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Galileo: l’ordine dell’occhio nel cielo

Foto di Favretto
Foto di Favretto

Sabato 24 settembre alle 21.00 nella Basilica Palladiana il programma di Conversazioni 2016 – 69° Ciclo di Spettacoli Classici del Teatro Olimpico prosegue con Galileo: l’ordine dell’occhio nel cielo, presentato in prima assoluta dall’Ensemble Accademia d’Arcadia diretto da Alessandra Rossi Lurig  e da Gianmaria Sortino.

Sotto la volta della Basilica Palladiana “conversano musica barocca e video-arte”: l’Ensemble Accademia d’Arcadia guidato da Alessandra Rossi Lurig esegue musiche di Vincenzo e Michelangelo Galilei, padre il primo e fratello minore il secondo del più celebre Galileo, anch’egli appassionato musicista. Per il padre del pensiero moderno, la scienza e la musica hanno la stessa voce nel “grande libro della natura” che è l’universo. Il giovane film-maker, Gianmaria Sortino costruisce un affresco visivo che, in parallelo, procede per allegorie, libere associazioni, atmosfere che sconfinano nella video-arte senza alcuna intenzione di fare biografia d’artista. Musica barocca con strumenti d’epoca e immagini digitali in un connubio creativo che produce una storia aperta alla lettura di ogni spettatore. Si tratta di un progetto creato appositamente per lo straordinario ambiente della Basilica Palladiana che diverrà protagonista di uno spettacolo di particolare suggestione.

Galileo: L’ordine dell’occhio al cielo racconta la figura di Galileo Galilei attraverso uno spettacolo di musica live e video-arte con l’obiettivo di dare una prospettiva nuova dell’uomo Galileo, non solo padre del pensiero moderno europeo, ma anche appassionato musicista, figlio di quel Vincenzo Galilei noto teorico, compositore e liutista contribuì alla nascita dell’opera lirica e allo sviluppo della teoria musicale. Galileo si trova in mezzo a queste due rivoluzioni: quella scientifica in senso stretto e quella musicale. L’una e l’altra sono inseparabili nella sua vita e nella sua ricerca.  L’esecuzione musicale è accompagnata da una proiezione di video-arte: un modo, anzitutto per trasformare il concerto in un racconto; un racconto libero che non intende dare un significato univoco a una storia così grande e complessa, ma lascia allo spettatore la libertà di orientarsi a proprio modo nel mondo di Galileo, procedendo per allegorie, libere associazioni, atmosfere. Non una biografia o un saggio su Galileo, ma di un affresco, un’immersione in un mondo in cui gli uomini stavano cambiando modo di pensare, affacciandosi vertiginosamente ai nuovi orizzonti della terra e del cielo.

Il 69° Ciclo di Spettacoli Classici è promosso dall’Assessorato alla crescita del Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e curato da Franco Laera. È sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona e da AIM Vicenza.

Gli spettacoli e gli incontri, in programma tra il 13 settembre e il 9 ottobre a Vicenza, quest’anno, si svolgeranno oltre che, come tradizione, al Teatro Olimpico, anche in Basilica Palladiana e al Teatro Astra.

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Informazioni e prevendite:
www.tcvi.it (http://classici.tcvi.it)
Biglietteria Teatro Comunale 0444 324442, biglietteria@tcvi.it
Sportelli Banca Popolare di Vicenza

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Gianmaria Sortino si laurea in filosofia presso l’Università San Raffaele e si diploma in regia cinetelevisiva presso la Civica Scuola di Cinema di Milano. Nel frattempo svolge il ruolo di aiuto regia per Costanza Quatriglio (Con il fiato sospeso, Premio Gillo Pontecorvo alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2013; Terramatta, Nastro d’Argento 2012) e di regista di spot, videoclip e booktrailer. Sempre nel 2013 cura la regia del documentario Civica Educazione e il corto In un Mondo o nell’Altro, nel 2015 è direttore di produzione nel documentario 87 Ore con la regia di Costanza Quatriglio la quale attraverso l’utilizzo di immagini registrate da videocamere di sorveglianza, costruisce un doc che assume le sfumature del thriller e del miglior cinema di denuncia. Con il Conservatorio di Milano Sortino ha realizzato un film ispirato all’opera lirica Il Castello del Duca Barbablù di Béla Bartók.

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L’ensemble Accademia d’Arcadia nasce in seno alla Fondazione Arcadia, completandone e coronandone il lavoro di studio e ricerca. L’ensemble, con i suoi strumenti musicali d’epoca, si caratterizza per una particolare cura nella scelta dei programmi, per l’attenzione alla riscoperta di inediti e un’interpretazione del repertorio barocco che unisce prassi esecutiva storica e sensibilità moderna. L’elaborazione dei programmi musicali dell’ensemble segue una ricerca ad ampio spettro, proponendo suggestioni fra musica, letteratura e pittura del periodo, confronti fra autori italiani operanti all’estero e autori stranieri attivi in Italia o altro ancora, con l’obiettivo di stimolare gli interessi, allargare l’orizzonte dell’ascoltatore e condividere l’entusiasmo per la scoperta (o riscoperta) di un repertorio raro e inedito.

Un lavoro che accomuna la parte esecutiva, esclusivamente affidata agli strumenti antichi, a quella teorica attraverso l’attento studio delle fonti antiche, l’attenzione alla prassi esecutiva e la conoscenza dei vari contesti storico-culturali. Accademia d’Arcadia ha inoltre ideato progetti innovativi che coniugano musica dal vivo e videoart, collaborando con cineasti e gruppi teatrali. Il primo di questi progetti, dedicato alla pittrice Artemisia Gentileschi e alla musica del suo tempo, è stato creato in collaborazione col gruppo teatrale Anagoor. I componenti del gruppo (già membri – anche in veste di solisti – dei più noti gruppi di musica antica italiani) condividono il piacere dell’esplorazione di nuovi programmi. Diretta da Alessandra Rossi Lürig, Accademia d’Arcadia collabora con noti direttori e solisti, fra cui Diego Fasolis e Monica Huggett ed è ospite regolare di prestigiose rassegne in Italia e all’estero.

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