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2×2=5. L’uomo dal sottosuolo

Foto di Roberto Palermo
Foto di Roberto Palermo

con Cacá Carvalho

da Memorie dal sottosuolo

di Fëdor Dostoevskij

drammaturgia Stefano Geraci

spazio scenico Roberto Bacci

scena e costumi Marzio Medina

allestimento e luci Stefano Franzoni

musiche Ares Tavolazzi

aiuto regia Silvia Tufano

regia Roberto Bacci

produzione Fondazione Teatro della Toscana

Durata: 1h 10’, atto unico

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Giovedì 3 e venerdì 4 dicembre primo appuntamento nel Saloncino della Pergola con le produzioni della Fondazione Teatro della Toscana all’interno della rassegna ‘A teatro prima di cena’, che consente, a chi vuole, di vedere una prima rappresentazione, mangiare qualcosa e assistere alla replica serale degli spettacoli in Sala Grande, per una vera applicazione del concetto di multiprogrammazione.

Si comincia con Roberto Bacci che crea per Cacá Carvalho, cui lo lega una collaborazione trentennale, 2×2=5, tratto da Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij. Un abisso della vita quotidiana, il racconto della bellezza nascosta nelle ignominie di un ‘topo’ avvolto nella sua vestaglietta lercia, che visto da fuori può sembrare un folle, un malato.

Lo spettacolo sarà poi al Teatro Era sabato 5 e domenica 6 dicembre all’interno del ‘Progetto Dostoevskij’, che prevede, nelle stesse date, anche Il sogno di un uomo ridicolo con Gabriele Lavia.

Un nuovo alfabeto fisico e vocale per toccare l’anima di un uomo e di ogni altro sottosuolo al mondo. 2×2=5 prende spunto da Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij, che opera una forte critica sociale agli ideali di ottimismo, che mette a nudo il desiderio profondo dell’essere umano di sporcarsi e soffrire.

Sai Lisa, all’uomo”, recita Cacá Carvalho nello spettacolo, “piace tener conto solo dei dispiaceri, alle cose belle non ci fa caso. Se ci facesse caso, allora si accorgerebbe che ha tutto quello che occorre per affrontare la vita”.

Carvalho, attore coinvolgente, con una gestualità e uno sguardo capace di rendere le molteplici sfumature del testo, è il protagonista monologante, ‘l’uomo dal sottosuolo’, che si trova nella terribile condizione di interiorizzare la complessità della realtà e pecca di accidia. Quest’uomo oppone alla certezza obiettiva, l’individualità che lo porta a non accettare che 2×2 sia 4. In scena opera un sincera confessione, talmente forte e cruda che rende difficile l’immedesimazione, mette in crisi le nostre certezze e per una volta ci fa chiedere se sia possibile che 2×2 possa essere 5.

Per un attore è difficile ed è immenso dare corpo a quello che è scritto per la letteratura. Dire le parole nel modo ‘giusto’ può restare sterile”, rivela Cacá Carvalho, “nel momento in cui vedi che le parole prendono corpo, allora sì che nasce l’emozione sia per l’attore che per lo spettatore. La bellezza di questo testo è la sua unione con le viscere, con il sangue, con la sporcizia… E vi assicuro che renderlo in scena è molto difficile”.

L’attore brasiliano con questo lavoro rinnova una storica e proficua collaborazione iniziata con Roberto Bacci trent’anni fa.

Per me è complicato gestire un idioma che non è il mio”, precisa Carvalho, “in modo che nasca una tensione con la ‘T’ maiuscola. Certamente l’adattamento drammaturgico, la musica, l’allestimento scenico sono tutti fattori che aiutano a darmi sicurezza, ma resta per me una sfida molto grande affrontare questo spettacolo”.

Afferma Roberto Bacci: “La ricerca di un pensiero cosciente può farci sprofondare nel sottosuolo di noi stessi, lì, dove la luce della consapevolezza si trasforma nel buio di ciò che possiamo essere o diventare. Nessuno si identificherebbe con il protagonista di questo breve e terribile romanzo, eppure le sue parole, le sue gesta, la sua inguaribile malattia di esistere, possono risvegliare in ciascuno di noi qualcosa di inconfessabile, ma che abbiamo attraversato. La luce che si accende sul protagonista è una luce nera, come può esserlo quella con cui si sviluppavano una volta le fotografie e, a mano a mano che i dettagli appaiono sempre più nitidi ai nostri occhi e alle nostre orecchie, vorremmo voltare lo sguardo, non ascoltare, rifugiarsi in un altrove che forse non esiste”. Venire a teatro, dunque, è un modo per vedere davanti a sé un altro uomo, cosa che è sempre più rara nell’epoca in cui viviamo.

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BIGLIETTI

Prezzi Intero 12€

Ridotto 10€ – Over 60, Under 26, Soci Unicoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Era), Possessori di PergolaCard

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BIGLIETTERIA

Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.

Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.

Online su http://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/IT/?A=137845 e tramite la App del Teatro della Pergola.

Circuito regionale Boxoffice.

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