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Paolo Barbonaglia, da Arte Danza Novara ad “Amici”

fotoPaolo si avvicina alla danza nel 2003, nella scuola di danza del proprio paese. Nel 2008, cambia scuola di danza spostandosi a Vercelli, praticando danza a livello amatoriale. Viene scelto tramite audizione, per partecipare alla trasmissione televisiva “Io Canto” e “Io Canto 2” di Canale 5, condotto da Jerry Scotti, facendo parte del corpo di ballo. Nella prima puntata ha danzato insieme ad Antonio Baldes (coreografo televisivo di Mediaset) “Billie Jean”, per un tributo a Michael Jackson. Nel 2011, si sposta a Novara, presso il centro Arte Danza, diretto da Barbara Gatto, per ampliare la conoscenza e accedere ai corsi professionali e di formazione. Introduce, oltre i corsi di danza “classica” e “moderna”, anche il corso di “repertorio classico” e “sbarra a terra”. Si perfeziona con i maestri (per il moderno): Barbara Gatto, Virgilio Pitzalis, André De La Roche, Mia Molinari, Bill Goodson, Damiano Bisozzi, Donatello Jacobellis, Eugenio Buratti, Cristina Mazzuchelli; (per il contemporaneo): Mauro Astolfi, Francesca Frassinelli, Maria Cossu, Michele Oliva; (per il classico): Alexandru Frunza, Ludmill Cakalli, Tatiana Sulejmani, Elisabetta Terabust, Luigi Martelletta, Marco Pierin, Bruno Vescovo, Santa Boriello, Arianne Lafita, Vittorio Galloro; (per il musical): Brian Bullard, Cristian Ginepro. Per la sua eccellenza tersicorea viene scelto come ballerino solista e partecipa a numerosi e prestigiosi Concorsi nazionali e internazionali, conseguendo numerose vittorie e innumerevoli borse di studio di altissimo livello coreutico. Nella stagione 2015/2016 viene selezionato ed entra a far parte della nota trasmissione televisiva “Amici di Maria De Filippi” su Canale 5.

Com’è nato il tuo amore per la danza?

La passione per la danza non è stata immediata. Prima mi dedicavo a vari sport come il calcio, il tennis, il nuoto ecc. Però mia mamma mi osservava in salotto in occasione delle feste o dei pranzi con i parenti mentre io passavo sempre davanti a loro con uno strofinaccio in vita e improvvisavo dei balletti, fu così allora che mi propose di andare a lezione di danza e cominciai ad appassionarmi. Solo che successivamente questa mia passione venne sempre meno perché più che una gioia trovavo le lezioni di danza un peso, non la eseguivo bene e non mi sentivo motivato. Poi in seguito all’incontro fortunato con Barbara Gatto ad Arte Danza Novara si è riaccesa la fiamma ed è rinata nuovamente la passione incondizionata per la danza.

Tu vieni da Robbio in provincia di Pavia, gli studi classici li hai compiuti a Vercelli ma come mai hai scelto come scuola di danza Arte Danza che si trova a Novara?

Mi sono spostato da Vercelli a Novara fondamentalmente perché volevo ritrovare, come ho detto prima, la passione per l’arte della danza e il motivo principale perché mi accostai ad Arte Danza Novara fu il fatto che alla direzione c’era Barbara Gatto che già conoscevo per fama e capacità e tra i vari docenti c’era anche un insegnante maschio di classico, il valido maestro Alexandru Frunza. In seguito poi frequentando la scuola Arte Danza Novara ebbi la certezza della bravura di Barbara Gatto, docente e coreografa. All’inizio facevo solo danza classica poi con l’aiuto e i consigli di Barbara mi avvicinai alla danza moderna tanto da appassionarmi oltremisura tant’è che la classica la presi solo come una preparazione per fare bene poi la moderna. Così è nato l’incontro con la celebre Scuola di Novara.

Cosa ti lega alla celebre scuola professionale diretta da Barbara Gatto?

Soprattutto la qualità degli insegnamenti, delle produzioni artistiche che si provano e creano in scuola e poi anche l’ambiente è molto solare, siamo come una grande famiglia, non ci sono rivalità. C’è solo l’amore per la danza e la gioia di essere sempre uniti nel voler dare sempre il meglio…

In termini di studio, di crescita tecnica ma anche artistica cosa devi a Barbara?

Barbara è stata principalmente colei che ha creduto subito in me, che ha visto oltre i miei difetti fisici. Da lì mi ha sempre spronato, è stato un lavoro di coppia, con lei ho condiviso momenti belli e anche qualche insuccesso ai Concorsi però siamo sempre stati uniti. Con Barbara ho un legame artistico ma soprattutto umano, è una grandissima e instancabile insegnante e a lei devo tutto ciò che ho fatto e dove sono arrivato adesso. Praticamente mi ha cresciuto artisticamente.

Barbara ha creato appositamente per te tante coreografie che ti hanno dato la possibilità di metterti in luce nei più prestigiosi concorsi nazionali e internazionali il più delle volte salendo sempre sul gradino più alto del podio. E anche ora che sei ad “Amici” ha coreografato i pezzi che hai portato in trasmissione durante le sfide. Cos’ha Barbara coreograficamente parlando che la rende così speciale ai tuoi occhi e così vincente dal punto di vista artistico e creativo?

Sicuramente il fatto che lei riesce a captare in base alla persona con cui deve lavorare le vere potenzialità e gli aspetti da far emergere e di conseguenza cucire addosso una coreografia su misura. C’è un lavoro corporeo dei movimenti che è un tutt’uno con la musica… mentre danzo una sua creazione è come se cantassi la musica con tutto il corpo. È un lato artistico che ti completa, va in simbiosi… Barbara ha una grande capacità coreografica che va fuori dal comune e lo si vede dai premi e dal successo riconosciuto da tutti.

Come stai vivendo l’esperienza all’interno del celebre talent “Amici”?

Questa esperienza la sto vivendo bene perché sto vedendo solo i lati positivi, le cose che mi fortificano, siamo sempre sotto esame e questo aiuta la maggiore concentrazione che è indispensabile per la carriera di un danzatore. Nei Concorsi solitamente la tensione dura pochi minuti mentre ad “Amici” è continua e di conseguenza anche la concentrazione. Sto cercando di filtrare tutto le cose positive perché sono quelle che possono aiutarmi a crescere sia come persona che come artista per un domani ed entrare successivamente in una compagnia importante di danza.

Tra tutti i maestri di Amici a chi ti senti più grato?

Soprattutto al maestro Kledi per il tipo di danza che pratica. Si basa molto sulla tecnica e per me questo aspetto è indispensabile e fondamentale. Kledi sa motivare la gente, sa spronare gli allievi e soprattutto non abbatte mai una personalità ma cerca piuttosto di tirarla fuori e farla emergere.

Alla fine della trasmissione il pubblico ti chiede gli autografi, sei diventato celebre ma tu come vivi questa inattesa popolarità?

È una cosa che mi fa strano ancora adesso perché sono stato uno sempre molto umile, che non ha mai fatto nulla per farsi vedere. Ho sempre danzato anche nei teatri per i concorsi ma l’ho fatto solo per un bisogno personale ma non per mettermi in mostra. Per il momento non la vivo male la popolarità, a volte è un po’ stressante ma mi ci sto abituando ed è anche piacevole.

Se dovessi analizzare bene a tuo avviso quale è la differenza tra la facile “popolarità” del mezzo televisivo e l’essenza dell’Arte della Danza quale sarebbe il tuo pensiero?

Il fatto della popolarità è un fatto molto caratteriale e un’arma a doppio taglio, diciamo che se uno ha grande personalità e un impatto visivo può diventare famoso anche facendo le cavolate. Mentre per me, essere famosi per la danza, vuol dire essere colui che possiede altre doti, è saper emozionare il pubblico e farsi ricordare per il ballo e non per altri fattori che non c’entrano nulla con l’arte coreutica. Questo è il futuro obiettivo mio, non l’essere famoso per aver preso parte ad “Amici” ma essere noto per il “ballerino Paolo”, colui che della danza ha fatto la sua passione, il suo obiettivo e la sua ragione di vita.

Una volta terminata l’esperienza ad Amici come vedi il tuo futuro?

Io continuerò a studiare per migliorare sempre di più, quello che mi sono prefissato è sostenere audizioni per entrare in compagnie internazionali, il mio sogno è quello di far parte di una compagnia come danzatore stabile e assaporare il piacere di stare in teatro, fare le tournée ma soprattutto danzare… già questi sentimenti li assaporo ai Concorsi con Arte Danza Novara. Ho anche preso parte per una settimana all’interno della compagnia di Biarritz e ho capito che i danzatori vivono quotidianamente di quello non solo degli attimi, io desidero vivere di danza a 360 gradi, voglio vivere per lei. Per me l’arte tersicorea è il mio unico punto di riferimento.

Ti manca la grande “famiglia” di Artedanza Novara? Conti di ritornare in sala danza quotidianamente una volta finita l’esperienza del talent televisivo?

Assolutamente sì!!! Perché quando torno da Roma anche solo nei weekend cerco sempre di andare a Novara in Scuola in quanto loro sono la mia seconda famiglia…

Cosa ti piace e cosa non ti piace di Amici?

Mi piace il fatto che comunque sia si fanno tante cose, si apprendono parecchi stili e c’è un continuo studio di coreografie. I tempi sono brevi e l’impegno notevole, bisogna essere assolutamente concentrati. La cosa che mi lascia perplesso è il fatto di voler costruire un personaggio a tutti i costi, il fatto che bisogna farsi notare al di là del proprio talento. Magari uno è anche più bravo di tutti ma poi non fa le battute o rimane sulle sue e viene messo da parte e isolato e questa è la cosa che mi rattrista maggiormente del programma.

Quale consiglio ti senti di dare a tutti i giovani che sognano il mondo della danza televisiva e dei talent come Amici?

Sicuramente di provarci, di non mollare e di proseguire fino alla fine… è comunque una bella esperienza, si conoscono tante persone, si può lavorare con ottimi e svariati insegnanti diversi tra loro negli stili. Per uno che ama danzare o anche cantare il fatto di stare ad “Amici” è la grande occasione per vivere in maniera totale la propria disciplina e la propria splendida passione…

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