giovedì, Marzo 28, 2024

Area Riservata

HomeProsaIl deserto dei Tartari

Il deserto dei Tartari

Il 19 novembre al Teatro Comunale di Belluno

Foto di Dismappa
Foto di Dismappa

di Dino Buzzati

adattamento e regia Paolo Valerio

———–

Riprende da Belluno, città natale di Dino Buzzati, la tournée de IL DESERTO DEI TARTARI, lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale con la regia di Paolo Valerio, che cura anche l’adattamento teatrale di quello che Buzzati stesso definì “il libro della mia vita” e ne segnò la consacrazione tra i grandi scrittori del Novecento italiano. Lo spettacolo viene proposto il 19 novembre al Teatro Comunale e sarà poi a Venezia, Padova, Bassano, Montecchio, Trieste, Milano, Firenze, Rovigo, dove saranno organizzati incontri e conferenze, per approfondire i diversi percorsi e linguaggi creativi dello scrittore, giornalista ed artista bellunese.

A portare sulla scena l’immaginario onirico di paesaggi e personaggi di Buzzati, nella ricorrenza dei 110 anni dalla nascita, sono Alessandro Dinuzzi, Simone Faloppa, Emanuele Fortunati, Aldo Gentileschi, Marina La Placa, Marco Morellini, Roberto Petruzzelli, Stefano Scandaletti e lo stesso Paolo Valerio. Le scene sono di Antonio Panzuto – che per questo spettacolo ha vinto il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 -, i movimenti di scena di Monica Codena, i costumi di Chiara Defant, le musiche originali di Antonio Di Pofi, le luci di Enrico Berardi.

Protagonista de Il deserto dei Tartari è Giovanni Drogo, giovane e speranzoso tenente mandato in servizio presso la “Fortezza Bastiani”, un non meglio identificato distaccamento militare ai confini del mondo che da subito appare come sospeso tra sogno e veglia. Un tempo scenario di grandi battaglie, la Fortezza è ora un avamposto pressoché dimenticato, ma che vincola tutti a sé nella perenne attesa del sopraggiungere del nemico. Dino Buzzati affermò che lo spunto per il romanzo, il cui tema portante è quello della fuga del tempo, era nato dalla monotona routine redazionale notturna che facevo a quei tempi. Molto spesso avevo l’idea che quel tran tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita… La trasposizione di questa idea in un mondo militare fantastico è stata per me quasi istintiva”. Spiega Paolo Valerio nelle sue note di regia: “In questo tempo immobile eppure ritmato dalla concreta vita militare, la mia scelta è stata quella di non avere un unico protagonista: tutti gli attori saranno Drogo, seguendo non solo l’invecchiamento del protagonista, ma le emozioni che con il passare tempo si modificano in Drogo come in ognuno di noi: dalla partenza fiduciosa all’attesa, alle delusioni, al sorriso del finale. Tutti gli attori aspetteranno ed affronteranno i loro Tartari, e così anche tutti gli spettatori saranno Drogo”.

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Most Popular