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Dal 23 novembre al 3 dicembre al Ridotto del Mercadante, Teresa Saponangelo e Andrea Renzi protagonisti dello spettacolo “Il sacrificio di Éva Izsàk”

Approda in teatro la vicenda del 1944 lungamente insabbiata

della giovane ebrea indotta al suicidio

riportata alla luce in forma di romanzo dalla giornalista napoletana

Alessandra Felli firma la regia e la riduzione teatrale del romanzo di Januaria Piromallo Il sacrificio di Éva Izsák (pubblicato da Chiarelettere nel 2014), ricostruzione della vicenda della giovane ebrea ungherese morta suicida nell’estate del 1944 nella grande foresta di Debrecen.

Interpreti dello spettacolo, nei ruoli della giovane Éva Izsàk e dell’amico Imre Lipstiz, Teresa Saponangelo e Andrea Renzi, volti noti della scena napoletana tra teatro, cinema e televisione. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta; le musiche di Francesco De Nigris. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.

Quella della giovane ebrea ungherese Éva Izsàk, fatta suicidare nell’estate del 1944 a diciannove anni e mezzo, è una storia vera e atroce. Atroce perché a decretare la morte della ragazza fu colui che l’avrebbe dovuta proteggere: l’amico Imre Lipstiz, ventiduenne, che qualche anno dopo cambiò nome per diventare Imre Lakatos, il famoso filosofo erede di Popper. Éva si fidava di lui e degli altri resistenti perché era come loro. Erano tutti giovani, molti di famiglia ebrea, in fuga dai nazisti, comunisti, si chiamavano “compagni” e si preparavano a costruire la nuova Ungheria.

«Il sacrificio di Éva Izsàk – annota la regista Alessandra Felli – racconta innanzitutto una storia che ha tutto il sapore del disincanto… una vicenda dove deflagrano i principi di moralità e giustizia, quei presupposti che sono fondamento e garanzia di ogni patto sociale che si stabilisce tra gli individui appartenenti a una stessa comunità. Il racconto delle peripezie di Eva, che segue passo dopo passo le tracce di una storia esemplare, tipica di una dottrina che ha reinterpretato il marxismo, è ricolmo di personaggi che hanno completamente perso il proprio senso etico. Questo è il testamento che il pubblico è chiamato a custodire, diventando l’ultimo depositario di una staffetta di testimonianze che hanno attraversato la Storia».

 

 

Info www. teatrostabilenapoli.it; tel. 081.5524214 | Biglietteria tel. 081.5513396

Orario rappresentazioni: 23, 26, 29, 30 nov e 3 dic. ore 21.00;  24, 28 nov. e 1 dic. ore 18.00;

25 nov. e 2 dic. ore 17.00

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