sabato, Aprile 20, 2024

Area Riservata

Cenerentola

Dal 13 al 22 dicembre al Teatro Strehler, Milano

Foto di Alessia Santambrogio
Foto di Alessia Santambrogio

Dal 13 al 22 dicembre, per dieci rappresentazioni, la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala torna al Teatro Strehler di Milano per il consueto appuntamento natalizio. Quest’anno sarà la fiaba di Cenerentola, affidata alla coreografia del Direttore della Scuola Frédéric Olivieri, su musiche di Sergej Prokof’ev, ad incantare il pubblico. Il balletto, realizzato nel 2015 su commissione della Fondazione Bracco, dopo il debutto proprio al Teatro Strehler, ha ottenuto un grandissimo successo in Italia e all’estero.

Per Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco che dal 2012 è al fianco dell’Accademia Teatro alla Scala come Socio Fondatore, “favorire la crescita culturale e, al contempo, offrire ai giovani l’opportunità di sviluppare i propri talenti, risponde appieno alla mission della Fondazione che nasce per formare, promuovere e diffondere espressioni della cultura, della scienza e dell’arte anche quali mezzi per il miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale”.

Sono diverse le partiture musicali su cui sono state create sin dall’Ottocento innumerevoli letture coreografiche di questo titolo, ispirato alla fiaba di Perrault del 1697.

Frédéric Olivieri ha scelto la partitura di Prokof’ev e il libretto di Nicolai Volkov, datati 1941-’44, mantenendo uno stile fiabesco e romantico, che ben si addice alla giovane età degli interpreti.

Della prima versione del balletto è autore Rostislav Zakharov e andò in scena, in tre atti, al Bolshoi di Mosca nel 1945, cui fece seguito la coreografia di Konstantin Sergeev al Kirov nel 1946. La partitura di Prokof’ev, anche per non incorrere nella censura ždanovista, risponde alla tradizione coreutica russa, che voleva una varietà di danze classiche e popolari, danze di corte e danze esotiche, passi a due, variazioni, valzer, mazurche, pavane, gavotte. Una scelta dettata anche dalla volontà di garantire una varietà che permettesse ai ballerini di dimostrare le proprie doti tecniche e abilità interpretative.

Il carattere di ciascun personaggio è tratteggiato attraverso Leitmotive e temi musicali che seguono le vicende narrate nella storia: così Cenerentola è caratterizzata da tre diversi temi, il primo che sottolinea il senso di oppressione e solitudine, il secondo la speranza in un futuro più roseo e il terzo l’innamoramento e la gioia della serenità raggiunta.

Le sorellastre, invece, vengono delineate attraverso toni farseschi e goffi, mentre la matrigna entra in scena accompagnata da modulazioni aspre e minacciose, in netto contrasto con le note melodiose e rassicuranti della Fata.

La Cenerentola proposta dalla Scuola di Ballo è in due atti, ove spiccano diversi momenti che mettono alla prova le abilità degli allievi: nel primo atto la danza delle fate delle quattro stagioni, chiamate dalla Fata Madrina per trasformare il sogno di Cenerentola in realtà e condurla al ballo, e nel secondo atto, il ballo a corte, la danza delle tre arance, dono del Principe che le sorellastre si contendono, le danze spagnola e araba, le variazioni e i passi a due di Cenerentola e del Principe.

Alla messa in scena sono chiamati molti allievi ed ex allievi dell’Accademia, dai sarti agli scenografi, dai parruccai ai truccatori e parrucchieri, ai fotografi.

Le scene sono firmate da Angelo Sala, i costumi degli interpreti principali sono stati disegnati da Chiara Donato.

Le sculture sono state realizzate da Fausta Cerizza, ex allieva del Corso scenografi. I costumi sono realizzati ed elaborati da allievi ed ex allievi del Corso per sarti dello spettacolo, nonché dalla Sartoria Brancato.

Sul palcoscenico oltre 100 allievi della Scuola. I ruoli principali sono affidati ad allievi fra il sesto e l’ottavo corso.

Lo spettacolo si avvale anche di un contributo della Fondazione Cariplo.

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NOTA STORICA

Nel Novecento, sono stati molti gli allestimenti andati in scena sulla partitura di Prokof’ev: basti citare la storica versione del 1948 en travesti di Frederick Ashton per il Sadlers Wells Ballet, quella di Alfred Rodrigues del 1955 in cui Violette Verdy nel ruolo di Cenerentola venne sostituita in diverse recite da una giovanissima Carla Fracci appena diplomata, quella di Paolo Bortoluzzi del 1977 in cui i personaggi uscivano da un gigantesco libro di fiabe, con Luciana Savignano nel ruolo di Cenerentola e lo stesso Bortoluzzi in quello del Principe, o ancora quella di Maguy Marin per l’Opera di Lyon in cui i personaggi, indossando costumi in gommapiuma e maschere di plastica, si muovevano come bambole, o quella di Nureyev del 1986 ambientata nella Hollywood degli anni ’30 con Sylvie Guillem e Charles Jude, fino a quella di John Neumeier del 1992 con il titolo Cinderella Story per l’Hamburg Ballet arricchita da altre musiche di Prokof’ev e quella di Matthew Bourne del 1997 per Adventures in Motion Pictures. Fra le più recenti, si ricordano l’avveniristica versione di Yuri Possokhov, in scena con Svetlana Zakharova al Teatro Marinsky di San Pietroburgo nel 2006, con il libretto raccontato da un cantastorie fra galassie, arance drogate e magici poteri e, in apertura della stagione di balletto 2015/16 al Teatro alla Scala, la Cinderella firmata da Mauro Bigonzetti, con Roberto Bolle e Polina Semionova.

Il soggetto ispirò molti altri coreografi su partiture di diversi compositori: sulle musiche di Mozart Filippo Bertini coreografò il balletto per il Teatro alla Scala nel 1818 e, su quelle del barone Fitinhof-Schell, Lev Ivanov, Enrico Cecchetti e Marius Petipa crearono la versione più nota dell’Ottocento (1893) per il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, con Pierina Legnani nei panni di Cenerentola (fu in questo balletto che la Legnani eseguì per la prima volta 32 fouettés en tournant consecutivi). Emil Graeb firma la coreografia di Aschenbrödel su musiche di Johann Strauss figlio (ultimate e orchestrate da Josef Bayer) per la Berlin Staatsoper nel 1901 ambientando il soggetto nel grande magazzino “Le Quattro Stagioni” con protagonista una lavorante, Greta.

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Biglietti

Platea: Intero € 33,00 – Ridotto card Gio/Anz € 21,00
Balconata: Intero € 26,00 – Ridotto card Gio/Anz € 18,00

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Info e prenotazioni:

Vendita on line con carta di credito (https://www.piccoloteatro.org/it/2016-2017/cenerentola)

Prevendita o prenotazione telefonica

È possibile prenotare o acquistare i biglietti pagando con carta di credito. Si accettano tutte le carte di credito (salvo American Express). Il Servizio di biglietteria telefonica del Piccolo Teatro risponde al n. 02.42.41.18.89 nei seguenti orari:

da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica dalle 10 alle 17. Nelle festività il servizio è attivo dalle 10 alle 17 solo se è previsto uno spettacolo in giornata.

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Orari biglietteria – Teatro Strehler (L.go Greppi, 1)

da lunedì  sabato 9.45-18.45 continuato; domenica 13-18.30; festività chiuso

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CENERENTOLA

Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri

Milano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa/ Teatro Strehler

Martedì 13 dicembre ore 19.30

Mercoledì 14 dicembre ore 20.30

Giovedì 15 dicembre ore 19.30

Venerdì 16 dicembre ore 16.30

Sabato 17 dicembre ore 20.30

Domenica 18 dicembre ore 16.00 – ore 20.30

Martedì 20 dicembre ore 19.30

Mercoledì 21 dicembre ore 20.30

Giovedì 22 dicembre ore 19.30

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musica Sergej Prokof’ev

coreografia Frédéric Olivieri

assistenti alla coreografia Loretta  Alexandrescu, Leonid Nikonov, Tatiana  Nikonova, Paolo Podini, Elisa Scala, Maurizio  Vanadia, Paola Vismara

scene Angelo Sala

costumi Maria Chiara Donato

con il contributo di allievi ed ex allievi del

Corso per Sarti dello Spettacolo dell’Accademia Teatro alla Scala

sartoria Pasqualina Inserra, responsabile

Anna Degan, Alessandra Giordani, Giulia Giovannelli, Silvia Lumes

elaborazione costumi Cristiana Malberti

sculture Fausta Cerizza

luci Andrea Giretti

Spettacolo realizzato con il contributo degli allievi ed ex allievi dei

Corsi per Truccatori e Parrucchieri teatrali, Parruccai e Fotografi di scena dell’Accademia Teatro alla Scala

Si ringrazia

Sartoria Brancato

Risa for Show

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ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

L’Accademia Teatro alla Scala, fondazione privata dal 2001, è considerata fra i più autorevoli enti di formazione in Europa per lo spettacolo dal vivo.

Oggi presieduta da Alexander Pereira e diretta da Luisa Vinci, l’ateneo si avvale della docenza dei migliori professionisti del Teatro alla Scala e dei più qualificati esperti del settore, che condividono l’obiettivo di trasmettere ai giovani un patrimonio di altissima levatura e una tradizione artistica riconosciuta in tutto il mondo. Ne sono soci fondatori, oltre al Teatro alla Scala, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Camera di Commercio di Milano, l’Università Commerciale Luigi Bocconi, il Politecnico di Milano e la Fondazione Bracco. A questi si aggiunge un rilevante gruppo di sostenitori, fra fondazioni, associazioni, aziende e privati.

L’offerta formativa si articola in quattro dipartimenti – Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management – per una trentina di corsi, frequentati da oltre mille allievi, provenienti da ogni parte del mondo: 500 per i corsi professionali, 500 per quelli propedeutici.

La metodologia didattica garantisce l’acquisizione quotidiana di esperienze “sul campo” attraverso concerti, spettacoli, esposizioni, seminari e il “Progetto Accademia”, un’opera che viene inserita nella stagione del Teatro alla Scala, interamente affidata agli allievi.

Alla proposta prettamente didattica si aggiungono inoltre diverse attività, che fanno capo ad altrettante aree: l’Area Didattica e Divulgazione che sviluppa laboratori e iniziative pedagogiche indirizzate a studenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado, al fine di diffondere la conoscenza dello spettacolo dal vivo e delle professioni ad esso connesse e l’Area di Cooperazione culturale che sviluppa progetti di ricerca e collaborazione internazionale, promossi dalla Comunità Europea o dai governi locali, tesi a esportare il modello formativo scaligero.

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DIPARTIMENTO DANZA

Cardine del Dipartimento Danza, diretto dal 2003 da Frédéric Olivieri, è la Scuola di Ballo, fondata nel 1813 e guidata nel corso della sua storia da prestigiosi maestri e celebri ballerine. Basti citare Carlo Blasis, Enrico Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli, Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John Field ed Anna Maria Prina.

Fra gli allievi illustri, Liliana Cosi, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Carla Fracci, Luciana Savignano, Roberto Bolle, Massimo Murru, Marta Romagna, Gabriele Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni, e, fra le giovani promesse, Jacopo Tissi, Angelo Greco e Virna Toppi.

Dal 2006 ne è direttore lo stesso Olivieri. Articolata in otto anni di corso, consente di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico-accademica e danza moderno-contemporanea, in linea con le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai ballerini professionisti la padronanza di un repertorio sempre più ampio e diversificato.

Nel corso dell’attività di formazione, gli allievi partecipano ai più importanti titoli della stagione scaligera e si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero.

Negli anni più recenti si sono intensificati incontri e masterclass con coreografi e danzatori di fama internazionale come Davide Bombana, Luigi Bonino, John Clifford, Claudia De Smet, Paul Dennis, Vladimir Derevianko, Nanette Glushak, Cynthia Harvey, Akram Khan, Monique Loudières, Piotr Nardelli, Patricia Neary, Pompea Santoro, Suki Schorer, Victor Ullate, Arlette van Boven, Francesco Ventriglia, Aaron Watkin.

Inoltre, la possibilità di interpretare le più note coreografie dei maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?, Tarantella), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite, La luna), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude), Jiří Kylián (Symphony in D, Evening Songs, Un ballo), José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj (Larmes blanches, La Stravaganza), ha ulteriormente arricchito la già profonda e rigorosa preparazione.

Oltre ad essere “vivaio” privilegiato per il Corpo di Ballo scaligero, la Scuola forma ballerini di altissimo livello professionale, in grado di inserirsi nelle più apprezzate compagnie, in Italia e all’estero.

Al percorso per ballerini professionisti si affiancano un corso biennale per insegnanti di danza, che consente a coloro che già insegnano danza di approfondire il programma e la metodologia dei primi tre anni della Scuola, e un corso quinquennale di propedeutica alla danza, riservato ai bambini dai 6 ai 10 anni con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della danza e della musica facendo loro vivere un’esperienza di carattere ludico-espressivo attraverso l’attività ritmica e motoria.

Nel periodo estivo la Scuola apre le porte per stage e workshop settimanali.

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