Pietro De Maria pianoforte
Quartetto d’archi Bennewitz
Jakub Fišer violino, Štěpán Ježek violino, Jiří Pinkas viola, Štěpán Doležal violoncello
Alberto Bocini contrabbasso
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Franz Schubert
Fantasia in do maggiore per pianoforte op. 15 D 760 (Wanderer-Fantasie)
Quartetto per archi n. 14 in re minore D 810 (La morte e la fanciulla)
Quintetto per pianoforte in la maggiore op. 114 D 667 (La trota)
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Un incontro fra grandi solisti, quello dei musicisti del Quartetto Bennewitz uno degli ensemble da camera provenienti dalla Repubblica Ceca più rinomati oggi a livello internazionale, con alle spalle la vittoria di due prestigiosi concorsi – Osaka nel 2005 e il Premio Paolo Borciani nel 2008 -, con due eccellenti musicisti italiani: il pianista Pietro De Maria e il contrabbassista Alberto Bocini. Sul palco del Teatro Argentina, per la stagione della Filarmonica Romana, giovedì 2 febbraio (ore 21) faranno per rivivere la magia e l’intimità delle Schubertiadi, i salotti musicali frequentati da giovani intellettuali e borghesi, amici di Franz Schubert, dove nascevano capolavori del compositore austriaco condivisi e suonati dai suoi più cari amici, musicisti dilettanti e non.
In programma il Quartetto per archi La morte e la fanciulla composto fra il 1824 e il ’26 uno dei lavori cameristici più riusciti di Schubert, fra la creatività del disegno armonico, l’equilibrio delle sonorità e la varietà dello svolgimento tematico. Anche il Quintetto “La trota” per l’inusuale formazione di violino, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte (unico quintetto dell’intera produzione schubertiana) si annovera fra i suoi grandi capolavori: composto nel 1819 su commissione di Sylvester Paumgartner, ricco mecenate violoncellista con la passione per la musica, che il compositore incontrò nel suo felice soggiorno a Steyr, il Quintetto utilizza la melodia di un famoso Lied schubertiano, Die Forelle (La trota), scritto due anni prima e divenne presto una delle pagine più popolari e amate dell’intero repertorio cameristico.
Ad aprire il concerto la Wanderer-Fantasie per pianoforte: scritta nel 1822, lo stesso anno dell’Incompiuta, venne dedicata a Emanuel Karl von Liebenberg, proprietario terriero e dilettante di musica, allievo di Hummel, che ben incarnava le richieste del pubblico dell’età del Biedermeier. A differenza di altri lavori molto più intimistici, la Wanderer si caratterizza per brillantezza tecnica e virtuosismo, probabilmente per compiacere il suo committente. Ne sarà interprete Pietro De Maria, uno dei migliori pianisti italiani oggi sulla scena internazionale, capace di destreggiarsi con disinvoltura in un assai ampio repertorio, ospite delle più importanti sale concertistiche sia come solista sia a fianco di prestigiose orchestre e direttori.
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Biglietti: da 23 a 10 euro (più diritto di prevendita).
Info: www.filarmonicaromana.org , tel. 06-3201752, email promozione@filarmonicaromana.org
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TEATRO ARGENTINA
giovedì 2 febbraio ore 21
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Pietro De Maria
Nato a Venezia nel 1967, ha iniziato lo studio del pianoforte con Giorgio Vianello e si è diplomato con Gino Gorini al Conservatorio della sua città, perfezionandosi successivamente con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, dove ha conseguito nel 1988 il Premier Prix de Virtuosité con distinzione.
Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso Čajkovskij di Mosca nel 1990, Pietro De Maria ha ricevuto il Primo Premio al Concorso internazionale Dino Ciani – Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994). Nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo.
La sua intensa attività concertistica lo vede solista con prestigiose orchestre e con direttori quali Roberto Abbado, Gary Bertini, Aldo Ceccato, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman, Michele Mariotti, Ingo Metzmacher, Gianandrea Noseda, Corrado Rovaris, Sándor Végh.
Il suo enorme repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. Recentemente ha realizzato un progetto bachiano, eseguendo i due libri del Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg.
Ha registrato l’integrale delle opere di Chopin e il Clavicembalo ben temperato per Decca, ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica specializzata, tra cui Diapason, International Piano, MusicWeb-International e Pianiste.
Pietro De Maria insegna alla Scuola di Musica di Fiesole, all’Accademia di Musica di Pinerolo e al Musikdorf Ernen in Svizzera.
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Alberto Bocini
Nato a Prato, si è diplomato a Firenze e perfezionato con Franco Petracchi ai Corsi della Fondazione Stauffer di Cremona e all’Accademia Musicale Chigiana di Siena.
Ha suonato per quindici anni come primo contrabbasso con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, cinque anni con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ed è apparso con lo stesso ruolo anche con La Scala di Milano, la London Symphony e i Solisti Veneti.
Svolge intensa attività cameristica che lo ha portato a collaborare fra gli altri con Yuri Bashmet, Pietro De Maria, Salvatore Accardo, Natalia Gutman, Enrico Dindo, Mario Brunello, Sasha Rozhdestvensky, Pavel Vernikov, Massimo Quarta e molti ancora.
Ha inciso da solista per Denon, Velut Luna, NBB Records.
È membro fondatore del quartetto di contrabbassi di The Bass Gang.
Appassionato didatta ha tenuto masterclass in numerose e prestigiose istituzioni, fra cui: Eastman School of Music – University of Rochester (USA), Trinity College di Londra, Università di Belgrado, Università della Georgia ad Atlanta (USA), Conservatorio di San Pietroburgo, Toho University a Tokyo, Julliard School di New York. Insegna ai Corsi di perfezionamento della Scuola di Musica di Fiesole, ai Corsi dell’Orchestra Giovanile Italiana e dal 2009 presso la HEM-Haute école de musique de Genève in Svizzera.
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Quartetto Bennewitz
Jakub Fišer, Štěpán Ježek, violini
Jiří Pinkas viola, Štěpán Doležal violoncello
Il Quartetto Bennewitz è uno degli ensemble da camera più rinomati a livello internazionale, uno status confermato non solo dalla vittoria di due prestigiosi concorsi – Osaka nel 2005 ed il Premio Paolo Borciani nel 2008 – ma anche dai grandi successi di critica ottenuti. Nel 2006 il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha scritto: “Solo raramente si prova l’esperienza di armonie tanto abilmente create e tanto potenti… Grande arte”.
Il Quartetto si esibisce attualmente in tutte le più importanti sedi della Repubblica Ceca ma anche alla Wigmore Hall di Londra, al Musikverein di Vienna, alla Konzerthaus di Berlino, al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, alla Frick Collection di New York, al Seoul Art Center, al Rudolfinum e molti altri. E’ inoltre regolarmente invitato da festival del calibro del Salzburger Festspiele, del Rheingau Musik Festival, del Kammermusikfest di Lockenhaus, della Primavera di Praga e del Festival di Lucerna.
Il Quartetto Bennewitz ama in modo particolare esibirsi nel suo paese di origine: eventi di rilievo hanno compreso una collaborazione con l’Orchestra Filarmonica Ceca ed il direttore Jiří Bělohlávek nel Concerto per Quartetto d’Archi ed Orchestra di Bohuslav Martinů, oltre alla prima esecuzione nazionale del brano ‘Absolute Jest di John Adams nel 2015 con la Sinfonica della Radio di Praga.
I membri del Quartetto scelgono anche il repertorio da eseguire in modo tale da promuovere attivamente la musica ceca, includendo nei programmi compositori eccellenti e ingiustamente trascurati, come L. Dusík, A. Rejcha, P. Haas, V.Ullmann, E. Schulhoff, etc.
Nel 2016 il Quartetto presenta l’intero ciclo Bartok ad Uppsala e si esibisce con Alexander Melnikov a Monaco e con membri del Quartetto Belcea alla Laeiszhalle di Amburgo.
Il Quartetto Bennewitz ha il privilegio di esibirsi con gli artisti più importanti, tra cui Jean-Yves Thibaudet, Vadim Gluzman, Isabel Charisius, Pietro de Maria, Reto Bieri, Danjulo Ishizaka e molti altri.
Il frutto della sua lunga collaborazione con l’etichetta discografica Coviello Classics include una registrazione di due Quartetti d’archi di Leoš Janáček e del Quarto Quartetto di Béla Bartók, che ha ottenuto grande successo di critica. La rivista Fono Forum ha ben descritto il “temperamento impetuoso” del Quartetto. La seconda registrazione della serie, rilasciata nella primavera 2010, contiene entrambi i Quartetti di Bedřich Smetana, definito da Klassik.com “semplicemente fenomenale”. Il progetto successivo ha previsto un CD con il ciclo completo “Cipressi” di Dvořák, per l’etichetta Hänssler Classic mentre la prossima pubblicazione in programma conterrà i Quartetti op. 51 ed op. 106 di Antonín Dvořák per SWRmusic.
Il Quartetto Bennewitz è stato fondato nel 1998. Grazie alla sua partecipazione a diverse masterclass, i membri del quartetto hanno avuto modo di maturare esperienza ed ispirazione da numerose eminenti personalità musicali, tra cui Rainer Schmidt (Quartetto Hagen) e Walter Levin (Quartetto La Salle). Nel 2003 la Regina di Spagna ha conferito loro un diploma della Escuela Superior de Música Reina Sofía di Madrid in riconoscimento dell’eccezionale livello artistico. Un anno dopo il Quartetto ha ricevuto anche un premio dalla Czech Chamber Music Society.
Il Quartetto prende il suo nome dal violinista Antonín Bennewitz (1833-1926), che è stato una figura fondamentale nella creazione della Scuola violinistica ceca.
Il Quartetto Bennewitz riceve il gradito supporto dalla casa produttrice di corde viennese Thomastik-Infeld.