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Mio figlio era come un padre per me

fotoDi e con: Marta Dalla Via, Diego Dalla Via

Direzione tecnica: Roberto Di Fresco

Partitura fisica: Annalisa Ferlini

Assistente di produzione: Veronica Schiavone

Produzione: Fratelli Dalla Via in collaborazione con Piccionaia s.c.s

Durata: 55′

SPETTACOLO VINCITORE PREMIO SCENARIO 2013

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C’è una bella casa, destinata a diventare casa nostra. È qui che abbiamo immaginato di far fuori i nostri genitori. Per diventare noi i padroni. Non della casa, padroni delle nostre vite. Niente armi, niente sangue. Un omicidio due punto zero. Fuori dalle statistiche, fuori dalla cronaca, un atto terroristico nascosto tra le smagliature del vivere borghese.

Il modo migliore per uccidere un genitore è ammazzargli i figli e lasciarlo poi morire di crepacuore. Era il nostro piano perfetto. Poi è arrivata la crisi, a rovesciarci addosso lo specchio del nostro benessere. Alimentazione, sport, lavoro, affetti, infine la morte, tutto risponde ad un’oscillazione bipolare tra frenesia e stanchezza.

Noi, in fondo, viviamo per questo: per arrivare primi, e negare di aver vinto.

Quanto dura un’epoca ai tempi della polenta istantanea? Un anno, un mese, forse meno. Quella che raccontiamo dura 24 ore ed è fatta di euforia e depressione, di business class e low cost, di obesi e denutriti, nello stesso corpo. I protagonisti sono simbolo di una popolazione intera che soffre di ansia da prestazione. Il benessere li condanna alla competizione ma il traguardo gli viene sottratto. Il traguardo è diventato una barriera. Generazionale. Sociale. Culturale. Per costruire un futuro all’altezza di questo nome bisognerebbe vomitare il proprio passato.

Siamo nati per riscrivere le nostre ultime volontà.

Premio Scenario 2013 – Motivazione della Giuria

Con ironia raggelante e a tratti con punte di cinismo il lavoro affronta la tragica questione del suicidio, come scelta estrema compiuta da innumerevoli imprenditori colpiti da crisi economica. Raccontando la storia di una ricca famiglia del nord est italiano si traccia una sorta di cupa parabola sul conflitto generazionale. Due fratelli – che sono fratelli anche nella vita, Marta e Diego Dalla Via – architettano l’omicidio dei genitori. Ma “uccidere i propri padri” sembra un atto impossibile dal momento che questi hanno deciso di farla finita, lasciando in eredità assenza di futuro e consumo del passato. Con uso intelligente dell’italiano regionale i due attori riescono a dar profondità e leggerezza a una vicenda estrema, ma allo stesso esemplare, in cui il senso di colpa tra le generazioni pare innescare un processo autodistruttivo che lascia poche vie di fuga.

I Fratelli Dalla Via sono una piccola impresa famigliare che costruisce storie. Marta e Diego, dopo aver sviluppato parallelamente una serie di esperienze formative, professionali e umane, decidono di unire la propria voce in un percorso artistico comune. Nel farlo, accettano la sfida di abitare e lavorare a Tonezza del Cimone, il paese sulle montagne vicentine dove sono nati. Sono da sempre supportati da Roberto Di Fresco che si occupa di illuminare e musicare tutte le creazioni della piccola compagnia. La loro prima scrittura per la scena è Piccolo Mondo Alpino, vincitore del Premio Kantor 2010, rappresentato nelle stagioni successive in tre differenti versioni; l’ultima, nella traduzione francese, viene allestita dal Théâtre de l’Opsis a Montreal (Québec) nel 2013.

Gli stereotipi e il territorio, la fragilità umana ed economica, diventano ulteriore oggetto di studio e approfondimento nell’ambito di Fattore P, una cena-spettacolo ospitata all’interno della 33° edizione del Bassano OperaEstate Festival Veneto. È una tappa di avvicinamento alla loro seconda prova drammaturgica: Mio figlio era come un padre per me, vincitore del Premio Scenario 2013.

Nel giugno 2014 vincono il Premio Hystrio Castel dei Mondi.

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INFORMAZIONI

Da domenica 28 febbraio a martedì 1 marzo ore 20,30

PimOff, via Selvanesco 75 Milano

ingresso: 15/6 euro

prenotazioni: info@pimoff.it; 02 54102612

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