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Melnikov per Šostakovič e Gatti per Schumann

Dall'8 all'11 febbraio all'Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia), Roma

Foto di Marco dos Santos

Nuovo debutto nella Stagione di Musica da Camera dell’Accademia di Santa Cecilia: sarà il pianista russo Alexander Melnikov a salire sul palcoscenico della Sala Sinopoli mercoledì 8 febbraio alle 20.30 per un recital dedicato completamente a Šostakovič e ai suoi 24 Preludi e Fughe op. 87. Un’opera possente, omaggio al genio di Johann Sebastian Bach composta da Šostakovič dopo aver assistito nel 1950 a Lipsia, alle celebrazioni per il bicentenario della morte del genio di Eisenach.

Iniziato nel 1950 e completato nella primavera del 1951, il ciclo fu ispirato e dedicato alla pianista russa Tatjana Nikolaeva che lo eseguì a Leningrado il 23 e il 28 dicembre.

Interprete al suo atteso debutto romano, il pianista russo Alexander Melnikov, vincitore di importanti competizioni internazionali, che proprio per l’incisione di questa opera ha ricevuto molti prestigiosi riconoscimenti (Choc classica, Premio BBC Music Magazine) e un encomio su BBC Music Magazine, che ha definito quella dei 24 Preludi e Fughe “una delle migliori 50 incisioni di tutti i tempi”. Biglietti da 18 a 38 euro.

Dopo l’ampio progetto dedicato alle Sinfonie proposto circa un anno fa, Daniele Gatti l’approfondimento della musica di Robert Schumann nel nuovo appuntamento della Stagione Sinfonica dell’Accademia di Santa Cecilia (Auditorium-Parco della Musica – Sala Santa Cecilia – giovedì 9 febbraio ore 19.30 – venerdì 10 ore 20,30 – sabato 11 ore 18) con Il Paradiso e la Peri, Oratorio profano per Soli, Coro e Orchestra. Composizione di rara esecuzione ascoltata l’ultima volta nella stagione di Santa Cecilia nel 2003, sotto la direzione di Wolfgang Sawallisch.

La storia, è tratta dalla novella Lalla Rookh del poeta irlandese Thomas Moore da cui Schumann attinge un racconto di ambientazione orientaleggiante presentato il 4 dicembre del 1843 al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione d’orchestra dello stesso autore. È lo stesso Schumann che in due lettere racconta la genesi dell’Oratorio: «In questo momento sono assorto in un grande lavoro, il più grande che io abbia affrontato sino ad oggi. Non è un’opera, bensì qualcosa di un genere tutto nuovo (…) Il soggetto è così puro e poetico da conquistarmi interamente e da farmi scrivere la musica in un tempo relativamente breve, quasi come Mozart».

La vicenda è imperniata intorno a una fata, la Peri, che scacciata dal Paradiso potrà rientrarvi soltanto se saprà recare alla divinità un dono fra tutti il più caro. La Peri inizia così le sue peregrinazioni alla ricerca del dono, che troverà nelle lacrime di pentimento di un bandito sanguinario, commosso dalla purezza della preghiera di un fanciullo.

Pregiato il cast dei cantanti che annovera tra gli altri il soprano statunitense Angel Blue (nuova stella del firmamento lirico), nel ruolo di Peri e Regula Mühlemann (Fanciulla e Quartetto), il contralto Jennifer Johnston (L’angelo, Mezzosoprano e contralto solo, Quartetto), i tenori Brenden Gunnell (Tenore solista) e Patrick Grahl, il basso Georg Zeppenfeld (L’uomo, Baritono solo, Quartetto, Gazna). Biglietti da 19 a 52 Euro. Info: www.santacecilia.it

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