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Vite e destini si incrociano ne “Il controllore” della compagnia Gli Omini

Andato in scena al Teatro delle Moline di Bologna dal 14 al 21 ottobre 2017

Debutto ufficiale per Il controllore, terzo e ultimo “viaggio” del Progetto T della compagnia Gli Omini, vincitrice del Premio Rete Critica 2015. Inserito nell’ambito delle celebrazioni dei 40 anni di Emilia Romagna Teatro Fondazione, lo spettacolo è prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese.

Il Progetto T nasce tre anni fa con l’intento di dar vita ad un originale connubio tra teatro, treno e territorio. Il fulcro tematico riguarda la Transappenninica, una delle linee ferroviarie più antiche d’Italia che collega Pistoia a Bologna scalando la montagna. Obiettivo finale del progetto è la creazione di un vagone di “teatro viaggiante”, spazio culturale mobile di eventi e spettacoli. Storie, rapporti, destini e vite di persone diverse si intrecciano in una realtà frammentata fatta di vagoni, stazioni desolate, ritardi e strani involucri che impediscono il proseguimento regolare del viaggio.

Ci scusiamo per il disagio è il primo spettacolo del Progetto, elaborato attraverso un mese di testimonianze e interviste, ha debuttato nel 2015 al Deposito dei Rotabili Storici di Pistoia e riguarda proprio la stazione di Pistoia, punto di partenza della tratta. Nel 2016 l’attenzione si sposta alla ferrovia Porrettana con La corsa speciale ed entra all’interno del treno in questione, andando in scena tra boschi semideserti e misteriose gallerie.

Ultimo tassello del progetto, quest’anno in anteprima al VIE Festival Il controllore, in dirittura d’arrivo da Porretta a Bologna. Frutto di una nuova indagine territoriale, lo spettacolo racconta le vicende di persone realmente conosciute sul treno attraverso episodi che le fanno incontrare e scontrare. Dialoghi e momenti di vuoto e silenzio rappresentano l’intimità di un piccolo vagone con porte ed anfratti semibui dai quali escono oggetti o spariscono personaggi. Un’umanità allo specchio, rappresentata con intelligente umorismo per spezzare la narrazione tristemente reale e desolante di storie complesse ed immense solitudini.

La drammaturgia di Giulia Zacchini vive nelle parole e nelle fattezze di Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi e Luca Zacchini, interpreti di più passeggeri, diversi eppure così simili, accomunati da una dolce malinconia che ne costituisce la chiave di lettura.

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