produzione I Sacchi di Sabbia
di Giovanni Guerrieri con Marco Azzurrini e Enzo Iliaco
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Uno spettacolo in cui si intrecciano farsa, cabaret, gusto per la parodia e divertissement letterario. Un gioco al puro intrattenimento che ruota intorno all’Amleto shakespeariano alla maniera di un certo teatro comico che ha forse i suoi riferimenti più illustri in Macario e Petrolini e in cui vi si sente la lezione di Leo De Berardinis.
Due loschi figuri vengono interrogati su vicende poco chiare ruotanti attorno alla misteriosa morte di Rinaldo, il compagno di Laerte in Terra di Francia. Cosa c’è dietro questa morte? Cosa c’entra il delitto con le vicende del principe Amleto? Le risposte segnano piste investigative che conducono in Norvegia, alla corte dell’ambizioso Fortebraccio, poi a Elsinore e poi di nuovo in Francia. In Grosso guaio in Danimarca si intrecciano farsa, cabaret, gusto per la parodia e divertissement letterario. È un gioco al puro intrattenimento, che ruota intorno all’Amleto shakespeariano, vera ossessione nel teatro del Novecento. Ne viene fuori un viaggio al limite dell’Amleto, che è anche un invito alla riflessione sul concetto di messa in scena, in cui i vari problemi interpretativi diventano spunti per situazioni esilaranti.
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I Sacchi di Sabbia nascono a Pisa nel 1995.
Negli anni la Compagnia si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti per la particolarità di una ricerca improntata nella reinvenzione di una scena popolare contemporanea.
In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro di I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti (arti visive, danza, musica), nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l’evento spettacolare è posto. Vincitori del Premio Eti nel 2002, Premio Ubu nel 2008, Premio della Critica nel 2011.