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Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, Coppélia

Foto di Luciano Romano
Foto di Luciano Romano

Musica LÉO DELIBES

Coreografia ROLAND PETIT

ripresa da LUIGI BONINO

Scene e Costumi EZIO FRIGERIO

Luci JEAN MICHEL DESIRÉ

Mâitre de ballet LIENZ CHANG

Allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma

Swanilda ANBETA TOROMANI

Franz ALESSANDRO MACARIO

Coppelius MASSIMO SORRENTINO

Amiche CANDIDA SORRENTINO, LUISA IELUZZI, SARA SANCAMILLO, MARTINA AFFATICATO, ANNA CHIARA AMIRANTE, CLAUDIA D’ANTONIO

Donne LUISA VALOZZI, VALENTINA VITALE, NATALIA MELE, VALENTINA ALLEVI, LUANA DAMIANO, IRENE DE ROSA, ADRIANA PAPPALARDO, VINCENZA MILAZZO, GRAZIA STRIANO, FRANCESCA RICCARDI, CLAUDIA BEVIVINO, VALERIA IACOMINO

Due donne BENEDETTA COMANDINI, LARA ANGELA ROCCO

Uomini FABIO GISON, MARCO SPIZZICA (7), GIANLUCA NUNZIATA (8), MARCELLO PEPE, FERDINANDO DE RISO, GIUSEPPE AQUILA, ALESSANDRO STAJANO, ERTUGREL GJONI, DANILO NOTARO, CARLO DE MARTINO, GIUSEPPE CICCARELLI, PASQUALE INCORONATO, DANILO DI LEO

Due uomini MARCO D’ANDREA, STANISLAO CAPISSI

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La Coppélia di Luigi Bonino, andata da poco in scena al Teatro Regio di Parma, ha messo in luce le notevoli qualità del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli: una compagnia giovane e di grande talento, che farebbe piacere ammirare più spesso in tournée nei teatri italiani.

La versione a cui abbiamo assistito è quella che Roland Petit creò per il Ballet National de Marseille nel 1975, una rivisitazione tutta colore e allegria dell’originale di Arthur Saint Léon che debuttò a Parigi nel 1870. Ambientata nella belle époque, la vicenda è tutta incentrata su Coppélius, personaggio di charme ed eleganza che, perdutamente innamorato della giovane Swanilda, costruisce una bambola con le sue stesse sembianze con cui danza, brinda e volteggia in un’inarrestabile follia d’amore.

La trama è molto piacevole e scorre leggera tra i carillon e i ritmi vivaci delle note di Léo Delibes, dimenticando i risvolti cupi del racconto L’Uomo di sabbia di E.T.A. Hoffman da cui la vicenda trae originariamente ispirazione. Anche l’eccesso della pantomima dei grandi classici ottocenteschi lascia qui spazio ad una varietà spontanea e naturale di interpretazioni: la freschezza maliziosa di Swanilda affianca la spavalderia del giovane Franz e l’eleganza di Coppélius in una coreografia che fa uscire dal teatro con il sorriso sulle labbra.

Ma veniamo alle caratteristiche del balletto, che ha visto impegnata la coppia Anbeta Toromani-Alessandro Macario affiancata da Massimo Sorrentino nel ruolo di Coppélius.

Anbeta Toromani è un’impeccabile Swanilda: maliziosa e ironica come il ruolo richiede, sfoggia senza paura una serie di variazioni di notevole velocità ed equilibrio, dando prova di estrema padronanza tecnica oltre che grande precisione. Al suo fianco, uno spavaldo e frizzante Alessandro Macario, danzatore di carattere che vive il suo Franz con molta personalità, impreziosendo l’esibizione di virtuosismo ed ottima elevazione. La partnership funziona molto bene e riscuote grandi applausi. Di Massimo Sorrentino, invece, ammiriamo presenza scenica e interpretazione.

Sempre partecipe l’intero Corpo di Ballo, che regala quadri d’insieme molto gradevoli ed armoniosi, incorniciati dall’allestimento ben curato della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma (scene e costumi di Enzo Frigerio, luci di Jean Michel Désiré).

Applausi meritatissimi, in definitiva, per il lavoro di Luigi Bonino su questo piccolo gioiello del repertorio.

Letizia Cantù

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