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IUC, omaggio all’ultimo Schubert con il Belcea Quartet

Anche Šostakovič nel primo concerto del ciclo schubertiano. Il 15 novembre alle 20.30 a Roma

Foto di Marco Borggreve
Foto di Marco Borggreve

Omaggio all’ultimo Schubert alla IUC di Roma con un ciclo di tre concerti dedicati ai capolavori degli ultimi anni del musicista austriaco scomparso a soli 31 anni nel 1828. Ad inaugurare il breve, ma intenso ciclo, sarà, martedì 15 novembre, ore 20.30 all’Aula Magna de La Sapienza, il Quartetto Belcea che ha da poco festeggiato il ventesimo anno di attività.

Composto dalla rumena Corina Belcea, il polacco Krzysztof Chorzelski, i francesi Axel Schacher e Antoine Lederlin, il Belcea Quartet si distingue a livello internazionale per le sue interpretazioni innovative che uniscono a un linguaggio musicale omogeneo ed equilibrato anche le diverse radici culturali dei suoi membri, l’austriaco Quartetto Berg e il britannico Amadeus. Il loro motto? “Superare i propri limiti e arrivare alla conoscenza attraverso la ricerca costante della verità“.

La tappa alla IUC fa parte di una lunga tournée mondiale fra Londra, New York, Vienna o Amsterdam, Parigi, Madrid, Amburgo, Bruxelles, Varsavia, Philadelphia.

In programma, i due Quartetti di Franz Schubert: il Quartettsatz, ovvero il Quartetto in do minore D. 703, scritto nel dicembre 1820, è noto anche come movimento di Quartetto, celebre per il forte contrasto fra intimo lirismo e immensa e densa tragicità: è rimasto incompiuto e segna una svolta nella scelta stilistica rappresentando una delle prime composizioni della maturità. A seguire, il Quartetto in sol maggiore D. 887: composto nel 1826 è l’ultimo dei quindici Quartetti di Schubert famoso per il linguaggio orchestrale e la continua tensione espressiva che si muove fra il drammatico della prima parte alla danza macabra conclusiva. Tra i due Schubert spunta anche il Quartetto n. 8 di Šostakovič che si allinea al compositore austriaco per la stessa tonalità in do minore del Quartettsatz: composto in soli tre giorni dal russo dopo un viaggio a Dresda, può essere considerato il suo capolavoro quartettistico dedicato a tutte le vittime del fascismo e della guerra.

Il ciclo schubertiano con gli ultimi lavori del musicista che si muovono fra energia, voglia di vivere, ma anche pessimismo leopardiano e ribellione nel corso della malattia, prosegue con il concerto di sabato 19 novembre, che coincide con la morte del musicista. con la violinista Patricia Kopatchinskaja e la Saint Paul Chamber Orchestra nel programma Death and the Maiden per concludersi con il concerto di sabato 3 dicembre con il ciclo di Lieder Winterreise (“Viaggio d’inverno”) eseguito dal tenore Christoph Prégardien e dal pianista Michael Gees. Biglietti interi da 15 euro a 25 euro e giovani da 5 a 8 euro. Info www.concertiiuc.it.

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