“Quando ero bambino i miei vicini si amavano di un amore particolare. – Germaine perché Jean e te non avete bambini? – Piccolo mio, in amore, nessun intermediario! – Jean, è vero che Germaine e te non lavorate? – Ragazzo mio, in amore, il lavoro è una separazione. Questo scioccava i borghesi del circondario. Io invece, li guardavo amarsi”. (Daniel Pennac)
Da un ricordo dell’infanzia di Daniel Pennac, la penna geniale che ha saputo creare il personaggio di Benjamin Malaussène e le sue tragicomiche avventure di capro espiatorio, per vocazione non meno che per professione, nasce la storia dell’amore puro di Jean e Germaine, lui figlio di un marchese, lei di uno straccivendolo, o meglio è dalla storia autentica, vissuta al di là di certi compromessi o castranti convenzioni, dal suo vivido ricordo impresso in questo inaspettato e fortunato testimone, che nasce l’elaborazione di un racconto a cui non bastavano le parole, né le immagini, per potersi dire in tutta la sua misteriosa pienezza. Le parole di Pennac vengono compiute dai disegni di Florence Cestac, personaggio fondamentale nella storia del fumetto francese, e viceversa i suoi disegni ironici, leggiadri ed essenziali vengono esaltati in tutta la loro intrinseca magia attraverso le parole dello scrittore. Solo il teatro in questo senso poteva darsi come lo spazio aperto e giocoso e potenzialmente senza limiti, dove far abitare questi due linguaggi così diversi, così simili: il racconto e il fumetto.
“È la storia di un matrimonio riuscito fra persone di classi sociali diverse, i cui protagonisti, Jean e Germaine, sprigionano un tale incanto di fantasia erotica e tenera, da conquistare con il loro amore un ragazzino, che adotta questa coppia non comune, l’adotta per sempre, pienamente. Questo ragazzino era il piccolo Daniel Pennac. Diventato adulto e scrittore Daniel Pennac racconta alla sua amica disegnatrice Florence Cestac, la memorabile storia dei suoi cari, Jean e Germaine e le affida la missione di trasformarla in fumetto”. (Clare Bauer)
Nel 2015 le parole di Pennac e la matita di Cestac hanno dato vita a un fumetto pubblicato da Dargaud e diventato in Francia un successo immediato, che sarà poi pubblicato in Italia nel 2018 da Feltrinelli. Da una produzione Compagnie MIA-Parigi / il Funaro-Pistoia / Laila/Napoli, un amore esemplare arriva direttamente a teatro, con la regia di Clare Bauer, che riesce a far coesistere armoniosamente personaggi, stili, atmosfere e linguaggi diversi come accade di tanto in tanto nella vita.
“Un amour exemplaire ha suscitato in me il desiderio di portare quest’opera a teatro, principalmente per due motivi: in primo luogo per la storia, quella di un amore assolutamente improduttivo, un amore che resiste a tutte le avversità, e poi per la sfida di portare un fumetto a teatro”. (Clara Bauer)
Mezzo secolo fa, a Colle-sur-Loup, un paesino dell’entroterra della provincia di Nizza, dove il giovanissimo Pennac passava le sue vacanze assieme al fratello Bernard, bagnati dal sole della costa azzurra, ristorati dalle ombre dei suoi alberi e dei suoi profumi, accompagnati dai giochi incantati di quando si è ancora bambini e tutto sembra possibile, perfino l’incontro con un amore esemplare, capace di cambiarti la vita e di imprimersi indelebilmente prima nel ricordo, adesso nell’arte.
“Ed eccoci insieme a quel bambino, ai tempi in cui centuplicava le manovre di seduzione e le furbizie da sioux per introdursi nella casa della coppia designata. Eccoci testimoni delle circostanze rovinose ed esilaranti del colpo di fulmine del giovane marchese per la sartina che osò restituire uno schiaffo alla sua padrona. Così scopriamo il come ed il perché la borghesia locale concedesse così poca stima alla coppia Jean-Germaine.
E nel mentre li vediamo amarsi, divertirsi insieme e leggersi libri a vicenda e li seguiamo fino alla fine – fino alla loro morte – a tratti in compagnia di Rachel, l’amica del cuore e dei duri colpi della sorte, incluso l’ultimo: l’impossibile separazione”. (Clare Bauer)
Sulla scena assieme agli stessi Pennac e Cestac, che fanno rivivere questa storia fin dentro il suo cuore esaltandone l’unicità, scena dopo scena, parola dopo parola, tratto dopo tratto, immedesimandosi nell’emozione con l’entusiasmo autentico di chi vuole ricreare nuovamente ciò che un tempo è stato, ci sono i bravissimi Ludovica Tinghi e Massimiliano Barbini, le musiche di Alice Pennacchioni e le luci di Ximo Solano.
“La mia sfida è stata quella di dare una forma teatrale al fumetto, una forma che fosse in grado di far condividere questa storia che mi ha tanto colpito. Da una sola vignetta di un fumetto può sorgere una vera scena di teatro. Ma come portare un fumetto a teatro? E questo in particolare?” (Clare Bauer)
Un amore esemplare è anche e soprattutto quello che Jean e Germaine avevano per i libri, con cui riuscivano a vivere improduttivamente e con orgoglio agli occhi della cosiddetta società perbene di quegli anni, per la lettura, con cui trascorrevano amabilmente le loro giornate leggendosi a voce alta le più disparate storie, è in un certo senso l’eredità ideale che hanno saputo e voluto lasciare al loro piccolo amico Daniel e che lui, coniugando la parola con l’immagine, emancipandola rispetto a certi convenzionali steccati e limiti, ha voluto condividere con il lettore, spettatore di questa vicenda, di cui non ci si può che innamorare.
“Trovavo che Jean e Germaine meritassero qualcosa di meglio delle parole”. (Daniel Pennac)
Di Daniel Pennac e Florence Cestac; tratto dal fumetto “Un Amour Exemplaire” edito da Dargaud in Francia e da Feltrinelli in Italia con il titolo “Un Amore esemplare”, traduzione Yasmina Melaouah; adattamento teatrale Clara Bauer e Daniel Pennac; con Massimiliano Barbini, Florence Cestac, Daniel Pennac e Ludovica Tinghi; luci e collaborazione artistica Ximo Solano; musiche Alice Pennacchioni; elementi di scena Antonella Carrara; assistente alla regia Pako Ioffredo; regia Clara Bauer; produzione Compagnie MIA/Parigi e Il Funaro/Pistoia e Laila/Napoli; in coproduzione con Comicon; produttore delegato per l’Italia: Roberto Roberto per Laila; spettacolo in francese e italiano.