GLI AUTORI E I LIBRI – Da Maurizio Molinari con “Il ritorno delle tribù. La sfida dei nuovi clan all’ordine mondiale” (Rizzoli) ad Alan Friedman e il suo “Questa non è l’America” (Newton Compton), dalla profonda analisi di Raffaele Cantone e Francesco Caringella in “La corruzione spuzza” (Mondadori) alla nuova opera di Luigi de Magistris, “La città ribelle. Il caso Napoli” (Chiarelettere).
Tra i libri dell’estate 2017 spicca anche Alberto Asor Rosa, con “Amori sospesi” (Einaudi), mentre Giovanna Pancheri racconta “Il buio su Parigi. Oltre la cronaca nei giorni del terrore” (Rubbettino). E poi ancora l’ultimo libro di Veronica De Romanis “L’austerità fa crescere. Quando il rigore è la soluzione” (Marsilio) e quello di Marco Damilano, “Processo al nuovo” (Laterza). Per concludere con l’opera di Matteo Renzi, “Avanti. Perché l’Italia non si ferma” (Feltrinelli).
Sono stati selezionati da Capalbio Libri, il festival sul piacere di leggere, che si sta svolgendo a Capalbio in questi giorni, sino a domani 5 agosto, nel cuore della Maremma. Il festival, ideato e diretto da Andrea Zagami, organizzato dalla società di comunicazione Zigzag in collaborazione con il Comune di Capalbio, con la direzione editoriale di Denise Pardo, ha selezionato anche quest’anno i principali libri dell’estate che, tra saggi e romanzi, approfondiscono gli argomenti più caldi degli ultimi mesi. Nove letture per scoprire la politica e l’economia, l’austerità e la corruzione, l’Italia e l’America.
PARTNERSHIP E PATROCINI – Il festival è organizzato in collaborazione con il Comune di Capalbio, con il patrocinio del MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Toscana, Comune di Capalbio, e il patrocinio e il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. Con i partner Terna, Kairos, Toyota Motor Italia, ibs.it, Banca TEMA, Terre di Sacra, Locanda Rossa, Hotel Residence Valle del Buttero, La Capalbiola, Gallù, Garden Vivai Mediterranei, Mimesi, IVO – Internet Veloce Ovunque. Con il contributo dei ristoranti Il Cantinone, Il Frantoio, Al Pozzo, La Porta, La Torre, Trattoria Toscana e Tullio. Sostengono questa edizione le eccellenze del territorio Cantina Monteverro, Frantoio Terre di Capalbio, Azienda Artigiana Jacobelli Liquori e Tenuta Monteti. Dal 2014 Capalbio Libri fa parte del network Le Città del Libro mentre da quest’anno il Comune di Capalbio fa parte del circuito Città che legge, entrambi coordinati dal CEPELL – Centro per il libro e la lettura.
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Marco Damilano, Processo al nuovo – Laterza
SINOSSI – Grandi riforme, palingenesi giudiziarie, rivoluzioni liberali, rivolte in Rete, rottamazioni, referendum epocali. Per decenni l’Italia ha inseguito il mito del nuovo inizio. Il Nuovo ha modellato tutte le identità politiche: la sinistra, la destra, il centro. È comparso negli anni Ottanta, si è espresso in tutta la sua potenza all’alba degli anni Novanta, dopo lo scatto felino della storia provocato dalla caduta del muro nel cuore dell’Europa. Ed è diventato senso comune con la Seconda Repubblica: il restyling dei nomi e dei simboli, i modernizzatori contro i conservatori, gli innovatori contro i nostalgici. Nuovo si è presentato il Cavaliere dell’eterno presente. Nuovi i tecnici come Mario Monti. Nuovissimi i cittadini scelti dalla Rete nel Movimento 5 Stelle. E ancor più nuovo il renzismo della rottamazione dove tutto doveva apparire mai visto, mai udito, senza precedenti. Il Nuovo è stato la via italiana al governo e alla politica. Ora sembra smarrito, per incapacità di elaborazione, fragilità culturale, inconsistenza progettuale. Ma nessuna restaurazione del passato è possibile. E l’Italia ha bisogno di una nuova politica, per uscire da questo limbo senza riforme e senza partiti, senza destra e senza sinistra, senza vecchio e senza nuovo. Serve un Nuovo che sia ricostruzione, rigenerazione.
L’AUTORE – Marco Damilano (Roma, 1968), giornalista, è vicedirettore del settimanale “l’Espresso”. Tra le sue più recenti pubblicazioni, La Repubblica del selfie. Dalla meglio gioventù a Matteo Renzi (Rizzoli 2015). Per Laterza ha curato Missione incompiuta. Intervista su politica e democrazia (2015) di Romano Prodi ed è autore di Eutanasia di un potere. Storia politica d’Italia da Tangentopoli alla Seconda Repubblica (2012) e Chi ha sbagliato più forte. Le vittorie, le cadute, i duelli dall’Ulivo al Pd (2013). Partecipa alla trasmissione “Gazebo” su Rai3.
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Veronica De Romanis, L’austerità fa crescere. Quando il rigore è la soluzione – Marsilio
SINOSSI –«Stop all’austerity» è lo slogan da anni sulla bocca di tutti: politici – al governo e all’opposizione -, giornalisti, economisti. L’intento è sempre lo stesso: far passare il messaggio che le misure d’austerità siano fallaci, e addirittura dannose, per conquistare facili consensi. Risolvere la crisi sarebbe a portata di mano, basterebbe tornare a spendere risorse pubbliche, riappropriarsi della sovranità. Ma è davvero così? E, soprattutto, il rigore è stato realmente applicato in questi anni in paesi come l’Italia o la Francia? Veronica De Romanis sgombra il campo dai pregiudizi smontando tutti gli argomenti contro l’austerità, riassumibili nei sei aggettivi che spesso l’accompagnano: eccessiva, recessiva, imposta, ingiusta, inutile e responsabile dell’ascesa di forze populiste. Con esempi concreti e dati alla mano, l’autrice ne mostra i due volti. L’austerità «buona», nelle parole di Mario Draghi, «prevede meno tasse e una spesa concentrata su investimenti e infrastrutture», fa crescere e infatti non ha impedito ai leader che l’hanno praticata di vincere, come in Lettonia e nel Regno Unito, o di ottenere la maggioranza dei voti, in Portogallo e in Spagna. Quella «cattiva», al contrario, privilegia l’aumento delle tasse a scapito di tagli della spesa improduttiva e può alimentare il populismo.
L’AUTRICE – Veronica De Romanis ha studiato economia all’Università La Sapienza di Roma e alla Columbia University di New York. È stata membro del Consiglio degli Esperti presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Attualmente insegna Politica economica europea alla Stanford University (The Breyer Center for Overseas Studies) a Firenze e alla luiss Guido Carli di Roma. È autrice del Metodo Merkel (2009) e del Caso Germania (2013), entrambi usciti per Marsilio.
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Alan Friedman, Questa non è l’America – Newton Compton
SINOSSI – Che cosa è successo all’America? Che fine ha fatto il sogno americano? Per la prima volta Alan Friedman indaga sul suo paese e racconta, con rivelazioni shock, storie inedite e retroscena, cosa dobbiamo aspettarci dall’America di Trump. Dietro l’immagine del Paese più influente del mondo si intravede una nazione lacerata, impaurita e rabbiosa. In Questa non è l’America vediamo un Friedman inedito, in un’indagine sul campo: vicino ai suoi connazionali e capace di raccontare le loro storie in modo vivido. Arricchito da interviste a persone comuni e a figure di primo piano della politica e dell’economia statunitensi, questo libro di grande impatto traccia il percorso e fa il punto sulle cause della terribile disuguaglianza dei redditi che affligge gli Stati Uniti e ci accompagna nel cuore di una cultura vasta e contraddittoria, ricca ma spesso incomprensibile. Dalla povertà estrema di alcune zone rurali come il Mississippi, agli eccessi di Wall Street, fino all’incontro con Donald Trump a bordo del suo Trump Force One, Friedman ci racconta la vera America, come non l’abbiamo mai vista prima. Ci spiega chi è Trump e ci fa capire cosa sta per cambiare negli Stati Uniti e nel mondo intero.
L’AUTORE – Alan Friedman è un giornalista esperto di economia e politica, conduttore televisivo e scrittore statunitense. E’ stato per lunghi anni corrispondente del «Financial Times», in seguito inviato dell’«International Herald Tribune» e editorialista del «Wall Street Journal». È conduttore e produttore di programmi televisivi in Gran Bretagna, Stati Uniti e Italia, dove ha lavorato per testate come RAI, Sky Tg24 e La7. Tra i suoi libri: Tutto in famiglia, La madre di tutti gli affari, Il bivio, Ammazziamo il Gattopardo (Premio Cesare Pavese), My Way. Berlusconi si racconta a Friedman (i cui diritti sono stati venduti in 30 Paesi). Il suo documentario su Berlusconi è stato distribuito da Netflix in 190 Paesi. In Italia è editorialista per «Il Corriere della Sera».
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Raffaele Cantone e Francesco Caringella, La corruzione spuzza – Mondadori.
SINOSSI – Si parla e si scrive molto di corruzione. Forse troppo. Questo libro vuole essere qualcosa di diverso. La sua radice è nella storia professionale dei due autori, Raffaele Cantone e Francesco Caringella, che, impegnati da oltre vent’anni come magistrati penali nell’azione di contrasto alla malattia del secolo, proseguono oggi la loro battaglia dalle postazioni strategiche di presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e di presidente di Sezione del Consiglio di Stato, istituzioni chiamate a vigilare sulla legittimità e la correttezza degli atti e dei comportamenti delle pubbliche amministrazioni. Punto di partenza della loro riflessione è l’analisi della corruzione del Terzo millennio che, come mostrano le inchieste su «Mafia Capitale» e sul Mose, è diversa dal passato, in quanto si è eretta a sistema pervasivo, tentacolare, spietato. Non più solo passaggi di denaro, ma giri vorticosi e smaterializzati di favori, piaceri, collusioni. Non più il classico accordo privato fra corruttore e corrotto, ma la creazione di un’organizzazione criminale attraverso cui politici, burocrati, imprenditori e mafiosi perseguono gli stessi obiettivi. Queste pagine dimostrano come la corruzione, grande o minuta che sia, entri ogni giorno nelle nostre case e ci renda più poveri.
L’AUTORE – Raffaele Cantone è presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Già sostituto procuratore a Napoli, è stato poi magistrato addetto all’ufficio massimario, consulente della Commissione parlamentare antimafia e membro della Commissione per la trasparenza e prevenzione della corruzione del ministero della Funzione pubblica. Ha scritto numerosi articoli su argomenti giuridici e alcune monografie in materia di diritto penale. Collabora con «Il Mattino». Da Mondadori ha pubblicato: Solo per giustizia (2008), I Gattopardi (con Gianluca Di Feo, 2010) e Operazione Penelope (2012).
L’AUTORE – Francesco Caringella, già commissario di polizia e magistrato penale a Milano durante «Mani pulite», è presidente di Sezione del Consiglio di Stato. Inoltre, è presidente della Commissione di garanzia presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e giudice del Collegio di garanzia dello sport presso il Coni. Autore di molte opere giuridiche e da decenni impegnato nella formazione di futuri magistrati e avvocati, ha pubblicato anche tre libri di narrativa: Il colore del vetro (2013), Non sono un assassino (2014; vincitore del Premio Roma per la narrativa) e Dieci minuti per uccidere (2015).
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Luigi de Magistris, La città ribelle. Il caso Napoli – Chiarelettere
SINOSSI – Quello di Luigi de Magistris e di Napoli è un caso clamoroso. Nessun miracolo. San Gennaro non c’entra. Ex magistrato, autore di coraggiose inchieste in Calabria, già parlamentare europeo, de Magistris è riuscito a vincere le elezioni nel 2011 contro tutti, e nel 2016 a raddoppiare il suo mandato. Napoli invasa dai rifiuti, ostaggio della camorra, sull’orlo della bancarotta. Questa era l’immagine della terza città d’Italia dopo decenni di malapolitica. Ora molti problemi sono stati risolti, altri rimangono ma i napoletani non si vergognano più della loro città. È cambiato qualcosa che va al di là delle statistiche e che vale la pena raccontare: la voglia di partecipare, un modo di far politica che ha fatto sentire la gente vicina al potere, in controtendenza con quanto accade a Roma e in molte altre città. I napoletani sono accorsi a votare il loro sindaco, dai movimenti ai centri sociali, dai collettivi studenteschi alle associazioni dei cittadini, ai comitati di lotta. Vogliono conoscerlo i sindaci di città come Barcellona, Berlino, Atene, sapere come si fa “il sindaco di strada” e contrastare l’illegalità diffusa, la burocrazia, il boicotaggio del governo centrale, sostenendo al contempo un nuovo “movimento nazionale di liberazione”. E soprattutto conquistando il cuore di una città così difficile. Ma chi è veramente Luigi de Magistris, sindaco “rischia tutto”?
L’AUTORE – In magistratura fino al 2009, Luigi de Magistris è stato parlamentare europeo fino alle amministrative del 2011, quando viene eletto per la prima volta sindaco di Napoli dopo aver rifiutato l’apparentamento con il Pd. Il 1º ottobre 2014 viene sospeso – per un solo mese avendo il Tar accolto il suo ricorso – dalla carica di sindaco dal prefetto di Napoli in applicazione della Legge Severino a seguito della condanna in primo grado per abuso d’ufficio non patrimoniale. Condanna annullata dalla Corte d’appello di Roma nel 2015. Nel giugno 2016 si ricandida per il secondo mandato appoggiato da dodici liste tra cui: “Napoli in comune a sinistra” (PRC, SEL, PCd’I, Lista Tsipras, Possibile e altri), IdV, FdV, Repubblicani.
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Alberto Asor Rosa, Amori sospesi – Einaudi
SINOSSI – Il desiderio e il tramonto del corpo sembrano contrapporsi e invece si rispecchiano e si accendono, nel ricordo e nella vitalità, nello struggimento e nella fantasia, nelle parole inesauste di una narrazione ininterrotta. Ed è di questo che parlano, sornioni e malinconici, irriverenti e divertiti, i dieci racconti di cui è fatto questo libro. C’è un addio iniziale, breve e lancinante come tutte le prime volte. Un bambino spaurito che lascia la mano della mamma il primo giorno di scuola. C’è un addio finale, lento e lancinante come tutte le ultime volte: un uomo che esce piano dalla sua lunga vita coniugale e familiare, per tornare gradualmente, irreversibilmente, nei territori dell’infanzia. E c’è un ultimo addio, lancinante e ba- sta. Ma dolcissimo, perduto nell’estasi. Tra l’uno e l’altro, di racconto in racconto, il desiderio e i suoi fallimenti fanno emergere nei protagonisti il loro piú profondo modo d’essere; e la fine, quando arriva, soffice o drammatica che sia, è la conseguenza inevitabile, dolce e amara, di quella scoperta. Insomma, un’ininterrotta sequenza di inizi e di finali, cosí come è fatta la vita: ogni racconto una storia d’amore e di passione, palpiti, struggimenti, felicità del corpo e malinconia.
L’AUTORE – Alberto Asor Rosa è nato nel 1933 a Roma, dove ha insegnato per molti anni all’Università La Sapienza. Ha diretto la Letteratura italiana Einaudi. Sempre per Einaudi ha pubblicato, tra le altre opere di saggistica, Scrittori e popolo, Genus italicum, L’ultimo paradosso, Stile Calvino, Storia europea della letteratura italiana. Nella narrativa, invece, ricordiamo L’alba di un mondo nuovo, Storie di animali e altri viventi, Assunta e Alessandro e i Racconti dell’errore.
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Giovanna Pancheri, Il buio su Parigi. Oltre la cronaca nei giorni del terrore – Rubbettino
SINOSSI – Il buio su Parigi – scrive Giovanna Pancheri – non è un’analisi, non è un’inchiesta ma vuole «essere un racconto di quanto accaduto, dettagliato e vissuto in prima persona non solo da chi è stato tragicamente testimone diretto degli attentati del 2015, ma anche con il punto di vista di chi da inviato ha potuto seguire e coprire questi tragici fatti da vicino, sul campo. Il 7 gennaio, il 9 gennaio, il13 novembre chi scrive c’era, come c’era nei giorni seguenti tra le lacrime, il dolore, la rabbia, le candele, gli slogan urlati al cielo e le preghiere sussurrate. Ho visto il sangue sui marciapiedi, i fiori infilati nei fori lasciati dalle pallottole sulle vetrine dei ristoranti, ho intervistato i protagonisti e i testimoni, ho ascoltato la reazione politica prima francese e poi mondiale, ho visto la Francia e poi l’Europa cambiare sotto i miei occhi. L’annus horribilis della Francia ha dato il via ad una nuova epoca storica in Europa. Un’epoca oscura fatta di paura, chiusura e diffidenza. Il lettore potrà mettere insieme i frammenti, trovare il filo che lega i fatti e iniziare a comprendere che quando sono state spente le luci della Ville Lumière, il buio è iniziato a calare sull’Europa tutta».
L’AUTRICE – Giovanna Pancheri è nata a Roma nel 1980. Giornalista e inviata di Sky TG24 dal 2005, è stata Corrispondente dal 2009 al 2016 per l’Europa per la stessa testata con base a Bruxelles. Prima di Sky, ha lavorato in Rai e nei settori stampa e comunicazione della World Trade Center Association a New York, del World Heritage Center dell’Unesco a Parigi e come Policy Officer all’European Youth Forum a Bruxelles. Dal settembre 2016 è corrispondente per il Nord America. Vive a New York.
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Maurizio Molinari, Il ritorno delle tribù. La sfida dei nuovi clan all’ordine mondiale – Rizzoli
SINOSSI – Dal Medioriente all’Europa fino all’America un nuovo fenomeno si impone portando alla ribalta nuovi leader che sono il riflesso di un meccanismo antico. Il tribalismo si esprime nel mondo arabo-musulmano con la decomposizione degli Stati nazionali per effetto di rivolte di matrice etnico-religiosa. In Occidente invece ha una genesi economica, frutto dello scontento dilagante per impoverimento e diseguaglianze che ha prodotto Brexit e consentito a Donald Trump di arrivare alla Casa Bianca. La frammentazione dei partiti politici tradizionali, l’affermazione di leader portatori di identità locali, i movimenti di protesta scaturiti dalle diseguaglianze economiche e dalla complicata gestione dell’accoglienza: sono tutti segnali di un cambiamento dello scenario sociale tradizionale dagli effetti imprevedibili. Maurizio Molinari, dopo averci aiutato a comprendere la guerra all’Occidente mossa dalla Jihad, delinea in questo libro un nuovo conflitto che ruota attorno a tribù differenti. Da Londra a Erbil, da Washington a Roma, dal Cairo a Gerusalemme, da Dubai a Bratislava, descrive una mutazione verso il tribalismo, “un vento della disgregazione che non solo travolge il mondo arabo ma spazza l’Europa spingendosi oltre la Manica e l’Atlantico, mettendo in crisi anche la stabilità del sistema liberale”.
L’AUTORE – Maurizio Molinari, giornalista e scrittore, direttore del quotidiano “La Stampa”. Tra i suoi libri, L’Italia vista dalla Cia (1948-2004) (Laterza 2005), Cowboy democratici (Einaudi 2008), Gli italiani di New York (Laterza 2011). Con Rizzoli, Governo ombra (2012), L’aquila e la farfalla. Perché il XXI secolo sarà ancora americano (2013), Il califfato del terrore (2015), Jihad (2016) e con Amedeo Osti Guerrazzi Duello nel Ghetto (2017).
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Matteo Renzi, Avanti. Perché l’Italia non si ferma – Feltrinelli
SINOSSI DEL LIBRO – È stato l’uomo chiave della politica italiana degli ultimi anni. Ha guidato un governo che ha varato molte riforme e su una, quella costituzionale, è caduto. Alla guida del Partito democratico ha ottenuto alle elezioni europee del 2014 uno dei più brillanti risultati elettorali della storia politica italiana, ma anche una bruciante sconfitta referendaria nel 2016, che lo ha portato a dimettersi da presidente del Consiglio e da segretario nazionale. Nella primavera del 2017 quasi due milioni di italiani lo hanno rieletto alla guida del Pd. In questo libro Renzi parla della difficoltà di cambiare le cose ma anche dell’orgoglio di provarci. Degli errori e dei passi falsi ma anche dei risultati ottenuti e delle sfide aperte. Racconta aneddoti inediti dei mille giorni a Palazzo Chigi ma anche le proposte politiche per l’Italia dei prossimi anni, dalla battaglia per cambiare l’Europa fino all’introduzione dell’assegno universale per i figli; dal numero chiuso per l’immigrazione agli investimenti in cultura e periferie; dalla lotta per il lavoro fino alla sfida ambientale e ai progetti di bonifica del paese.
L’AUTORE – Matteo Renzi (1975). Sindaco di Firenze dal 2009 al 2014, poi presidente del Consiglio dei ministri fino al 2016, nell’aprile del 2017 ha vinto le primarie per la segreteria del Partito democratico. Di seguito il programma completo dell’ultima giornata del festival del piacere di leggere.
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