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Novus Quartet in concerto

Il 12 settembre al Teatro Litta, Milano

Martedì speciale per la musica classica a Milano. In programma per MITO SettembreMusica, tre prime esecuzioni assolute, una delle quali commissionata specificatamente per il festival.   Martedì 12 settembre, alle ore 17 e alle ore 21, due appuntamento all’insegna della musica per quartetto. Prima sarà la volta del Novus Quartet, quartetto d’archi sudcoreano, giovane e moderno, che al Teatro Litta, alle 17, proporrà un programma dedicato a quattro panorami americani, intitolato Americhe. Poi sarà il turno del Quartetto di violoncelli de laVerdi di Milano, che in Stagioni & Metamorfosi, Teatro Out Off, ore 21, eseguiranno brani celebri di Stravinsky, Gershwin, Piazzolla e Vivaldi trascritti per il suono duttile e avvolgente dei violoncelli.

Protagonisti dei due concerti, che saranno entrambi preceduti da una breve introduzione rispettivamente di Gaia Varon e Mattia Palma, sono due quartetti: il primo, quartetto d’archi in formazione classica (2 violini, viola e violoncello) arriva a Milano dalla Sud Corea, sempre più spesso patria di musicisti di altissimo livello. Il giovane Novus String Quartet (Jaeyoung Kim e Young-Uk Kim al violino, Seungwon Lee alla viola e Woongwhee Monn al violoncello) si è formato nel 2007 ed è oggi uno degli ensemble coreani più importanti e rinomati in circolazione, con una solida ed invidiabile reputazione in tutta Europa.

Martedì 12 settembre, alle 17 al Teatro Litta, il Novus Quartet propone un programma pensato espressamente per fetival MITO: quattro panorami americani, che vogliono dare ragione della diversità “variabile” dell’America, multiforme e variegata dal sud della Patagonia fino al nord canadese. C’è l’America di Gershwin, segnata dal jazz, con la sua Lullaby per quartetto d’archi; quella di Villa-Lobos, animata dalla tradizione brasiliana, nel Quartetto n. 5; quella di Dvořák, nel Quartetto in fa maggiore op. 96 “Americano”, illuminato dal contatto con il Nuovo Mondo; e quella di Virginia Guastella, distillata in un sogno d’oltre oceano immaginato espressamente per MITO.

Riflettori puntati sull’opera di Virginia Guastalla, uno dei tre brani in prima esecuzione assoluta presentati in un solo giorno, su due concerti consecutivi, in questa edizione del festival 2017. In Anatomy of an american dream la compositrice si richiama esplicitamente al sogno americano, cita, intenzionalmete, temi molto noti di Monk, Coltrane, Gershwin e di autori disneyani, quali Williams e Frank Churchill, variandoli e trasformandoli, con “l’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un ascolto attento e partecipe”. Poiché di anatomia di un sogno si tratta, Guastella trasferisce in musica “procedimenti di rielaborazione e trasfigurazione che possono essere associati alla dimensione onirica”.

Il jazz resta il denominatore comune tra il brano della compositrice palermitana e quello di Gershwin. La sua Lullaby per quartetto d’archi è opera giovanile, che ci riporta a Brooklyn, New York (1919), riutilizzata in un’aria per l’opera Blue Monday (1922), poi dimenticata e riscoperta (un po’ come l’America). Tanto in Gershwin quanto nel successivo compositore in programma, Villa-Lobos, il legame con le radici delle loro rispettive culture è essenziale. Villa-Lobos non ha mai fatto mistero di attingere alla sempre viva fonte della musica popolare brasiliana, che nel suo Quartetto n. 5 (Quarteto pupular n.1), datato 1931, appare soprattutto in forma di melodia. Infine, l’America di Dvořák dalla tinta boema. Il suo Quartetto op. 96, composto l’anno successivo al suo approdo sull’altra sponda dell’Atlantico, nel 1893, vide la luce a Spillville, un piccolo centro dello Iowa, dalla popolazione in gran parte di origine boema, arricchita da immigrati tedeschi e svizzeri. Il folklore americano cui attinge questo Quartetto è in realtà quella mescolanza di culture europee, che di lì a poco avrebbe finito per forgiare un vero e proprio stile americano.

Altre due prime esecuzioni assolute nel concerto serale, alle 21, al Teatro Out Off. Due trascrizioni mai eseguite prima d’ora, proposte dall’affiatato Quartetto di violoncelli de laVerdi di Milano. Due brani che si inseriscono pefettamente nel polittico stagionale scelto a tema della serata: Stagioni & Metamorfosi. La scelta dei brani conduce il pubblico dall’inedita primavera di Stravinskij, una Suite da Le Sacre du Printemps in trascrizione, a cura di Tobia Scarpolini, attraverso l’estate gershwiniana di Summertime (trascrizione di Wolfgang Birtel), fino a L’Inverno da Le quattro stagioni di Vivaldi (trascrizione di James Barralet), passando per l’ultima delle tre prime esecuzioni assolute della giornata: Otoño porteño, l’autunno di Piazzolla nell’inedita trascrizione di Giovanni Marziliano.

Le potentissime possibilità melodiche di questo quartetto di violoncelli, una vera e propria orchestra in miniatura, riprodurrà in veste cameristica la sofisticata strumentazione e la variegata tavolozza espressiva non solo della monumentale opera stravinskiana, ma di tutti i quattro brani, metamorfosi di partiture nate per altri organici.

Quattro compositori, riuniti qui in locandina, tutti e quattro legati da un sottile filo rosso. Il compositore russo fu uno dei motivi per cui Gershwin, nel 1928, si mise in viaggio per Parigi e solo una volta tornato negli States e smaltita la sindrome dell’allievo si risolse a tracciare il solco di un’opera americana diventando un compositore nazionale a pieno titolo e debuttando nel 1935 con Porgy and Bess, da cui è tratta Summertime, tenera ninnananna cantata da una mamma al proprio bambino. Anche Piazzolla, nel 1954, compì un viaggio d’istruzione a Parigi e non c’è una sua pagina dove non filtri, sia pure remoto, il ricordo degli amatissimi Ravel e Stravinskij, compagni di strada virtuali. Per finire, in programma le inossidabili Stagioni vivaldiane, introdotte da sonetti che rimandano al susseguirsi degli eventi narrati in musica. Per L’inverno, in particolare, l’anonimo poeta (forse Vivaldi stesso) comincia così: «Agghiacciato tremar tra nevi algenti, al severo spirar d’orrido vento, correr battendo i piedi ogni momento». Musica descrittiva, insomma, ma con la chiara autonomia di un poema sinfonico ante litteram.

I contributi musicologici dai quali attinge questo testo, editi sul programma di sala, sono a cura di Fabrizio Festa e Stefano Valanzuolo.

Il Festival delle Città di Milano e Torino, realizzato da I Pomeriggi Musicali di Milano e Fondazione per la Cultura di Torino con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è reso possibile anche grazie al prezioso contributo del partner Intesa Sanpaolo, che ha creduto al progetto sin dalla prima edizione, al sostegno di Compagnia di San Paolo e degli sponsor Pirelli e Fondazione Fiera di Milano.

La biglietteria di MITO SettembreMusica a Milano, presso il Teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro, 2 è aperta da martedì a sabato, con orario 11-19. I tagliandi di ingresso dei concerti a ingresso libero saranno distribuiti contestualmente all’apertura della sala, presso la sede del concerto e fino a esaurimento dei posti disponibili. La distribuzione dei tagliandi inizierà 45 minuti prima dello spettacolo.
Informazioni: +39.02.87905201biglietteriamito@ipomeriggi.it

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PROGRAMMA

Americhe (Teatro Litta, ore 17)

George Gershwin (1898-1937)
Lullaby per quartetto d’archi

Heitor Villa-Lobos (1887-1959)
Quartetto n. 5 (
Quarteto popular no. 1)
Poco andantino
Vivo ed energico
Andantino – Tempo giusto e ben ritmato
Allegro

Virginia Guastella (1979)
Anatomy of an american dream
Commissione di MITO SettembreMusica
Prima esecuzione assoluta

Antonín Dvořák (1841-1904)
Quartetto n. 12 in fa maggiore op. 96 “Americano”
Allegro ma non troppo
Lento
Molto vivace
Finale. Vivace ma non troppo

Novus String Quartet
Jaeyoung Kim, Young-Uk Kim violini
Seungwon Lee viola Woongwhee Moon violoncello


Stagioni&Metamorfosi (Teatro Out Off, ore 21)

Igor Stravinskij (1882-1971)
Suite da Le Sacre du Printemps (trascrizione di Tobia Scarpolini)
Prima esecuzione assoluta

George Gershwin (1898-1937)
Summertime (trascrizione di Wolfgang Birtel)

Astor Piazzolla (1921-1992)
Otoño porteño (trascrizione di Giovanni Marziliano)
Prima esecuzione assoluta

Antonio Vivaldi (1678-1741)
L’Inverno da Le quattro stagioni (trascrizione di James Barralet)

Quartetto di violoncelli de laVerdi
Tobia Scarpolini, Mario Shirai Grigolato
Giovanni Marziliano, Enrico Garau-Moroni
In collaborazione con laVerdi

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BIOGRAFIE
Costituitosi presso la Korean National University of Arts di Seul nel 2007, il
Novus String Quartet è uno degli ensemble più importanti e rinomati della Corea. Sin dal suo successo al prestigioso Concorso Internazionale di Musica da Camera ARD di Monaco di Baviera nel 2012, dove ha vinto il secondo premio, il Novus String Quartet si è conquistato una solida reputazione in tutta Europa. I momenti salienti comprendono concerti alla Frauenkirche di Dresda, Wigmore Hall di Londra e Pierre Boulez Saal di Berlino, oltre alla presenza al Beethovenfest di Bonn.

Nato nel 1984, Tobia Scarpolini si diploma nel 2008 al Conservatorio di Milano con Marco Scano e nel 2010 consegue la laurea in Alta Formazione Artistica, indirizzo interpretativo. Collabora con numerose orchestre italiane e formazioni cameristiche. Dal 2011 è primo violoncello de laVerdi. Con la stessa si esibisce in sale prestigiose e lavora sotto la guida di illustri maestri, tra i quali Chailly, Zhang, Flor, Axelrod, Daniel, Rilling. Suona un violoncello Joseph Guarneri del 1734 e un Giuseppe e Ferdinando Gagliano della ne del ’700. Allo studio del violoncello affianca la passione per la batteria e per le percussioni etniche. Lavora con numerosi gruppi musicali tra cui il duo Air Factory fondato insieme a Jean-François Rosè Yapi e The Crawl, con i quali al concorso Sound Check di Stresa vince il premio speciale della critica, come miglior gruppo e come miglior pezzo inedito. Vanta la prima esecuzione italiana del Concerto per gruppo rock e orchestra di Jon Lord.

Mario Shirai Grigolato si è diplomato al Conservatorio di Lecce con il massimo dei voti.
Successivamente ha studiato con Christian Bellisario e Marco Scano. Ha fatto parte del quartetto Herbert e degli ensemble Musiqua Antiqua e Astor Piazzolla, collaborando inoltre con l’Orchestra Lirico Sinfonica di Lecce e del Salento e l’Associazione Eur Pesaro nel ruolo di primo violoncello. Ha suonato nelle stagioni del Teatro Verdi di Sassari e del Teatro Coccia di Novara, con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, la Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna e l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole. Dal 2007 è primo violoncello de laVerdi, con la quale ha eseguito il Triplo concerto di Beethoven nel 2011 con Simone Pedroni e nella stagione 2012/2013 è stato solista nel Doppio concerto op. 102 di Brahms. Fa parte del quartetto d’archi I Solisti de laVerdi e si esibisce inoltre in concerti solistici.

Nato a Milano, Giovanni Marziliano è entrato giovanissimo a far parte de laVerdi come violoncello di la, ricoprendo nel tempo diverse posizioni no a quella attuale di secondo violoncello. Diplomatosi con Marco Bernardin al Conservatorio di Milano e al Conservatorio di Ginevra con Daniel Grosgurin, ha proseguito la sua formazione studiando composizione con Giovanni Verrando e in seguito completando il corso di direzione d’orchestra nella classe di Emilio Pomarico alla Scuola Civica di Milano. Si è poi perfezionato con i maestri Sugiyama, Shambadal e Ceccato. Dopo aver debuttato, nel 2008, nella stagione “Crescendo in musica” con laVerdi, nel 2009 diventa direttore musicale dell’Ensemble Hornpipe con cui realizza concerti che spaziano dal Barocco ai contemporanei e la prima esecuzione milanese di Savitri di Holst. Da segnalare anche altre riscoperte quali il Concerto per gruppo rock e orchestra di Jon Lord, la Suite da Sweeney Todd di Arnold e alcuni brani di Bacalov.

Enrico Garau-Moroni nasce a Bergamo nel 1985 e inizia in giovane età lo studio del violoncello. Si diploma presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Gaetano Donizetti” di Bergamo sotto la guida di Roberto Ranieri e si perfeziona in seguito con Marco Scano e Gabriele Geminiani. Affianca allo studio l’attività concertistica in formazioni da camera e collabora con importanti orchestre italiane tra cui Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, I Pomeriggi Musicali, Orchestra del Teatro Donizetti di Bergamo e del Teatro Petruzzelli di Bari. Nel 2009 esegue in prima assoluta musiche di Giya Kancheli al Festival Internazionale di Musica Contemporanea alla presenza del compositore. Attualmente è violoncello presso l’orchestra laVerdi di Milano con la quale ha partecipato, nel settembre 2013, ai BBC Proms di Londra. Suona un violoncello Ermirio Malagutti in prestito dalla Fondazione Grigolato.

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