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Mr. Puntila e il suo servo Matti

Dal 9 al 12 marzo al Teatro Goldoni, Venezia

produzione Teatro dell’Elfo

di Bertolt Brecht

con

Ferdinando Bruni

Puntila

Luciano Scarpa

Matti

Ida Marinelli

Emma, Laina

Elena Russo Arman

Eva

Corinna Agustoni

La telefonista, La pastoressa

Luca Toracca

Il cameriere, Il macilento, Il pastore

Umberto Petranca

L’attaché

Nicola Stravalaci

Il giudice

Matteo De Mojana

Pelorosso, L’avvocato

Francesca Turrini

La lattaia

Francesco Baldi

Surkkala

Carolina Cametti

Assistente farmacista, Fina

traduzione Ferdinando Bruni

musiche originali Paul Dessau

arrangiamenti Matteo de Mojana

costumi Gianluca Falaschi

luci Nando Frigerio

suono Giuseppe Marzoli

regia e scene Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

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Giovedì 9 marzo la Stagione di Prosa 2016-2017 del Teatro Goldoni di Venezia prosegue con Mr. Puntila e il suo servo Matti, commedia considerata tra le migliori di Bertolt Brecht, scritta nel 1940 a guerra da poco iniziata e rappresentata per la prima volta quando Brecht rientrò in Europa dall’esilio negli Stati Uniti, dapprima a Zurigo nel 1948, poi nel 1949 per inaugurare la prima stagione del Berliner Ensemble. Il ricco Pùntila (Ferdinando Bruni) da sobrio è un tiranno insopportabile mentre quando è ubriaco diventa amico di tutti, soprattutto del suo servo Matti (Luciano Scarpa). Un’allegoria del capitalismo e dei suoi sorrisi da caimano che rimanda alle migliori dinamiche fra il comico e la spalla. Mr. Puntila e il suo servo Matti è una produzione del Teatro dell’Elfo e resterà in scena fino a domenica 12 marzo.

Venerdì 10 marzo alle ore 17.30 al Ca’ Foscari Zattere – Cultural flow zone, gli interpreti incontreranno il pubblico in un appuntamento realizzato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e condotto dalla Professoressa Andreina Lavagetto.

In Mr. Puntila e il suo servo Matti, Brecht mette in scena una “variante” di dottor Jekyll e Mister Hyde: il ricco possidente Puntila è infatti un personaggio a due volti. Da sobrio è un tiranno che vessa i suoi dipendenti, sfrutta i suoi operai e vuol dare la figlia Eva in moglie a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre, quando è ubriaco, diventa amico di tutti e vuol far sposare Eva al suo autista Matti, che tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre… Al tagliente Matti il compito di smontare le false promesse e la falsa bontà del suo padrone, in un rapporto che a tratti richiama nobili precedenti (da Don Chisciotte/Sancho Panza a Don Giovanni/Leporello) e a tratti rimanda alle comiche finali dei film muti.

Una riflessione sulla compresenza del bene e del male nell’animo umano, un’allegoria del capitalismo e dei suoi sorrisi da caimano dove Karl Marx incontra suo fratello Groucho. E il messaggio di Brecht, attualissimo in un mondo in cui l’uno per cento della popolazione detiene metà della ricchezza globale e il resto delle risorse è in mano a un quinto degli abitanti, suggerisce che solo un’autentica eguaglianza, piuttosto che uno slancio filantropico individuale, può davvero colmare il divario fra ricchezza e povertà e che il benessere di cui godiamo altro non è che il ghigno di Puntila ubriaco.

Ferdinando Bruni e Francesco Frongia firmano il primo Brecht “made in Elfo”, a sessant’anni dalla morte del drammaturgo, (e a sei anni dall’esperienza genovese di Bruni e De Capitani con L’Anima buona del Sezuan con Mariangela Melato), i due registi scelgono una “commedia popolare” – secondo la definizione brechtiana – che nell’allestimento sprigiona tutto il suo potenziale comico facendo emergere, con esiti spesso esilaranti, le contraddizioni e le disuguaglianze sociali di un’epoca che, pur con altri abiti e abitudini, somiglia nella sostanza alla nostra.

In scena una compagnia affiatata di dodici attori di diverse generazioni che sa dosare ritmi incalzanti e sospensioni liriche.

Le scene, firmate da Bruni e Frongia, alludono a un ambiente rurale del secolo scorso, tra sipari di tela grezza stampati come enormi monete, sacchi di iuta pieni di soldi, quarti di bue appesi, immagini di animali scuoiati, ossa e crani a richiamare quanto di crudele si nasconda dietro la facciata bucolica della vita contadina. I costumi di Gianluca Falaschi rimandano ironicamente agli anni bui del primo dopoguerra con la marsina, il panciotto e la tuba dell’eterno capitalista Puntila e dei suoi amici notabili, con gli abiti hollywoodiani di Eva (da camera, da sera, sportivi…) o coi costumi consunti e rattoppati delle cameriere e dei contadini. Un mondo che spazia dalle comiche di Charlot alle foto di August Sander.

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Calendario spettacoli

9 marzo 2017 20:30

10 marzo 2017 20:30

11 marzo 2017 19:00

12 marzo 2017 16:00

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Biglietti

Platea: interi € 29; ridotti € 26; giovani € 17; ridotti abbonati € 20

1° ordine: interi € 25; ridotti € 22; giovani € 14; ridotti abbonati € 16

2° ordine: interi € 24; ridotti € 21; giovani € 13; ridotti abbonati € 15

3° ordine: interi € 18; ridotti € 15; giovani € 10; ridotti abbonati € 10

4° ordine: interi € 12; ridotti € 10; giovani € 8; ridotti abbonati € 8

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Info biglietteria

  • lunedì > sabato 10.00/13.00 – 15.00/18.30
  • In tutte le giornate di spettacolo 10.00/13.00 – 15.00/inizio spettacolo
  • Domeniche con spettacolo 15.00/inizio spettacolo
  • vendita online su www.teatrostabileveneto.it

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Info teatro

041.2402014

biglietteria.teatrogoldoni@teatrostabileveneto.it

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