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Pochi avvenimenti, felicità assoluta, scene da un matrimonio

Il 12 luglio, ore 21.15, alla Casa del Jazz, Roma

Foto di Marcella Cistola

SONIA BERGAMASCO

ES TRIO

Laura Gorna violino, Cecilia Radic violoncello, Laura Manzini pianoforte

Sonia Bergamasco attrice

Musiche di Robert e Clara Schumann

Drammaturgia originale Maria Grazia Calandrone

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Mercoledì 12 luglio, POCHI AVVENIMENTI, FELICITÀ ASSOLUTA, SCENE DA UN MATRIMONIO in Prima a Roma, un evento unico che offrirà al pubblico un’immersione nella vita amorosa e familiare, travolgente e tribolata di due grandi della musica di tutti i tempi, come Clara e Robert Schumann. I protagonisti: SONIA BERGAMASCO accompagnata dall’ES TRIO con Laura Gorna al violino, Cecilia Radic al violoncello, Laura Manzini al pianoforte e la drammaturgia originale di Maria Grazia Calandrone.

Il concerto–spettacolo che si presenta al pubblico nasce nel nome di Clara e Robert Schumann e intreccia una scrittura originale di poesia per il teatro con una drammaturgia musicale pensata e articolata in funzione e a compimento di questa scrittura. Nelle parole di Clara, al capezzale del marito poco prima della sua morte, fiorisce l’avventura umana, spirituale e artistica di un incontro predestinato, in cui solo la voce della musica mantiene viva e lancinante la presenza – assenza di Robert, ormai ridotto al silenzio. Le dinamiche compositive tra testo e musica, il dialogo serrato e costante tra di essi, e l’articolazione scenica del lavoro sono stati “orchestrati” dalle quattro soliste esaltando l’intensa e coinvolgente drammaturgia di Maria Grazia Calandrone.

Di Robert Schumann verranno eseguiti estratti dai vari movimenti dei Trii op. 80, op. 110, op. 63 e dal Melologo per voce recitante e pianoforte op. 122 n. 1 e 2 e di Clara Schumann estratti dall’unico Trio scritto dalla pianista e compositrice tedesca.

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Note di Maria Grazia Calandrone a “Pochi avvenimenti, felicità assoluta scene da un matrimonio”

Clara (Sonia Bergamasco) è una donna non comune che fa cose comuni. Ma le fa tutte grandemente e umilmente, perché grande e umile è la sua persona. Clara entra in scena entrando nella camera dell’ospedale psichiatrico dove è ricoverato il suo Robert in fin di vita e attacca discorso con lui scherzando un po’, anche sostenuta da un filo incandescente di rabbia e anche mascherata dietro la maschera necessaria a celare l’imbarazzo quando andiamo a trovare un malato, qualcuno che stentiamo a riconoscere in quel luogo e in quella provvisoria deformità. Ma stando seduta accanto a lui a parlare, offrendogli il cibo che ha fatto per lui con le sue mani di moglie, Clara viene pia confidenza coniugale, le sgorgano dagli occhi e dalla bocca i ricordi, le ore, i luoghi e gli episodi dell’amore, che sempre più infiammata condivide con Robert, sempre più fiduciosa che nel corpo vivo della memoria comune anche lui trovi la superficie dalla quale risorgere, e Robert – l’Amato, il Compositore – compia per lei e attraverso lei il miracolo di tornare.

Ci vuole poco a ritrovare le attitudini e le inclinazioni di un amore durato decenni: Clara parla con la bocca dell’amore coniugale, erotico, amicale, materno, di socia e di compagna di viaggio e di lavoro, parla da ognuna delle specie di donna che è ogni specie di donna, parla da dentro una cieca fiducia domestica che nessun lutto e nessun trauma hanno avuto la brutalità di incrinare, parla priva di senso di realtà o forse avendo raggiunto, insieme con il suo interlocutore presente assente, forse proprio parlando al vuoto bianco che si è sdraiato sul letto al posto del suo Robert, la realtà più reale Ho assistito recentemente a una prova d’insieme di tutto ciò e sono stata a sedere composta e muta come una installazione di sale sulla mia sedia bianca, perché le mie parole, quel lungo grido d’amore che ho avuto l’onore di essere chiamata a comporre, pronunciato dalla voce perfetta di Sonia Bergamasco – perfetta nei volumi e nelle intenzioni – mescolato alla musica irruenta, imperiosa e sublime di Robert e Clara Schumann, eseguite con tanta fisica passione a mezzo metro da me, erano quasi troppo per una signora della mia età, benché la sottoscritta sia ormai da lungo tempo cosciente di quanto pericolosa e feroce sia la bellezza.”

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Info tel. 06.5816987 | 339.8041777


www.iconcertinelparco.it

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LUOGO: CASA DEL JAZZ

INDIRIZZO: Viale di Porta Ardeatina, 55 00154 Roma

ORARIO SPETTACOLI ORE 21:15

PREZZI DEI BIGLIETTI

Posto unico Intero € 15,00 + 1,60 dp – Ridotto € 12

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BIGLIETTERIA IN LOCO

Per gli eventi con inizio alle ore 21:15 la biglietteria è aperta al pubblico dalle ore 19:30 alle ore 22:30.

RIDUZIONI

Veli elenco dettagliato sul sito www.iconcertinelparco.it

Prenotazione posti spettatori diversamente abili

Se interessati, gli spettatori diversamente abili e i loro accompagnatori possono effettuare la prenotazione dei posti disponibili scrivendo all’indirizzoinfo@iconcertinelparco.it entro 3 giorni lavorativi dalla data dell’evento.

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PREVENDITE INTERNET

www.ticketone.it

boxofficelazio.i

boxol.it

PREVENDITE TELEFONICHE

Telefono TicketOne: 892.101

(dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 21:00 e il sabato dalle 9:00 alle 17:30)

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PARCHEGGIO

La Casa del Jazz è servita da un parcheggio adiacente alla villa, in via Cristoforo Colombo angolo viale di Porta Ardeatina

Arrivare in Bus

Utilizzare la Linea 714, frequenza ogni 6 minuti, fermata Colombo/Marco Polo

Arrivare in Metro

Utilizzare la Linea B, fermata Piramide

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DOVE MANGIARE

La Casa del Jazz è dotata di un piacevole punto ristoro.

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