRO DELLE GEOMETRIE (2) a Santa Verdiana per l’Estate Fiorentina 2015 con le letture sceniche dal De Architectura di Vitruvio, con Roberto Visconti (ad ingresso libero, 23, 24, 29 settembre, 1, 6, 8, 13, 15, 20 ottobre alle ore 17.30).

Inoltre nell’anno dell’EXPO e delle importanti riflessioni sulla NUTRIZIONE affrontate all’Esposizione Universale di Milano, Giancarlo Cauteruccio propone il 22 settembre alle ore 21.00 una edizione speciale di FAME, da Panza, Crianza, Ricordanza, pubblicato da Edizioni della Meridiana, nel quale mette in gioco il proprio corpo immerso nella passione patologica per il cibo.

Il corpo contemporaneo avverte in profondità la crisi e il fallimento della propria identità nel complesso sistema della comunicazione: il corpo diviene solo l’immagine di se stesso, in una condizione che è soltanto la rappresentazione della realtà. Partendo da una presa di coscienza di crisi, Cauteruccio si inoltra in un percorso in cui recupera la sua lingua originaria componendo tre poemetti che affrontano le tematiche della solitudine e della marginalità esistenziale dell’uomo contemporaneo, filtrate attraverso la sua condizione fisica di obeso, in qualche modo, diverso. La sua voce inconfondibile, il suo idioma antico, la sua obesità malata, la sua visionarietà fortemente intrisa di memoria, concorrono a creare una particolare opera performativa. In questo assolo Cauteruccio racconta il proprio corpo estirpato, reale e visionario, interiore ed esteriore, sazio e affamato, urlante e silente, luminoso e buio, in tre distinti movimenti che nomina: Mi fa fame, Parru sulu, M’arricuordu. In scena la patologia della fame si interseca con la rabbia dell’incomunicabilità e il dolore della memoria, in un’azione leggera e incalzante dominata dal particolare uso della sua lingua madre: il calabrese, colto nella sua vocalità arcaica.

Panza, Crianza, Ricordanza è un viaggio poetico nel quale la fame diviene un lamento ma anche un’invettiva. Un’analisi spietata sulla realtà della parola: la parola detta, scritta, urlata, stampata, negata; la parola defraudata dal caotico sistema della comunicazione. La vitalità del corpo attraverso la parola si lancia contro il nulla e l’ascolto soccombe alla potenza dell’immagine, catapultando tutto nel silenzio. Infine il ricorso alla memoria: il dolore, i soprusi, le ingiustizie, la malattia. Cercare nei luoghi reconditi dell’esperienza le ragioni le scelte, i piaceri, le conquiste, la nascita, gli amori, i lutti, i fallimenti, per riattraversarli e trasformarli in nuovi punti di riferimento.

Dopo un quarto di secolo dietro le quinte, dopo anni di kryptonite[…], di laser, di avvenirismi, di futurismi, di vertigini, di Beckett, eccolo essersi riappropriato, sebbene in effige, del suo principio, delle sue radici, del suo mondo, della sua lingua, del suo dialetto. […]La voce che Cauteruccio ha dato alle tre (cruciali) costellazioni della sua vita fu di tale intimo, intenso strazio da rendere indiscutibile che la fame(atavica e fatta tutta della propria carne), la memoria (arcana, non fosse che dei parenti perduti), la solitudine (umana o meglio disumana) apparissero consustanziali a quei suoni, per noi (quasi) puri suoni, colpi di lancia, colpi di martello, colpi di luce.”

Franco Cordelli – Corriere della Sera, maggio 2013

[…]questo fassbinderiano Rabelais della ricerca storica italiana riversa […] tutta la sua sindrome insaziabile, la sua malinconia del corpo, e ci sferza, ci rapisce, si dà in pasto ai riflettori e al pubblico con un monologo fatto di ventre e allucinazioni, appetiti e vomiti, cantilene meridionali e borborigmi ingordi. Ci sono richiami ad Artaud, Céline e Hamsun, ma contano l’antropologia e la sociologia del cibo di Montanari e Rappoport, svetta il cenno alla Divina Commedia calabrese dell’800 di Scervini[…].

Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica , aprile 2005

———–

Biglietto unico 5.00 euro, si consiglia la prenotazione: 055 7351023 – info@teatrostudiokrypton.it

COMPLESSO DI SANTA VERDIANA – P.za Ghiberti, 27 FIRENZE

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Most Popular