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Cip Cip Bau Bau. Il Linguaggio degli animali

Andato in scena l'11 marzo 2017 presso la Sala Pasolini a Salerno

Compagnia: CTA (Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia)

Ideazione, drammaturgia: Antonella Caruzzi

Con: Loris Dogana

Regia: Roberto Piaggio

Scene e Oggetti: Elisa Iacuzzo

Tecnica: Teatro di narrazione e teatro d’oggetti

Età consigliata: 3-7 anni

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Cip cip bau bau. Il linguaggio degli animali” è la nuova produzione allestita dal CTA – Centro Teatro Animazioni e Figure di Gorizia per raccontare ai più piccoli una lingua particolare e affascinante, quella che intorno a loro parlano tanti piccoli amici a quattro zampe, o che svolazzano con becco e piume

Liberamente ispirato a una delle fiabe popolari italiane rilette da Italo Calvino, dal repertorio dei fratelli Grimm, lo spettacolo racconta la storia di un ragazzo che imparerà a comunicare con gli animali e che, grazie a questa capacità così speciale, riuscirà non solo a mettersi in salvo, ma anche ad aiutare altre persone coinvolte nella storia. E non basta: quel ragazzo, per i suoi meriti, diventerà addirittura una persona molto molto importante…

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È piacevole, anche se vagamente disarmante, l’esuberante confusione dei bambini, piccoli, piccolissimi, accompagnati dalle mamme e dalle nonne e sempre di più anche dai papà, che corrono festosi e vocianti nella sala d’ingresso di un teatro. Considerato poco e distrattamente il settore del teatro dedicato ai più piccoli è invece, a nostro avviso, una fondamentale pietra su cui si costruisce, come solida struttura, l’amore per il teatro.

Portare i bimbi sin da piccoli a Teatro, abituarli al rispetto, all’ascolto e al silenzio con cui si assiste a quanto avviene in scena, è una delle colonne portanti dell’educazione alla cultura del bello e dell’arte.

Cip Cip Bau Bau il Linguaggio degli animali” è uno spettacolo di presa immediata, che stimola la partecipazione dei piccoli spettatori e dei loro accompagnatori.

Vorremmo solo segnalare un’inesattezza: l’età consigliata. Forse i bimbi di tre anni sono troppo piccoli per poter comprendere tutti i contenuti concettuali del testo che si compiace anche di storicizzare le sue vicende. Ma è anche vero che “non è mai troppo presto” per andar a teatro!

Loris Dogana, versatile ed espressivo, è solo in scena a raccontare le vicende della storia, a mimare le gesta ed è divertente e duttile nell’interpretare le voci dei personaggi che il protagonista (dai nomi importanti ed altisonanti, ma chiamato familiarmente Bobo) incontra nel suo viaggio.

Diplomato alla Scuola di teatro di Bologna,(2003-2005) diretta da Alessandra Galante Garrone e Vittorio Franceschi, Loris Dogana risulta Primo classificato al “Premio Plauto” nel 2012 come miglior attore e ancora Primo classificato al Premio Nazionale “Gino Cervi” edizione 2009 come miglior attore under 30°.

Anche se non originale, la scenografia verticale risulta stuzzicante e intrigante. Incuriosisce i bambini e ne stimola la fantasia, a tal punto partecipi da rispondere ed intervenire nel racconto.

Più di una voce dalla sala ha fatto notare all’attore che una porticina era rimasta aperta e che uno dei pupazzi o meglio pupazzetti (troppo piccoli) era in bilico e così di seguito. D’altronde se si rivolge una domanda, se pur retorica, ai bambini bisogna poi aspettarsi la risposta o ancora meglio un fiume di risposte. Ciascuno vuol dire la sua! Avete mai provato a raccontare una favola ad un bambino? La conosce sicuramente meglio lui e guai a sbagliare un particolare!

Le varie scatole sovrapposte che racchiudono le stanze e le case che Bobo incontra nel suo viaggio sono miniature deliziose ma poco visibili in una sala teatrale.

Dopo gli applausi tutti i bimbi hanno circondato Loris Dogana, che con generosità ha svelato i segreti della scena e mostrato i pupazzetti, aprendo le infinite porticine delle tre piccole torri di scatole, e rispondendo con pazienza al vespaio di curiosità.

In complesso 45 minuti piacevoli e in buona compagnia. Anche il messaggio finale che invita all’amore e al rispetto degli animali raggiunge in pieno il suo obiettivo.

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