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Terme di Caracalla 2017, la “Tosca” del regime secondo Pier Luigi Pizzi

Il capolavoro romano di Puccini ambientato nel Ventennio. In scena il 3, 6, 8 agosto a Roma

Foto di Ferrari

Ultimi giorni a disposizione per vedere la Tosca di Puccini in scene alle Terme di Caracalla inserita nella stagione estiva 2017 del Teatro dell’Opera di Roma: l’allestimento del 2013 con le scene, i costumi e la regia di Pier Luigi Pizzi viene replicato giovedì 3, domenica 6 e martedì 8 agosto alternandosi sera dopo sera con la Carmen di Bizet con la regia di Valentina Carrasco, nuova produzione dell’anno, e con il Nabucco di Giuseppe Verdi con la regia di Federico Grazzini.

L’allestimento di Pier Luigi Pizzi sposta la Tosca dalla Roma papalina dell’Ottocento alla Roma fascista del Ventennio operando un sostanzioso spostamento di carattere cronologico, ma soprattutto ideologico che condiziona l’intera messa in scena non senza una certa libertà di interpretazione facendodella nella Tosca l’apologia contro “l’arroganza del potere” (ma anche di ogni totalitarismo) sottolinea il regista.

Questa la decisa portata ideologica nell’allestimento di Pizzi che si concede anche qualche divagazione di carattere estetico oltre alla forzatura storica: le scene minimali in balìa del maestoso palco delle Terme sono all’insegna di un abbagliante bianco. Incombe al centro una cupola (di San Pietro) con una simil Pietà di Michelangelo a rappresentare Sant’Andrea della Valle, a ricreare l’atmosfera opprimente di Palazzo Farnese (con tanto di scalinata), a ricreare l’alta naturalistica romana di Castel Sant’Angelo (ma senza l’Angelo)

Una rilettura più ideologica che storica quella di Pizzi che cura quasi maniacalmente ogni dettaglio di regia imprimendo anche significati specifici (mancano i riti religiosi di Tosca nel secondo atto) quasi ridimensionando la tradizionale spettacolarità dell’opera a restituire più valore e intimità al dramma, apoteosi di amore e morte in un allestimento molto ricercato.

La politica, la violenza, ma anche la moda Anni Trenta invadono la scena con Scarpia che diventa un gerarca del regime circondati dai suoi sgherri in divise nere e fez, con Tosca in abito svolazzante bianco con accessori coordinati rossi (primo atto), in sontuoso abito haute couture con coprispalle rosa (secondo atto), in semplicissimo soprabito nero (terzo atto) in un’evoluzione di costumi che seguono l’andamento del dramma.

Fluida, sempre attenta alle linee più drammatiche e melodiche, la direzione del maestro Donato Renzetti che si alterna alle repliche di agosto con Carlo Donadio.

“Sostengono” il dramma, il carisma e la voce del soprano russo Tatiana Serjan, intensa Tosca (che si alterna con Virginia Tola il 6 e 8 agosto), il bravissimo Roberto Frontali, sadico e cattivissimo Scarpia, l’appassionato Giorgio Berrugi nel ruolo di Cavaradossi (Diego Cavazzin il 6 e 8 agosto). Info: operaroma.it

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