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Animali da bar

Andato in scena al Teatro Raffaello Sanzio di Urbino

uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca

regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti

musiche originali Massimiliano Setti

con Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi – voce fuori campo Alessandro Haber

costumi Erika Carretta
luci Giovanni Berti

produzione Fondazione Teatro della Toscana 2015
produzione Carrozzeria Orfeo
in collaborazione con Festival Internazione di Andria | Castel dei Mondi

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Il teatro “orgogliosamente pop” di Gabriele di Luca e della compagnia Carrozzeria Orfeo esplode nell’ultimo lavoro Animali da bar. Se Thanks for vaselina aveva folgorato il pubblico per il ritmo e la surrealità della vicenda, Animali da bar è la consacrazione dello spessore di questa compagnia, che restituisce un teatro fatto di attenzione, divertimento ed emozioni, in una messa in scena che coagula il testo serrato e plurale con il gusto dell’ironia.

Proiettati all’interno di un locale di periferia, ecosistema di bizzarri avventori che vivono randagi, ognuno con il proprio fardello di miseria, crudeltà e speranza, Come entrando in un bar sconosciuto, iniziamo a conoscere la voce del proprietario malato terminale; il pancione della barista ucraina che affitta l’utero; lo sguardo spento dell’emarginato e bipolare Sciacallo; la brama di rivalsa di Milo, un imprenditore di pompe funebri per animali; la vacillazione di un buddista che viene picchiato dalla moglie, ed affittuario dell’utero; per finire il cinismo di Swarovski, uno scrittore affogato nella sua birra.

In un clima da bar odorante di sfottò, tensioni e quotidianità, emerge la verità della condizione umana, fatta di risate e liricità, di rabbia e impotenza. Ognuno è in guerra, totalmente fragili attaccano per difendersi, diventando le macchiette di se stessi, non credendo nemmeno più a ciò che dicono ma reiterando la violenza per via di una quotidiana assuefazione.

Gabriele Di Luca si concentra sul livore metropolitano e la vita di periferia, un mondo in cui non c’è salvezza ma solo pietà; il giovane autore scrive e dirige brutale, basata sullo scambio di battute e sul ritmo dinamico.

Animali da bar ci colpisce in pieno, amaro e inebriante, in uno scorrere fluido, come una birra.

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