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Storia di un bandito che conquistò il potere

Il 15 gennaio, ore 21, al Teatro Cantiere Florida, Firenze

Ispirato a Arturo Ui di Bertolt Brecht

un progetto di Cesare Molinari e Massimo Luconi

collaborazione al progetto e produzione esecutiva Teatro Cantiere Florida

Regia e ideazione scenica Massimo Luconi

costumi Daria Pastina

collaborazione per la parte musicale Mirio Cosottini, Kao

con un gruppo di profughi africani:

Diabate Bakary 25 anni Mali

Mamadou Diaby 29 anni Senegal

Bilaly Ongoiba 24 anni Mali

Tounkara Ousmane 21 anni Mali

Diassigui Ibrahima 34 anni Senegal

Alassane Diallo 20 anni Mali

Traore Aboubacar 22 anni Costa D’ Avorio

Papy Jay 36 anni Nigeria

Blessing Godpower 23 anni Nigeria

Fatty Lamine 23 anni Gambia

Boubcaar Kanoute 25 anni Mali

e la partecipazione di

Ndiawar Diagne, Maly Dialy Cissoko

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ARTURO UI di Bertolt Brecht rivisto e interpretato da 15 ragazzi profughi africani, per dare ascolto a un nuovo punto di vista sulle parabole di potere che si ripetono in ogni dittatura della Storia. Il testo, elaborato in lingua italiana con elementi originari delle culture degli interpreti, sarà rappresentato al Teatro Cantiere Florida di Firenze: un progetto diretto da Massimo Luconi, anche ideatore con Cesare Molinari, quest’ultimo promotore dell’iniziativa. Così uno dei problemi più scottanti dell’attualità diventa opportunità di scambio culturale e arricchimento per chi ospita e per chi cerca una nuova possibilità di vita.

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IL PROGETTO E IL TESTO

Dopo un primo lavoro laboratoriale iniziato lo scorso maggio con 35 ragazzi profughi di varie etnie africane, da settembre 2016 Massimo Luconi, da tempo impegnato a scambiare creatività con rinascita per molti ragazzi venuti dall’Africa, – e qui regista del progetto promosso e ideato con il professor Cesare Molinari – , ha iniziato un lavoro di drammaturgia ispirato all’Arturo Ui di Bertolt Brecht. Il tutto coinvolgendo 15 dei ragazzi iniziali, quelli più vocati alla teatralità, tutti arrivati in Italia con le barche della speranza, e puntando ad innestare nel testo che ha ispirato il lavoro la ricchezza culturale dei migranti (musica, canto, storie personali), partendo dalle lingue di origine, (inglese, francese, bambara, peul, solinkè, wolof) per arrivare a una rielaborazione finale per lo più in italiano da cui verrà tratta la messa in scena. “Si è scelto come spartito di lavoro Arturo UI di B. Brecht per la tematica, l’ascesa al potere di Hitler da gangster a dittatore, una metafora che appartiene a tutte le storie di dittature anche di quelle africane. E infatti ha suscitato molto interesse nei nuovi attori”, spiega il regista. Ne è nata una drammaturgia asciutta e compatta, impostata sulla linearità del teatro didascalico, con alcune modalità del teatro tradizionale africano: “C’è un’interessante assonanza fra il teatro brechtiano e quello africano, in quanto ancora oggi in Africa il teatro ha quasi sempre valore moralistico; sia nei villaggi con i cantastorie (griot) che nelle periferie delle grandi metropoli, il teatro insieme alla musica, è ancora la forma più forte di comunicazione, che unisce gli aspetti di cerimonia sacra a quelli di divulgazione didascalica”, continua Luconi. In questo percorso di ricerca, sono state dunque valorizzate le caratteristiche dei giovani interpreti, profondamente radicati nella cultura teatrale e musicale africana e nella ritualità magico feticistica che in Africa è ancora molto forte e che li rende naturalmente efficaci in teatro. Lo spettacolo risultato dal lavoro durato oltre 8 mesi sarà rappresentato nell’evento teatrale (per ora unico) che si terrà il 15 gennaio al Teatro Cantiere Florida di Firenze.

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Dalle note di regia:

Dopo oltre 25 anni di frequentazione dell’Africa occidentale, con vari progetti di teatro, video, formazione, e aver conosciuto e raccontato le dinamiche dell’ emigrazione dei paesi subsahariani dalla fine degli anni 80 in poi, sentivo la necessità di confrontarmi con questa diversa ondata di emigrazione. Volevo capire direttamente e non solo attraverso i media, le storie e i meccanismi comportamentali di questi ragazzi in jeans e con il telefono uguale ai loro coetanei europei, che scappano dalle guerre, dai disagi di un’Africa che ai problemi endemici, assomma nuove guerre e nuove povertà. Volevo sfrondare il velo degli stereotipi razzisti e buonisti e soprattutto avere l’occasione di rimettere in gioco un’idea di cultura e di sviluppo, di interrogarmi sugli altri e sugli altri modi di stare al mondo in questo momento storico. Quale miglior strumento della pratica teatrale e quale luogo più coinvolgente e neutro del palcoscenico? All’inizio non è stato facile formare un gruppo di lavoro, seppure tutti fossero africani, le provenienze erano molto diverse, alcuni profughi appartenevano all’Africa francofona (Mali/ Senegal) altri all’area di colonizzazione inglese (Nigeria/ Gambia) e altri ancora parlavano solo le lingue delle loro etnie come ad esempio i Peul che sono pastori nomadi, o come i mitici Dogon del Mali, costretti anche loro a scappare a causa della guerriglia ai confini fra Mali e Algeria. Alcuni non si capivano neanche fra di loro e dovevano comunicare con uno stentato italiano. L’osmosi è avvenuta sul campo, cementando la pratica teatrale con il valore simbolico, ritualistico del teatro e con il forte senso di cerimonia sacra, con tutte le connotazioni magiche feticistiche, che ancora conserva il rituale teatrale per gli africani.

All’interno di questo percorso le persone coinvolte hanno potuto acquisire importanti elementi della lingua italiana, e sviluppare le prime indicazione professionali anche per i mestieri tecnici dello spettacolo. Il valore profondo di questo progetto è anche aver dato un lavoro (retribuito con paga sindacale) e un obiettivo a delle persone che dopo il lungo e faticoso viaggio della speranza verso l’agognata Europa, sono posteggiati, per mesi a volte per anni, in attesa di giudizio e in attesa di prendere il volo per vivere la loro vita di cittadini del mondo”.

Massimo Luconi

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TEATRO CANTIERE FLORIDA 

Via Pisana 111 r, 50143 – Firenze

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Info e prenotazioni

Tel ………… +39 055 71 35 357 – 71 30 664
E-mail
………… cantiere.florida@elsinor.net
E-mail
………… prenotazioni@teatroflorida.it  

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Prezzi

Intero ………… € 15,00
Ridotto*
………… € 12,00
Ridotto**
………… € 9,00 

Per questo progetto ci sarà un rapporto particolare con le associazioni che si occupano di migranti e le scuole.

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