venerdì, Aprile 19, 2024

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“Spirito allegro” di Noel Coward

fotoPresentato da Diana Or.i.s.

con Leo Gullotta e Betti Pedrazzi, Rita Abela, Federica Bern, Chiara Cavalieri, Valentina Gristina, Sergio Mascherpa

Scene Ezio Antonelli

Costumi Sartoria Tirelli

Musiche Germano Mazzocchetti

Regia Fabio Grossi

Durata della rappresentazione 120’ circa con intervallo

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Spirito Allegro” ossia “Spiritoso”? Aggettivo relativo a Spirito dotato di allegria, di vis comica, quindi spiritoso…

Spirito Allegro”… il pensiero corre ad un altro titolo “Siamo momentaneamente assenti” di Luigi Squarzina, spettacolo bellissimo con una strepitosa Giulia Lazzarini, un ottimo Franco Graziosi, un superlativo Renato De Carmine ed altribravi attori, che agivano nella scena moderna e pulita di Ezio Frigerio, con la musica di Fiorenzo Carpi. L’allestimento firmato da Carlo Battistoni rendeva moderna una storia in cui Alcesti regala alla morte la sua vita per amore del marito… detta così sembra triste, pietosa, drammatica, ma era leggera nella sua eleganza, e coinvolgente nella sua trama molto attuale… Ma questa è un’altra storia –

è solo un pensiero che abusivamente occupa la mente…

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Riflessioni viziose, viziate, e piacevoli ricordi in attesa dell’apertura del bellissimo Sipario Storico, che si alza alle 21 in punto, ad offrire la visuale del sipario di velluto che si apre alle 21,06. Ci piace! La puntualità fa rima, spesso, con professionalità. Il caso è questo.

La scena soddisfa l’attesa. Lo spettacolo si preannuncia godibile.

Indubbia professionalità. Carattere deciso e sofisticato, ambiente raffinato, costumi eleganti da sartoria di alta moda.

Una commedia brillante dove l’occulto si palesa conquistando e divertendo il pubblico.

Velocità e ritmo caratterizzano la prima scena in cui le battute (in particolar modo di Ruth) si arrotolano su se stesse, con il contrappunto mimico della cameriera (buona caratterizzazione divertente e riuscita).

L’ingresso in scena di Leo Gullotta scatena un appassionato applauso. Leo risponde fermandosi al centro della scena e inchinandosi al pubblico. È un attimo… ma sfiora le corde dell’emozione… Il cuore, a teatro è sempre molto attivo… Si riconosce con gratitudine la dedizione, la passione e l’amore per la propria professione. Leo Gullotta è molto amato dal pubblico, che l’ha conosciuto in televisione e lo ritrova sulle tavole del palcoscenico, nei suoi inconfondibili passettini, nella “parlata” che è solo sua, nella maniera gentile e garbata di lanciare battute. È un attore nato e navigato e con piacere lo accompagniamo in questa irresistibile, brillante ed elegante commedia del commediografo inglese Noel Coward, che debuttò a Londra nel 1941, in piena Seconda Guerra Mondiale, dove rimase in scena per ben 1997 repliche. La versione cinematografica del 1945 con la regia di David Lean si aggiudicò l’Oscar per gli effetti speciali. Recentemente è stata messa in scena a Broadway con Rupert Everett e Angela Lansbury.

La trama vede il protagonista Charles, famoso romanziere inglese, organizzare una seduta spiritica in compagnia di Ruth, la sua seconda moglie, e una coppia di amici, per documentarsi sul genere spiritico/mistico, e trarre spunti per il suo nuovo libro. Invita Madame Arcati, un’improbabile e divertente medium, che gira in bicicletta ed affronta le salite con ardimento e… “ con il cuore in alto”. Si muove in continuazione e riempie la scena con i suoi indovinatissimi costumi e i movimenti ampi e teatrali. Arriva Dafne, lo spiritello di una bambina dispettosa, che adora le filastrocche e comunica solo con i classici “batti un colpo se ci sei”… Lo spirito evocato ne evoca a sua volta un altro, quello di Elvira, prima moglie dello scrittore. E da qui in poi …sorprese, equivoci, battibecchi fra le due “mogli”, e …fantasmi che diventano tridimensionali, ectoplasmi che appaiono e si contorcono in spirali di fumo, come nuvole sul fondo, tavoli che si muovono, rumori spaventosi, lampi e tuoni , musica all’improvviso, oggetti che volano e una serie di misteriosi accadimenti, con tutto quanto si può immaginare ed anche oltre… con l’aiuto di moderne e tecnologiche soluzioni sceniche. Il tutto condito da leggerezza ed umorismo che invita al sorriso e allontana la paura.

Si fa quasi pace con tutto l’incomprensibile ed il soprannaturale che di solito spaventa, perché la simpatia di Elvira, bellissima ed evanescente nel suo aspetto spirituale, nel senso di spirito, fuoriesce dalla scena e contagia il pubblico.

Convivere con lo spirito della prima moglie può diventare una brillante alternativa per sfuggire alla noia della vita quotidiana con la seconda moglie. Elvira e Ruth?

Il resto non è dato raccontare, perché l’invito è partecipare!

Bellissimi costumi, convincenti riproduzioni dell’epoca che fanno riflettere sull’eleganza, che un tempo era possibile ammirare, non solo sul palco, ma anche in platea. Oggi, invece anche maglioni più adatti ad escursioni in montagna.

Anacronistiche nostalgie?? La bellezza e l’eleganza non sono mai fuori moda!

Leo Gullotta, mattatore istrionico si conferma beniamino del pubblico, che lo ha ringraziato con applausi ripetuti, chiamando alla ribalta tutta la compagnia.

Divertenti anche i posizionamenti degli attori (tutti bravi e convincenti) per i saluti finali.

Spettacolo da vedere.

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