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Roberto Herlitzka presenta “De Rerum Natura”

Il 17 e 18 novembre al Teatro Vittoria, Roma

Con De Rerum Natura il pluripremiato attore Roberto Herlitzka porta in prima assoluta sul palcoscenico del Teatro Vittoria venerdì 17 e sabato 18 novembre, i frutti di un lavoro di studio e ricerca personale al quale ha dedicato buona parte della propria esistenza: la traduzione in terzine dantesche del poema che Tito Lucrezio Caro scrisse nel I secolo a.C. e che fu manifestodella dottrina epicurea.

Lo spettacolo una coproduzione Romaeuropa Festival, Nuova Consonanza, e Istituzione Sinfonica Abruzzese – vedrà dialogare Herlitzka con la musica, tutta in prima assoluta e ispirata ai versi di Lucrezio, di quattro compositori doggi: Ivan Vandor (Nouvelles errances), Lamberto Macchi (Prima quellira), Matteo DAmico (L’umano senso) ed Enrico Marocchini (Le cose illuminan le cose), questultimo anche direttore dellOrchestra Sinfonica Abruzzese cui è affidata lesecuzione dei brani.

Con precisione e minuzia, passo dopo passo lattore, impegnato nella triplice veste di voce recitante, regista e traduttore della celebre opera, ha attraversato i sei libri, composti in esametri da Tito Lucrezio Caro (che, scandalosamente, attraverso lepicureismo, gettava basi laiche e scientifiche per guardare la natura, il mondo e lessere umano scontrandosi con le teorie dominanti dellepoca) e li ha traghettati nella lingua del Poeta massimo per donarli, infine, in una nuova forma di concerto teatraleal pubblico.

I motivi della mia fascinazione per il De Rerum Natura – racconta Herlitzka sono quasi impossibili da definire. Si tratta di un poema gigantesco sul cosmo e sui fenomeni scientifici ma caratterizzato da una grande poesia lirica. Lucrezio scrive più volte che la scienza è una materia difficile da affrontare, i lettori evitano un testo prettamente scientifico e per questo lui sceglie di trattare largomento in maniera poetica.. La bellezza del De Rerum Natura è dunque in questintreccio di narrazione scientifica e forma poetica, resa possibile grazie alla grandezza del poeta Lucrezio anche nel descrivere fenomeni fisici e cosmici”. L’attore spiega così l’accostamento con la Divina commedia: Vi è una vicinanza nei contenuti, ambedue i poemi trattano temi cosmici, celesti, argomenti assoluti. Inoltre Tito Lucrezio Caro non tratta solo argomenti scientifici ma scrive della donna, delluomo, dellamore, delle malattiedella vita insomma, tutti argomenti che si ritrovano anche nella Divina Commedia. Credo che per ripensare Dante non vi sia materia migliore che il testo di Lucrezio, che ha uno spessore, una grandezza, una profondità che sono effettivamente paragonabili a quelli del Poeta Massimo. Vi è anche una vicinanza sul piano della scrittura, che per tutti e due gli autori è molto elaborata. Lucrezio prediligeva il latino arcaico, motivo per cui tradurlo utilizzando litaliano arcaico di Dante non è fuori luogo. Ho una grandissima nostalgia per la lingua italiana. La lingua italiana di Dante, Petrarca, Boccaccio… la nostra lingua è nata allora e, in particolar modo oggi, non facciamo altro che distruggerla, con inglesismi e storpiature”. E sulle musiche in programma aggiunge: Non conoscerò le musiche fino al giorno in cui andremo in scena. Questo perché non stiamo presentando un melologo; non vi sarà sovrapposizione tra musica e recitazione, ma un dialogo, un intervallarsi di questi due elementi. Ebbi già l’occasione di lavorare con Enrico Marocchini. Sono molto lusingato del fatto che abbiamo trovato in questi versi materia di ispirazione proponendomi questa collaborazione. Suppongo che siano stati attratti dallandamento musicale della traduzione, poiché le terzine rimate in stile dantesco suggeriscono un vero e proprio flusso musicale. Le rime sono una mia sconfinata passione poiché instaurano nel testo una forza musicale, delle vere e proprie necessità uditive in chi ascolta”.

Il concerto prosegue Marocchini – vuole essere una riflessione sulleternità del linguaggio poetico, partendo dalla speculazione filosofica di Epicuro, che è alla base del pensiero di Lucrezio. Lautore riesce con il suo poema a realizzare un ponte fra conoscenza, riflessione filosofica, pensiero scientifico e arte poetica. E su questi temi si innescherà il rapporto fra la poesia che indaga la natura, e la musica che si immerge nel sacroe nel tempo sconfinato. Da qui partiranno le quattro composizioni, in prima esecuzione assoluta, in cui sarà scandito il testo di Lucrezio, dove ogni autore avrà modo di misurarsi con il grande significato etico e poetico dellopera”.

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Info:

www.romaeuropa.net – Tel. 0645553050

17 – 18 novembre 2017, Teatro Vittoria h 21

Biglietti da 19 a 25

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