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Il Teatro che danza

Foto di Alex Brenner
Foto di Alex Brenner

Il Teatro di Roma continua a “danzare” proponendo una vetrina sulla coreografia contemporanea che accoglie giovani autori/coreografi e nomi d’eccellenza, dal 20 al 28 giugno al Teatro India. Sei compagnie, in doppia programmazione ad orari alternati, per Il teatro che danza, la finestra aperta alla creatività, alle plurali forme della performance di oggi, alle nuove tendenze del teatrodanza, del teatro fisico, del teatro dei corpi e d’azione. «Anche il 2016 è un anno in cui il Teatro di Roma danza – spiega il direttore Antonio Calbi – La nostra vetrina comprende sia nomi già affermati sia autori da scoprire così come altri in emersione, partendo in prima istanza dagli artisti che a Roma operano per proporre il meglio della scena internazionale e le novità più fresche del panorama italiano».

Apre la rassegna una vera avventura di viaggio, la creazione di Michele Di Stefano, in scena il 20 (ore 20.30) e 21 giugno (ore 22), con una composizione d’ensemble: Impression d’Afrique attraverso la quale perlustrare l’esotico in un itinerario fatto di performance, ricerca sonora e indagini coreografiche. Qui è l’Africa testimoniata nell’omonimo romanzo di Raymond Roussel del 1910. Sono tutti pretesti o netti punti di partenza e di ispirazione per proseguire nella ricerca coreografica così speciale e unica di mk, dove le storie si disperdono per lasciare spazio a personaggi che paiono ancora una volta nipoti di Beckett o figli di un immaginario tutto non-senso, estremamente poetico, fra conturbazioni e “simpatie” e dove, attraverso il gesto della danza, si sceglie di illustrare col corpo l’immagine dell’uomo in continua osservazione del paesaggio.

Fabrizio Favale, con la sua compagnia Le Supplici, presenta Ossidiana, il 20 (22) e 21 giugno ore (20.30), una performance che prende le mosse dall’osservazione di quei particolari fenomeni che si riscontrano in natura, dove le forme restano incompiute o originano altre forme. È la natura, la materia primordiale, il punto di partenza di questa coreografia che attiva dinamismi continui in un costante fluire dei corpi nello spazio, quasi reazioni chimiche fra elementi diversi eppure incatenati in una danza di grande fascino.

Impegno produttivo per Enzo Cosimi, coreografo regista tra i più autorevoli della danza contemporanea italiana, che sosteniamo per la cifra visionaria e graffiante dei suoi lavori, sempre aderenti alla realtà in termini di disperazione ma nutriti di squarci consolatori. Infatti, dopo Fear party, creazione dello scorso anno sul tema della “paura”, è la volta di Estasi, una produzione del Teatro di Roma, che debutta il 23 (ore 20.30) e 24 giugno (ore 22). Con la sua lunga ricerca coreografica, energica, sorprendente, densa, conturbante, mai scontata, acida e insieme poetica, Estasi rappresenta il secondo tassello del trittico dedicato alle passioni dell’anima che indaga il concetto di “desiderio” e gli aspetti più profondi che genera nella società contemporanea, toccando le radici della vita sino alla freddezza fatale della morte. Estasi come stato estremo del desiderio, fra erotismo e misticismo, per sfiorare il combattimento amoroso fra eros e thanatos, con echi pop, punte sublimi e il consueto tocco teatrale.

Torna anche la coreografia silenziosa, quasi sussurrata, mai violenta o forzata di Julie Ann Anzilotti con la sua Compagnia Xe, questa volta all’opera con un quartetto d’interpreti in Theatre Dances. Una coreografia itinerante, 23 (ore 22) e 24 giugno (ore 20.30), per indagare i confini fra solitudine e relazioni, assenza e presenza. Danze energiche e vibranti dalle quali affiorano ricordi, ricerca di contatto, incontri, fughe e improvvise apparizioni, in una coreografia composta di brani per ambienti diversi, che si snoderanno negli spazi del Teatro India per piccoli gruppi di spettatori. Una visione ravvicinata che permette di immergersi nel gesto e di attivare in modi inediti anche la relazione fra performer-danzatore e spettatore-testimone.

Per le giovani creazioni, il Teatro di Roma guarda quest’anno al performer, coreografo e regista, Salvo Lombardo con Casual Bystanders, il 27 (ore 20.30) e 28 giugno (ore 22). Protagonista della performance un trio di d’interpreti, fra i quali lo stesso autore: si tratta di una partitura di gesti, movimenti e azioni nello spazio dedotti dall’osservazione di movimenti e gesti degli astanti veri in spazi pubblici e ambienti urbani. Ne risulta quasi un precipitato dei corpi viventi, concreti, quotidiani che abitano le nostre città. Trasfigurazione della mimesi, dunque, fra astrazione e invenzione.

Ad arricchire l’offerta sul contemporaneo, un’altra presenza importante e di grande esperienza, Michele Pogliani, il 27 (ore 22) e 28 giugno (ore 20.30). Coreografo-danzatore, che parla di danza come camera da presa sul nostro presente-futuro, di cui accogliamo l’ultimo lavoro #Black 2.0. Una coreografia corale nella quale dipana il proprio linguaggio debitore di maestri del moderno come Cunningham, Childs, Wilson. Musica e buio disvelano i corpi nella loro dimensione ambigua, quasi imperscrutabile. Un contenitore senza definizione in cui sono racchiusi corpi e musica, dove il mistero e il nascosto sono elementi che diventano materia pura e magmatica nella quale solo l’essenziale si svela all’occhio indiscreto dello spettatore.

Teatro che danza si chiude il 12 settembre (ore 21) all’Argentina con una ospitalità internazionale di tutt’altro segno. Dalla Bulgaria approda Ballet Arabesque, una delle formazioni storiche di questo paese, con una proposta dal gusto più tradizionale seppure reinventata: Carmen Collection rivisita la Carmen di Bizet adottando la forma di un vero e proprio defilè di moda. Qui l’abito fa letteralmente il danzatore e la danzatrice. Uno spettacolo per tutti, che omaggia la tradizione trasfigurandola con gusto pop e contemporaneo.

Il percorso dedicato alla danza è iniziato all’Argentina lo scorso gennaio con l’ultima creazione di Virgilio Sieni, Le Sacre, dalla Sagra della primavera di Stravinskij, per continuare all’India con Corrispondenze, una coreografia di Claire-Lise Daucher e Roberto Aldorasi.

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CalenDario

Il Teatro che danza

20_28 giugno Teatro India

20 giugno ore 20.30 • 21 giugno ore 22

Mk _ IMPRESSION D’AFRIQUE_ coreografie Michele Di Stefano

20 giugno ore 22 • 21 giugno ore 20.30

Le Supplici _ OSSIDIANA_ coreografie Fabrizio Favale

23 giugno ore 20.30 • 24 giugno ore 22

Compagnia Enzo Cosimi_ ESTASI_ coreografie Enzo Cosimi

23 giugno ore 22 • 24 giugno ore 20.30

Compagnia Xe_ THEATRE DANCES_ coreografie Julie Ann Anzilotti

27 giugno ore 20.30 • 28 giugno ore 22

Salvo Lombardo_CASUAL BYSTANDERS_ coreografie Salvo Lombardo

27 giugno ore 22 • 28 giugno ore 20.30

MP3 Project_ #BLACK 2.0_ coreografie Pogliani, Schiavo, Montaruli

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12 settembre ore 21 Teatro Argentina

Ballet Arabesque/Bulgaria/ CARMEN COLLECTION_coreografie Boriana Sechanova

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INFO TEATRO INDIA

Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) – Roma 

Ufficio promozione Teatro di Roma: tel. 06.684.000.346 – www.teatrodiroma.net

Biglietti: Intero 15 € – Ridotto 12 €

Card Danza Libertina Estate: 6 ingressi 48 € validi per uno o più spettatori anche per un solo spettacolo

Duetto: 2 biglietti 16 € validi per assistere a due spettacoli nella stessa sera

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