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La Monaca di Monza

fotoProduzione (S)BLOCCO5

di Giovanni Testori

Regia e interpretazione Yvonne Capece, Walter Cerrotta

Disegno luci Anna Merlo

Scenografie e costumi Yvonne Capece, Walter Cerrotta

Immagini e video Luca Scarparo, Gianluca Nanni, Mirko Mirabella

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Dopo le tappe di Bologna, Napoli e Roma, approda a Milano “La Monaca di Monza” di Giovanni Testori, messo in scena dalla compagnia (S)BLOCCO5, fondata nel 2013 da un gruppo di giovani professionisti del teatro.

1591: Marianna de Leyva divenne monaca assumendo il nome di Suor Virginia Maria. Vent’anni dopo, durante il processo che la vide coinvolta per l’omicidio della conversa Caterina Cassina da Meda, dichiarò di essere stata chiusa in monastero dai suoi contro la propria volontà. Accusato con lei, il conte Gian Paolo Osio, suo amante da quasi dieci anni. Nel 1610 Suor Virginia fu murata viva in una cella larga due metri per tre, con un solo foro nella parete per ricevere cibo e aria. La condanna prevedeva che rimanesse rinchiusa per il resto della vita ma fu il cardinale Federico Borromeo, colpito dall’eccezionalità del percorso di redenzione della monaca, a liberarla tredici anni dopo e a lasciarne la prima testimonianza scritta. Ad essa si ispirerà Alessandro Manzoni, che trasformò suor Virginia in una delle più famigerate e controverse icone letterarie di tutti i tempi.

La scelta di un autore come Giovanni Testori nasce dal desiderio di dare risalto alla parola: una parola italiana, pura, letteraria ma dotata di una forza sanguigna straordinaria.

Il rapporto carnale-sacro che Testori ha con la “parola” è affascinante in questa sua “Monaca di Monza”, un personaggio che riesce — come poche altre figure — a rappresentare il binomio fede/peccato, ribellione/pentimento: punto nodale del corpus del poeta lombardo.

Lo spettacolo è un dialogo tra Suor Virginia e i principali artefici della sua monacazione forzata e del suo calvario dal carcere familiare a quello monastico fino a quello penale. I personaggi si muovono in un universo mentale fatto di ricordi e reviviscenze; la scenografia scura, fatta di poche e semplici linee, restituisce l’idea di un non-luogo nel quale volti e parole galleggiano in cerca di una rivendicazione che dia senso al dolore e agli errori della vita. Suoni, luci e musiche (tutte selezionate all’interno di un repertorio che va dal 1570 fino al 1630, periodo nel quale si svolsero i fatti) vanno e vengono come echi di una verità che appare solo a lampi e continuamente scompare, abbandonando l’uomo nel silenzio del vuoto e del NIENTE.

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TEATRO SALA FONTANA – COME RAGGIUNGERCI

Via Boltraffio 21 – Milano


Tel. 0269015733

E-mail fontana.teatro@elsinor.net

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M3 (ZARA) – TRAM (3 – 4 – 7 – 11) -
 BUS (82 – 90 – 91 – 92)


Parcheggio convenzionato – via Ugo Bassi 2


Accesso disabili – con accompagnamento

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PREZZI

Intero – € 18,00


Ridotto – € 14,00 (Studenti universitari / convenzionati)


Ridotto – € 9,00 (Under 14 / over 65)

Gruppi scuola – € 9,00

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PREVENDITE

www.teatrosalafontana.it – www.vivaticket.it

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ORARI SPETTACOLI

venerdì – sabato ore 20.30 domenica ore 16.00

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PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

prenotazioni telefoniche al numero 02 69015733 da lunedì a venerdì dalle ore 9.30 alle ore 18.00 via mail a fontana.teatro@elsinor.net

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RITIRO BIGLIETTI

da lunedì a venerdì dalle 15:00 alle 18:00

la biglietteria apre due ore prima dell’inizio dello spettacolo

Ritiro entro 45 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.

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