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Falstaff

Il 2, 5, 7, 10, 15, 17, 19, 21 febbraio al Teatro alla Scala, Milano

Foto di Marco Brescia & Rudy Amisano

Commedia lirica in tre atti

Libretto di Arrigo Boito

Musica di GIUSEPPE VERDI

(Editore Casa Ricordi, Milano)

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893

Produzione Festival di Salisburgo

***

Direttore ZUBIN MEHTA

Regia DAMIANO MICHIELETTO

Scene PAOLO FANTIN

Costumi CARLA TETI

Luci ALESSANDRO CARLETTI

Video ROLAND HORVATH

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Personaggi e interpreti

Sir John Falstaff Ambrogio Maestri

Ford Massimo Cavalletti

Fenton Francesco Demuro

Dr. Cajus Carlo Bosi

Bardolfo Francesco Castoro

Pistola Gabriele Sagona

Mrs. Alice Ford Carmen Giannattasio

Nannetta Giulia Semenzato

Mrs. Meg Page Annalisa Stroppa

Mrs. Quickly Yvonne Naef

Coro e Orchestra del Teatro alla Scala

Maestro del Coro Bruno Casoni

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Date:

giovedì 2 febbraio 2017 ore 20 ~ prima rappresentazione turno C

domenica 5 febbraio 2017 ore 20 ~ turno M

martedì 7 febbraio 2017 ore 20 ~ turno A

venerdì 10 febbraio 2017 ore 20 ~ turno O

mercoledì 15 febbraio 2017 ore 20 ~ turno D

venerdì 17 febbraio 2017 ore 20 ~ turno E

domenica 19 febbraio 2017 ore 15 ~ ScalAperta*

martedì 21 febbraio 2017 ore 20 ~ turno B

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Prezzi: da € 230 a € 14

*Prezzi recita ScalAperta: da € 115 a € 7

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

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Va in scena al Teatro alla Scala dal 2 al 21 febbraio Falstaff, l’ultima opera di Giuseppe Verdi per la direzione di Zubin Mehta e la regia di Damiano Michieletto. Lo spettacolo, presentato al Festival di Salisburgo nel 2013, accosta le due ultime grandi opere di Verdi che mentre componeva Falstaff su libretto di Arrigo Boito, presentato alla Scala nel 1893 con Victor Maurel nel ruolo eponimo, concepiva insieme all’architetto Camillo Boito, fratello maggiore di Arrigo, la costruzione della Casa di riposo per musicisti che oggi porta il suo nome e dove sarebbe poi sorto il suo monumento funebre. L’opera, apologo malinconico e disincantato sul trascorrere del tempo e il tramonto delle illusioni, è collocata da Michieletto nel salone principale di Casa Verdi, magistralmente ricreato dallo scenografo Paolo Fantin, al tempo presente. “Il protagonista, spiega Michieletto, vive nella condizione della memoria, perché la sua realtà è quella della finitezza, dell’attesa della morte. E tutta la vicenda si svolge un po’ come un ricordo, un sogno, o uno scherzo: Falstaff in un attimo si vede passare davanti agli occhi tutta la vita”. Una soluzione che nel 2013 aveva suscitato l’entusiasmo di buona parte della critica internazionale: “Come concetto registico – scriveva Anthony Tomassini sul New York Times – ‘è tutto un sogno’ può sembrare un espediente pigro o banale. Non in questo ispirato allestimento… L’idea di Michieletto funziona magnificamente in questa produzione affascinante e commovente”.

Sul podio Zubin Mehta che festeggia i suoi 55 anni di collaborazione con il Teatro alla Scala con un fitto programma che accanto ai tre concerti per la Stagione Sinfonica diretti il 23, 24 e 25 gennaio e a Falstaff lo vede impegnato per la prima volta nel balletto (Serata Stravinskij, dall’11 febbraio al 1° marzo). Dal debutto nel 1962, il Maestro indiano ha diretto Salome (1974), Il trovatore (1978), Turandot (1976), Jérusalem (2001, con i complessi della Wiener Staatsoper), Tannhäuser (2010), Aida (2015), Der Rosenkavalier (2016) e innumerevoli concerti con la Los Angeles Philharmonic, la New York Philharmonic, la Israel Philharmonic, i Wiener Philharmoniker e la Filarmonica della Scala. L’anno scorso ha guidato i complessi scaligeri nella Messa da Requiem di Verdi, mentre dal prossimo 17 giugno riporterà alla Scala Die Entführung aus dem Serail nell’allestimento di Giorgio Strehler. Da segnalare anche il concerto benefico per la Caritas previsto il 3 febbraio nel Duomo di Tortona.

Il cast è guidato da Ambrogio Maestri, che dopo il debutto nel ruolo alla Scala nel 2001 con Riccardo Muti è stato Falstaff più di 250 volte in oltre 25 teatri imponendosi come interprete di riferimento. Alice Ford è Carmen Giannattasio, già apprezzata alla Scala nella stessa parte con Daniel Harding e come Amelia in Simon Boccanegra con Myung-Whun Chung e che sta per tornare al Metropolitan come protagonista de La traviata. Ford è Massimo Cavalletti, baritono assai apprezzato dal pubblico della Scala dove ha già cantato tra l’altro in Falstaff con Daniel Harding e con Daniele Gatti, La bohème con Gustavo Dudamel, Simon Boccanegra con Daniel Barenboim e con Myung-Whun Chung e Don Carlo con Fabio Luisi, un’opera in cui tornerà in maggio a Firenze con Zubin Mehta. Quickly è Yvonne Naef, mezzosoprano apprezzato in un vasto repertorio che spazia da Verdi (è stata Quickly con Danele Gatti) a Wagner e Bizet. Nella parte di Fenton torna Francesco Demuro, già applaudito nelle scorse edizioni, che nelle prossime settimane sarà Edgardo alla Fenice e poi Nadir nei nuovi Pêcheurs de Perles a Berlino, mentre Meg è Annalisa Stroppa, reduce dal trionfo personale riscosso come Suzuki nella Madama Butterfly diretta da Riccardo Chailly, e Nannetta ha la voce di Giulia Semenzato, che alla Scala ha già cantato nel Lucio Silla di Mozart nel 2015 e tornerà come Zerlina nel Don Giovanni.

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