Quando due grandi artisti incrociano le loro vicende esistenziali in un momento storico particolare nascono delle vere e proprie opere d’arte. È quello che accadde dall’incontro fortuito durante la Grande Guerra tra Igor Stravinskij, emigrato dalla Russia in Svizzera, e il poeta Ferdinand Ramuz: insieme partorirono un’idea stravagante che portasse il teatro ovunque attraverso un camion con una fiancata ribaltabile che rivelasse la scena. Stravinskij immaginò un’orchestra “sintetica” che riproducesse il registro acuto e quello grave di tutte le famiglie orchestrali, mentre Ramuz riadattò un’antica fiaba russa per voce recitante con due attori e una ballerina.
Il progetto non vide mai la luce ma costituisce il fulcro dello spettacolo “Histoire du soldat”, portato in scena nel centenario della Grande Guerra da Atti Sonori. Secondo appuntamento del cartellone Duse-Baraccano 2017, che vede la condivisione dei suddetti spazi artistici della città di Bologna, lo spettacolo è il riadattamento del testo di Ramuz ad opera di Gianluca Cheli, interpretato dalla voce narrante di Ivano Marescotti con interventi di Angela Malfitano e accompagnato dall’Orchestra del Baraccano diretta dal maestro Giambattista Giocoli.
La vicenda narra le disavventure di un giovane soldato, tornato dalla guerra con il suo violino che perde dopo l’incontro con il Maligno, figura archetipica che lo accompagnerà durante il resto della sua triste vita.
Protagoniste della scena scarna sono le illustrazioni di Michele Cerone, che costituiscono l’ambiente ideale in cui si inserisce la trama narrata dalla sapiente voce di Ivano Marescotti che interpreta di volta in volta i diversi personaggi, interrotto da piccoli interventi in lingua francese di Angela Malfitano.
L’Orchestra del Baraccano accompagna la vicenda con maestria, creando diverse atmosfere che, insieme alla straordinaria gamma timbrica di Marescotti, trascinano lo spettatore in un vortice di sensazioni capitanate dalla frustrazione data dall’impossibilità di sfuggire al proprio destino: qualunque scelta faccia il povero soldato, qualunque via cerchi di intraprendere per cambiare la sua vita, il diavolo è sempre accanto a lui, pronto a ricordargli che non c’è via di fuga possibile.
Di particolare intensità l’incontro del soldato con la principessa, unico momento in cui all’interpretazione narrata tramite la voce e le maschere del volto di Marescotti si unisce una specie di danza che coinvolge anche il corpo in quello che forse rappresenta l’unica vera parentesi felice nella vita del povero soldato.
Teatro, musica, arti visive: questa la triade che rende “Histoire du soldat” un’elegante e coinvolgente pièce da gustare tutta d’un fiato.