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La cucina

In scena fino al 6 novembre 2016 al Teatro Stabile di Genova

Foto di Caroli
Foto di Caroli

Arnold Wesker ci dà il benvenuto nella sua cucina, dove a colpi di mestoli e padelle si intrecciano drammi esistenziali, razzismo, lotte tra il più forte e il più debole. Messa in scena al Teatro Stabile di Genova, questo allestimento ha rivelato una grande abilità dei ventiquattro attori in scena e un’opera poco rappresentata, ma davvero ricca di spunti di riflessione.
È una giornata come tante, nel retroscena di un grande ristorante: a poco a poco si popola di camerieri, inservienti, cuochi e pasticceri. Si dedicano alle rispettive occupazioni, ma nel frattempo ci svelano le loro vicende personali, le antipatie e i loro sogni. Il lavoro si rivela duro e a volte amaro, poiché c’è chi lo trova alienante, chi lo svolge con passione nonostante il menù e i prodotti scadenti, chi non ha altro nella vita. Ma ciò che è più duro è la convivenza. In un ambiente caotico e assordante, l’autore mescola persone di varia provenienza, dal lavapiatti rumeno all’immigrato turco che si proclama orgogliosamente “napoletano”, dai due tedeschi tanto disprezzati alla civettuola francese. Se da un lato le sofferenze della Seconda Guerra Mondiale sono ancora vive nella memoria di tutti, dall’altro il problema – attualissimo – dell’accettazione del diverso e dello straniero emerge fin da subito poiché tutti parlano di una rissa avvenuta la sera prima tra il turco e il tedesco.
Farsi rispettare non è facile nemmeno per le donne, considerate come meri oggetti sensuali, e specialmente per la nuova arrivata. Per sopravvivere bisogna essere forti, sapersi imporre e saper porre dei limiti. Non è facile, però, soprattutto quando c’è l’amore di mezzo: ecco perché Monique cerca di tenere a bada la violenta e tormentata gelosia di Peter. C’è anche Anne, però, madre che cerca di rimediare ad un padre assente e così seducente e ingenua da attirare sempre gli uomini sbagliati. E poi c’è Hettie che prende le difese di tutte quelle donne che coraggiosamente scelgono l’aborto.
Tutti temi importanti che fanno riflettere e commuovere il pubblico, ma anche ridere delle disgrazie umane attraverso una sagace ironia che porta il pubblico a sorridere subito dopo un momento serio o triste.
Le vicende si snodano rapidamente tra tre nodini di vitello e due rombi al forno, il ritmo è incessante e nessun incidente può o deve fermare la rigida organizzazione che ricorda quella di una catena di montaggio. E alla fine, quello che vi rimane è un piatto di bocconi amari serviti con una bella spolverata di leggerezza.

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LA CUCINA

Produzione Teatro Stabile di Genova

Regia Valerio Binasco

Interpreti Massimo Cagnina, Andrea Di Casa, Elena Gigliotti, Elisabetta Mazzullo, Aldo Ottobrino, Nicola Pannelli, Francesca Agostini, Emmanuele Aita, Gennaro Apicella, Lucio De Francesco, Giulio Della Monica, Alexander Perotto, Aleph Viola
con la partecipazione di Franco Ravera
e Antonio Bannò, Giuseppe De Domenico, Noemi Esposito, Giordana Faggiano, Isabella Giacobbe, Martina Limonta, Giulio Mezza, Duilio Paciello, Bruno Ricci, Kabir Tavani

Versione italiana Alessandra Serra

Scene Guido Fiorato

Costumi Sandra Cardini

Musiche Arturo Annecchino

Luci Pasquale Mari

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