regia Giacomo Ferraù
con la collaborazione registica di Arturo Cirillo
drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana
con Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù, Libero Stelluti, Giulia Viana
assistenti alla regia Piera Mungiguerra e Simon Waldvogel
disegno luci Giuliano Almerighi
coordinamento coreografico Riccardo Olivier
organizzazione Elisa Binda
Produzione Eco di fondo in coproduzione con Campo Teatrale
con la collaborazione di LAB121
ringraziamenti Francesca Angelicchio, Marcela Serli e Daniele Sala
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“La Sirenetta” parla di un’adolescente che per un gesto d’amore rinuncia alla sua stessa essenza (la sua coda) nel disperato tentativo di essere accettata, nel disperato tentativo di essere amata. Siamo partiti dalle lettere di ragazzi adolescenti che hanno deciso di togliersi la vita perché non si sentivano accettati per la propria sessualità. Adolescenti che hanno rinunciato alla loro voce per chissà quanto tempo. “La Sirenetta” obbliga a riflettere sull’amore, quello più difficile, quello verso sé stessi ed il corpo che si abita. La celebre fiaba di Andersen, riletta come metafora dell’identità sessuale. “C’è un istante in cui tutti noi siamo uguali e indefiniti, senza distinzione di sesso e di genere. è da qui che parte tutto. In questo momento pronuncio i miei confini. testa, braccia e coda” La meravigliosa fiaba di Andersen, “La Sirenetta”, ha da sempre alimentato le fantasie registiche, pittoriche e drammaturgiche di numerosi artisti, probabilmente per la ricchezza di segni- metafore che costellano il testo. Ma c’è sicuramente un altro punto nevralgico di interesse della storia. Mai, come nel caso de “La Sirenetta”, mito e fiaba si incontrano così visceralmente da creare quasi un terzo genere, sospeso tra la forza dell’archetipo peculiare del mito e l’illimitata, onirica, fantasia fiabesca. La nostra compagnia, “Eco di Fondo”, ha per l’appunto intrapreso da tempo un progetto di ricerca finalizzato a rileggere i miti e le fiabe più famose come metafore di temi di attualità di cui riteniamo sia doveroso parlare oggi. I lavori più recenti della compagnia infatti sono “Orfeo ed Euridice”, testo e regia di Cesar Brie, dove il mito è riletto alla luce del caso Englaro, ed “O.Z., storia di un’emigrazione”, in cui il romanzo di Baum diviene metafora per parlare dello spinoso tema dell’ immigrazione ad un pubblico più giovane. Questa volta abbiamo immaginato di rileggere “La Sirenetta” come metafora del tema dell’identità sessuale. Nel dettaglio, avvinandoci a questa fiaba, parliamo di giovinezza, di quell’età in cui molto spesso tutto è basato sull’astratto concetto di “normalità”. Ma normalità implica che qualcuno siai dentificato come “diverso”.
Mai come in questo momento, ci sembra doveroso interrogarci su un tema che spinge l’opinione pubblica a confrontarsi e scontrarsi su domande delicatissime come “cos’è la famiglia oggi?”, la parità dei diritti, la possibilità di prevenire il bullismo per discriminazione sessuale nelle scuole. Tutto questo in un paese, l’Italia, che non dispone di leggi contro l’omofobia, ma paradossalmente rientra tra i paesi europei in cui si registra il maggior tasso di suicidi tra minori legati a cause di bullismo e discriminazione.
Tutto ciò che non conosciamo ci fa paura, in fondo. La nostra intenzione, come negli altri spettacoli di compagnia, non è assolutamente di schierarci a favore o contro una qualsiasi fazione, ma semplicemente di fornire spunti di riflessione ad un pubblico variegato di giovani ed adulti parlando di una singola, specifica storia su miliardi di altre.
Noi vorremmo cimentarci nell’arduo compito di provare a raccontare tutto quest’universo attraverso i colori a volte vivaci, a volte scuri, della metafora che sottende la fiaba. Un estratto dello spettacolo è stato presentato il 21 ottobre 2015, all’interno di NEXT Laboratorio delle idee, organizzato da Regione Lombardia. All’interno della graduatoria, tra i 40 partecipanti -tra teatri e compagnie lombardi-, La Sirenetta si è classificata al sesto posto.
Il debutto dello spettacolo è previsto per il 26 maggio 2016 a Milano, presso Campo Teatrale, ove lo spettacolo sarà in scena fino al 29 maggio.
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ECO DI FONDO
Eco di fondo nasce a Milano nel 2009 da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, attori diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 2007. Nel 2008 migliorano le loro competenze artistiche e organizzative attraverso il progetto Fetus di Aia Taumastica. Tra i loro primi spettacoli insieme: Te Remoto e Il più bel giorno della mia vita. Collaborano per la ripresa del monologo Le rotaie della memoria, vincitore Premio A.N.P.I. Cultura 2008 Ovest Ticino. Nel 2010 la compagnia vince il bando Schegge / Cerchio di Gesso con lo spettacolo Bestie (debutterà nel 2012 con il titolo I Candidi) e il bando Presenze.2 / Teatro Filodrammatici di Milano. Giacomo Ferraù si aggiudica il Primo premio nazionale e internazionale di regia Fantasio Piccoli 2010 con una versione di Sogno di una notte di mezza estate. Lo spettacolo, nella sua forma integrale, debutta nel 2014 con il titolo Sogni. Nel 2012 la compagnia allarga la sua attenzione al teatro ragazzi con lo spettacolo Nato ieri, Finalista Premio Scenario infanzia 2012, che debutta al Festival Segnali 2013. Prosegue questa attività con O.Z. storia di un’emigrazione, spettacolo sostenuto nell’ambito del progetto Next 2014, patrocinato da Amnesty International e EveryOneGroup, che debutta al Festival Segnali 2015. Nel 2014 nasce Orfeo ed Euridice, scritto e diretto da César Brie, in scena Giacomo Ferraù e Giulia Viana, produzione Teatro Presente/Eco di fondo, premio selezione Inbox 2014. Nel 2014 la compagnia vince il “Premio Pradella” indetto dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano per “La sensibilità di confrontarsi con il contemporaneo e di svolgere una continuativa ricerca su temi etico sociali”.
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CAMPO TEATRALE
Via Cambiasi 10, Milano
BIGLIETTI € 20 / € 14