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Madame Bovary

Dal 13 al 18 dicembre al Teatro Niccolini, Firenze

Foto di Luigi Angelucci
Foto di Luigi Angelucci

produzione KHORA.teatro

con Lucia Lavia

di Gustave Flaubert

riscrittura di Letizia Russo

e con (in ordine di apparizione) Woody Neri, Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Berthe manovrata da Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio, Xhulio Petushi

scene e costumi Marta Crisolini Malatesta

musiche Giacomo Vezzani

luci Pietro Sperduti

regia Andrea Baracco

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Da martedì 13 a domenica 18 dicembre Lucia Lavia è Emma Bovary al Teatro Niccolini di Firenze con la Madame Bovary di Gustave Flaubert riscritta da Letizia Russo, per la regia di Andrea Baracco.

Rispettiamo fino in fondo l’opera – afferma Lucia Lavia – con tutti i personaggi che ne fanno parte. La mia Bovary è un personaggio scuro, profondo. Una sorta di vampiro energetico: una donna irrisolta, sicuramente una donna negativa nel senso ampio dell’accezione”.

Oltraggio alla morale’: appena pubblicato nel 1856, il primo romanzo di Flaubert viene subito messo sotto inchiesta. Troppo reale, quasi tangibile, l’adulterio raccontato da Flaubert, e troppo vero il suo personaggio di giovane donna di provincia accerchiato dalla noia. La madre di Lucia Lavia, Monica Guerritore, interpretò Emma Bovary agli inizi degli anni Duemila diretta da Giancarlo Sepe. “La vidi in scena allora – racconta la figlia d’arte, il cui padre è Gabriele Lavia – ma quando sono stata scelta per la parte non mi sono posta il problema del confronto, quanto piuttosto la responsabilità di un personaggio complesso e ricco di sfaccettature: una figura che mi ha sempre affascinata”.

Madame Bovary è per il regista Andrea Baracco come Don Chisciotte o Amleto, cioè una sapiente fabbricatrice di illusioni che pare mossa, sempre, da una folle, a tratti esasperante, volontà di renderle concrete, indossarle, senza curarsi delle evidenti sproporzioni che portano in dote.

In scena con Lucia Lavia ci sono Woody Neri nel ruolo di Charles Bovary (il marito di Emma), Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, la marionettista Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio, Xhulio Petushi.

Una produzione KHORA.teatro.

Madame Bovary è il primo libro di Gustave Flaubert. Messo sotto inchiesta per ‘oltraggio alla morale’, appena pubblicato nel 1856, e divenuto subito dopo l’assoluzione un best-seller, oggi è considerato uno dei più importanti esempi di romanzo realista. Emma Bovary è senza paura di smentite il più grande personaggio femminile della letteratura moderna. La sua è la storia di una donna da poco e di una moglie adultera che finisce per avvelenarsi, proprio a causa dei suoi comportamenti e dalla sua condotta imprudente, che la fanno entrare in un vortice tragico e incontrollato; ma grazie alla penna di Flaubert, la vicenda di Emma diventa universale, diventa cioè la storia di un’anima tragica alla ricerca vana e continua di un sogno che non riesce a tradurre in realtà.

Al Teatro Niccolini di Firenze, da martedì 13 a domenica 18 dicembre, Lucia Lavia è Emma Bovary nella versione riscritta da Letizia Russo, per la regia di Andrea Baracco. Lo spettacolo è prodotto da Alessandro Preziosi, Tommaso Mattei, Aldo Allegrini per KHORA.teatro.

Emma appare in scena con la sua grande energia vitale – afferma Lucia Lavia – la sua sensualità contagiosa e quasi morbosa, e i suoi lati oscuri. Anche a me è capitato di leggere romanzi al chiuso della mia stanza e di voler somigliare a un personaggio, per poi sentirmi annientata dalla realtà, come Emma”.

In scena con Lucia Lavia ci sono Woody Neri nel ruolo di Charles Bovary (il marito di Emma), Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, la marionettista Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio, Xhulio Petushi. L’attrice, formatasi direttamente sul campo con grandi registi come suo padre, Gabriele Lavia, Luca Ronconi, Federico Tiezzi, è la figlia che Lavia ha avuto da Monica Guerritore, che tra l’altro ricoprì proprio il ruolo di Emma Bovary una quindicina d’anni fa, diretta da Giancarlo Sepe.

Quello era uno spettacolo di movimento, danza e musica, costruito su poche battute – racconta Lucia Lavia – noi invece nella riscrittura di Letizia Russo riproponiamo l’intera trama. Ero bambina quando vidi mia madre vestire i panni di Emma Bovary, ricordo che trovai la sua presenza scenica meravigliosa e potente: una donna di carne e cuore, nervi e corpo. Sono felice di interpretare quello stesso ruolo, ma più che all’esempio di mamma guardo a me stessa. L’ira del personaggio è la mia ira: sul palco ci sono io con la mia verità”.

Emma è una giovane contadinotta con il desiderio di trasformare la propria vita e sposa il vedovo Charles, un medico condotto, con la speranza di evadere dal mondo dal quale proviene, ma ben presto la noia sopraggiunge giudicando quel sogno del tutto infranto. Mangiare, dormire, riprodursi: questo è il motto di Charles. E quando il marito la conduce a una festa di un marchese suo paziente, in Emma scatterà qualcosa di nuovo, qualcosa che la condurrà verso un baratro da cui non potrà più tornare indietro.

La signora Bovary, vittima delle proprie fantasie, nel desiderio – interviene il regista Andrea Baracco – di far del suo percorso sulla Terra materia da romanzo, nella ferma volontà di divenire protagonista indiscussa della vita che le hanno dato da vivere, inciampa costantemente, fino a perdere il ritmo dei propri passi, per poi sbagliare grossolanamente il tempo dell’ingresso in scena, così, anziché precipitare in quell’orgia perpetua che crede aver diritto di abitare, si ritrova in una stretta gabbia piena di trappole, doppi fondi, bassezze e personaggi caricaturali”.

Consapevole del suo fascino, Emma inizia a farne un uso goffo, ma i primi corteggiatori non tardano ad arrivare. Le nasce una figlia, Berthe (una bambina-pupazzo manovrata da Roberta Zanardo), che verrà messa subito a balia, poiché la donna è incapace di gestire il ménage familiare, oppressa com’è dalla sua depressione. Certo, la vita migliore è quella descritta nei libri, e la giovane donna legge tantissimo, in attesa di dare una svolta alla propria vita. E arriverà con la frequentazione dell’aitante Rodolphe (interpretato da Xhulio Petushi). Ma non mancano i guai con i debiti, causati dall’assillo/provocazione continua da parte di un usuraio senza scrupoli. Il cianuro metterà fine a ogni cosa, rimetterà a posto la vita/morte di ognuno: Emma nel suo suicidio/liberazione e Charles nella consapevolezza/agnizione di non saper provare rancore, per nessuno.

Emma Bovary è un personaggio eroico – conclude Baracco – una rivoluzionaria che si ribella al modello sociale del tempo, una persona che vive dentro una grande utopia, nel tentativo di modificare ciò che sembra scritto per lei dalla nascita. Il romanzo è descrittivo e per la sua trasposizione drammaturgica ho voluto lo sguardo femminile di Letizia Russo, che ha saputo dare dignità teatrale a tutti i personaggi che ruotano attorno a Emma, in una riscrittura quasi cinematografica”.

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Prezzi

Interi

I° Settore € 24

II° Settore € 20

Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di PergolaCard)

I° Settore € 21

II° Settore € 18

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Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online su https://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/madame-bovary/177369

Biglietteria serale presso il Teatro Niccolini a partire da un’ora prima dello spettacolo.

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