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Christopher Franklin e Francesca Dego in concerto

fotoDirettore Christopher Franklin 
Violino Francesca Dego

Orchestra della Fondazione
Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste 

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Il Quinto appuntamento della Stagione Sinfonica offre un programma davvero spettacolare e di grande intrattenimento, affidato alla bravura di due eccellenti artisti, entrambi di ritorno a Trieste: la violinista Francesca Dego e il Maestro Christopher Franklin. L’appuntamento è per venerdì 14 ottobre alle 20.30 e sabato 15 ottobre alle 18.00.

Nella prima parte del concerto, Francesca Dego, considerata una delle migliori musiciste italiane e dalla strepitosa carriera internazionale, sarà impegnata nell’esecuzione di due trascinanti composizioni: la Symphonie espagnole per violino e orchestra op. 21 di Édouard Lalo e la Tzigane, rapsodia da concerto per violino e orchestra di Maurice Ravel.

Nella seconda parte, il Maestro statunitense Christopher Franklin – di ritorno a Trieste dopo l’apprezzatissima direzione del Werther di Massenet nella passata stagione – guiderà l’Orchestra del Verdi in un imperdibile omaggio a Leonard Bernstein, con la Danze sinfoniche da West Side Story – moderna “Romeo e Giulietta” per il consueto omaggio shakespeariano – e l’Ouverture da Candide.

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Symphonie espagnole. All’origine della Sinfonia spagnola c’è l’incontro tra Édouard Lalo e Pablo de Sarasate, due violinisti di carattere molto diverso. Sarasate, spagnolo di nascita (si era trasferito in Francia all’età di dodici anni per studiare al Conservatorio di Parigi) era un brillante virtuoso dalla carriera internazionale. Numerosi compositori gli dedicarono opere, e fra questi anche appunto Lalo, che trovò fortuna come compositore proprio grazie a questo incontro (avvenuto nel 1874) dal quale nacquero un Concerto per violino (oggi perduto) e la Sinfonia spagnola. L’influenza dello stile di Sarasate e la moda spagnoleggiante dell’epoca (nello stesso anno vi fu la prima della Carmen di Bizet) portarono Lalo a ispirarsi liberamente al folklore spagnolo, evocato attraverso ritmi e figurazioni melodiche caratteristici, pur senza citazioni dirette.

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Tzigane. Anche Tzigane di Ravel, composta nel 1924, venne scritta per una figura di virtuoso itinerante, la violinista ungherese Jelly d’Arány, e, come Lalo con Sarasate, anche Ravel si ispira al mondo musicale di provenienza della committente. Anche qui, inoltre, il patrimonio folcloristico è oggetto di allusione evocativa, più che di citazione diretta. L’operazione di Ravel è tuttavia intellettualmente più complessa. Ciò a cui il compositore vuole rendere omaggio, infatti, non è soltanto la musica tzigana, ma anche, e soprattutto, lo stereotipo del violinista tzigano come filtrato nel virtuosismo romantico, capace di alternare abilità strumentale demoniaca e profonda espressione.

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West Side Story è una singolare contaminazione fra opera lirica e musical, in cui le arie di ispirazione melodrammatica hanno lo stesso peso delle canzoni e dei numeri di danza tipici del teatro leggero. Dopo la prima rappresentazione, avvenuta
nel 1957, il successo dell’opera portò l’autore a estrarne una serie di numeri orchestrali, ricavando la suite delle danze sinfoniche, che vennero eseguite per la prima volta nel 1961. La suite non segue l’ordine della trama, e si propone piuttosto come una presentazione dei motivi più popolari dell’opera, in una alternanza di brani meditativi e brillanti. Tra le caratteristiche più appariscenti vi sono senz’altro il virtuosismo orchestrale e la grande energia ritmica, ma gran parte del fascino di questo lavoro risiede anche nella capacità di Bernstein di scrivere melodie a metà fra l’aria e la canzone, che restano indimenticabili nella memoria. 

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