Ancora tanta prosa nella stagione 2018/2019 del Duse di Bologna, l’ottava firmata dalla nuova gestione del teatro. Un cartellone importante che si apre con una grande novità, le sei repliche del nuovo spettacolo di Alessandro Bergonzoni Trascendi e sali. Ma l’autore e attore bolognese sarà solo il primo dei grandi protagonisti che saliranno sul palco di Via Cartoleria: da Umberto Orsini a Luigi Lo Cascio; da Ornella Muti a Maria Grazia Cucinotta; da Paolo Rossi a Laura Morante; e ancora Vittoria Belvedere, Emilio Solfrizzi, Daniele Pecci, Massimo Popolizio, Sergio Rubini.
Una proposta come ogni anno varia e di primissimo livello dopo una stagione, la 2017/2018 appena conclusa, che ha rafforzato il teatro come vero e proprio punto di riferimento culturale di Bologna. Stabili pubblico e incassi per un sipario che si è aperto per oltre 80 spettacoli. Il numero di abbonamenti si è attestato a quota 3.000, con una media di spettatori superiore alle 800 presenze a replica e molti spettacoli e concerti che hanno registrato il tutto esaurito. Oltre alla prosa, alla danza e alla musica, il teatro ha ospitato numerosi eventi aprendo le proprie porte oltre 200 giornate. Ottimo anche il riscontro da parte del pubblico che al termine di ogni replica è chiamato ad esprimere il proprio gradimento: 98% la media.
Infine, a dimostrazione della fedeltà e dell’affetto del pubblico del Duse, la scorsa stagione sono stati oltre 150 i sostenitori che hanno scelto la speciale tessera associativa grazie alla quale si può usufruire di agevolazioni, benefit e iniziative riservate.
“Il Duse si afferma sempre più come il grande teatro della prosa della città di Bologna: apprezzato e riconosciuto dalle più importanti compagnie italiane così come dal numeroso pubblico affezionato. Da ormai otto anni – ha ricordato il presidente del cda, Walter Mramor –il Duse è sostenuto e incoraggiato a crescere da un team privato che ha investito risorse ed energie nel suo rilancio, ottenendo un successo pieno e tangibile. Il Duse continuerà nei prossimi anni a perseguire un progetto artistico che riteniamo di grande valore per l’intera comunità, ma sarà fondamentale, per la sua piena riuscita, l’appoggio concreto e convinto delle istituzioni”.
Un ruolo, quello del Teatro, sottolineato dall’intero Cda formato, oltre che dal presidente Walter Mramor (a.ArtistiAssociati di Gorizia) da Livia Amabilino (La Contrada – Teatro Stabile di Trieste), Berto Gavioli (Teatro Michelangelo di Modena) e Stefano Degli Esposti (Dems Teatro S.r.l., società proprietaria del teatro).
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LA STAGIONE DI PROSA 2018/2019
Ad aprire la nuova stagione del Teatro sarà, appunto, il nuovo spettacolo di Alessandro Bergonzoni Trascendi e sali in scena per sei repliche dal 30 ottobre al 4 novembre. Certamente quando Bergonzoni scrive, allestisce ed interpreta il suo quindicesimo testo la domanda che nasce spontanea non può che essere: “Dove ci porterà stavolta la sua personalissima, esilarante e poetica scrittura?” Sicuramente in una zona artistica dove “sicuramente” perde in definizione e in significato, dove l’artista prova a esibirsi negandosi, anzi, celandosi nei vuoti e nelle ombre non solo quelli materiali e visibili ma anche quelli creati sciamanicamente dalla sua scrittura. E cercare di raccontare o descrivere questo delicatissimo momento creativo di Bergonzoni può essere ardua impresa in quanto solo e solamente lui può guidare il suo pubblico verso una meta che in realtà può essere proprio la realtà. O meglio quella realtà che solo gli artisti possono definire e modificare rispetto alla loro immaginazione, al loro genio, alla loro ispirazione. E in una scena da lui costruita e con una regia divisa con Riccardo Rodolfi intraprenderà un percorso arduo per scoprire se le immagini reali di questi anni possono essere modificate con la forza dell’arte.
Il weekend successivo, dal 9 all’11 novembre, sarà invece la volta di un ritorno sul palco di via Cartoleria. È quello di Emilio Solfrizzi che con Paola Minaccioni presenta A testa in giù – L’envers du decor per la regia di Gioele Dix. E’ la storia di Daniel che invita a cena, contro il consiglio di sua moglie, Patrick suo migliore amico e la sua nuova partner Emma per la quale ha lasciato la moglie. Emma, giovane e carina, provoca una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo le loro certezze, risvegliando frustrazione, gelosia e invidia. L’originalità dello spettacolo sta nel fatto che il pubblico è testimone dei pensieri dei personaggi che parlano in disparte. Grande gioco di attori che svelano con la tecnica del doppio linguaggio una verità comica, crudele e meravigliosamente patetica.
Dal 16 al 18 novembre salirà sul palco uno dei grandissimi del teatro italiano Umberto Orsini protagonista di quello che è ormai un classico contemporaneo, Copenaghen di Michael Frayn. Insieme a Massimo Popolizio e con Giuliana Lojodice, Orsini mette in scena in un luogo che ricorda un’aula di fisica, immerso in un’atmosfera quasi irreale, l’incontro di tre persone, due uomini e una donna, che parlano di cose successe in un lontano passato, cose avvenute tanto tempo prima, quando tutti e tre erano ancora vivi. Sono Niels Bohr (Orsini), sua moglie Margrethe (Lojodice) e Werner Karl Heisenberg (Popolizio). Il loro tentativo è di chiarire che cosa avvenne nel lontano 1941 a Copenaghen quando improvvisamente il fisico tedesco Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr in una Danimarca occupata dai nazisti. Entrambi coinvolti nella ricerca scientifica, ma su fronti opposti, probabilmente vicini ad un traguardo che avrebbe portato alla bomba atomica, i due scienziati ebbero una conversazione nel giardino della casa di Bohr e il soggetto di quella conversazione ancora oggi resta un mistero.
Tutt’altro clima dal 23 al 25 novembre con Paolo Rossi che presenta il suo spettacolo Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles – Da Moliere a George Best – Quarta stagione completa, una nuova tappa dell’ormai lungo percorso di Rossi attorno al “pianeta” Molière. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Menotti, già dal titolo tra Pirandello e Lina Wertmuller, racconta la straordinaria visione teatrale di un autore-attore sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona. Con lui sul palco Lucia Vasini.
Un altro grande protagonista del mondo dello spettacolo chiuderà novembre e aprirà il dicembre del Teatro Duse: Giuseppe Fiorello in scena con Penso che un sogno così… scritto dallo stesso Fiorello e Vittorio Moroni per la regia di Giampiero Solari con musiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma. “Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno – racconta l’attore – e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili. Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi”.
Dal 7 al 9 dicembre tornano a grande richiesta I Legnanesi con 70 voglia di ridere c’è, lo spettacolo con cui la compagnia festeggia un anniversario importante: i settant’anni di attività, appunto. Una festa insieme al loro pubblico con tanta voglia di ridere, di trascorrere due ore spensierate insieme alla Famiglia Colombo (Antonio Provasio/Teresa, Enrico Dalceri/Mabilia e Luigi Campisi/Giovanni) e lasciarsi trasportare dai sontuosi quadri della Rivista all’Italiana.
Il weekend successivo Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi saranno i protagonisti di Notte di Follia: un incontro inatteso al bar di una stazione. Un noto conduttore di un programma TV beve per dimenticare e, brillo, importuna una cliente sotto gli occhi di un barista irriverente e dalla battuta pronta. Lei, da poco uscita di prigione, non si lascia mettere i piedi in testa e anzi risponde per le rime. Due persone agli antipodi, sole, accomunate dallo stesso segreto iniziano un dialogo divertente e serrato finché man mano che la notte si fa più assurda emerge il vero malessere che pervade e unisce queste due singolari anime.
Il primo spettacolo di prosa del 2019 è un grande classico della letteratura con un grande protagonista: Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello interpretato da Daniele Pecci. In scena la trasposizione – adattata dallo stesso Pecci con Guglielmo Ferro – di uno dei testi simbolo dello scrittore siciliano, vero e proprio snodo nel suo percorso intellettuale e ancora di grande attualità.
Dal 18 al 20 gennaio da un siciliano a un altro con La governante di Vitaliano Brancati portata sul palcoscenico da un’icona come Ornella Muti e da Enrico Guarneri. Scritta nel 1952 e subito censurata con la scusa di un tema, allora molto scottante, come quello dell’omosessualità. Ma Brancati sosteneva che “La sostanza della vicenda è più la calunnia che l’amore fra le due donne”. Sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa.
Altro fine settimana, altro grande autore e grandi attori. Dal 25 al 27 gennaio arriva l’atteso Delitto/Castigo con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini che dello spettacolo cura anche la regia. Vertigine e disagio accompagnano il lettore dell’opera più letta e conosciuta di Dostoevskij. La vertigine di essere finiti dentro l’ossessione di una voce che individua nell’omicidio la propria e unica affermazione di esistenza. E quindi il delitto come specchio del proprio limite e orizzonte necessario da superare per l’autoaffermazione del sé. Un conflitto che crea una febbre, una scissione, uno sdoppiamento; un omicidio che produce un castigo, un’arma a doppio taglio. Come è la scrittura del romanzo, dove la realtà, attraverso il racconto in terza persona, è continuamente interrotta e aggredita dalla voce pensiero, in prima, del protagonista. Ed è proprio questa natura bitonale di Delitto e Castigo a suggerire la possibilità di portarlo in scena attraverso una lettura a due voci. Rubini e Lo Cascio sono le due voci dell’opera e trascinano il pubblico nel racconto, facendo vivere in prima persona l’ossessione del protagonista.
Febbraio si apre con Massimo Ghini protagonista dall’1 al 3 di Operazione San Gennaro – La leggenda. A oltre 40 anni dall’uscita nelle sale cinematografiche del capolavoro di Dino Risi, un omaggio alla Napoli degli anni ‘60 in cui le canzoni di Sergio Bruni e del Festival di Napoli fanno da sottofondo al losco piano di alcuni americani di svaligiare il tesoro del patrono partenopeo con l’aiuto di una sgangherata banda di malviventi locali capeggiati da Dudù.
Il 15, 17 e 18 febbraio toccherà invece a Giovanna Ralli, Giuseppe Pambieri, Paola Quattrini e Cochi Ponzoni presentare Quartet di Ronald Harwood: una commedia che come protagonisti quattro grandi interpreti d’opera. Famosi, energici, irascibili e, insieme, divertenti, vivono ospiti in una casa di riposo. Cosa accade quando a queste vecchie glorie viene offerto di rappresentare per un galà il loro cavallo di battaglia, il quartetto del Rigoletto di Verdi ‘Bella figlia dell’amor’? Tra rivelazioni, confessioni, invenzioni ed il classico coup de théâtre, i quattro troveranno il modo non solo di tornare alle scene, ma di far ascoltare le loro voci, riscoprendosi giovani e gloriosi come un tempo.
Lello Arena diretto da Luciano Melchionna dal 22 al 24 febbraio è il protagonista di Parenti Serpenti, divertente e amara commedia di Carmine Amoroso resa celebre dal film di Mario Monicelli. Conosciuta dal grande pubblico grazie al cult del 1992, racconta un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere “accuditi”, chi si farà carico della loro richiesta? Melchionna costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione.
Dal primo al 3 marzo Simona Cavallari ed Ettore Bassi saranno in scena con Mi amavi ancora… di Florian Zeller. Lo scrittore e drammaturgo Pierre è morto in un incidente d’auto. Nel tentativo di mettere ordine ai documenti, Anne, la vedova, scopre gli appunti presi per la stesura di una futura commedia, che trattava di un uomo sposato, scrittore, appassionato ed innamorato di una giovane attrice. Fiction o autobiografia? Il dubbio si agita ed inizia un’indagine febbrile. Ma quanto deve essere cercata la verità? Flashback in situazioni inaspettate, lo spettatore si immedesima in questi personaggi in una ricerca fatta di dubbi e apprensioni, in cui si mescolano realtà, immaginazione, paura, risate e fantasia.
Marzo prosegue poi con tre spettacoli con grandi interpreti femminili. Si parte dall’8 al 10 con Veronica Pivetti protagonista di Viktor und Viktoria liberamente ispirato al film di Reinhold Schunzel. Berlino, 1930. Susanne Weber, attrice disoccupata, affamata e delusa dall’amore, arriva in città. L’incontro con un collega italiano, Vito Esposito, sembra cambiarle la vita. Lui la convince a debuttare come il travestito Viktor und Viktoria. Scoperto dalla Baronessa Ellinor Von Punkertin, Viktor ha un successo immenso ma, suo malgrado, s’innamora del conte Frederick Von Stein. È l’inizio dei guai in un crescendo di esilaranti qui pro quo, travestimenti, canzoni e passione. Dopo Pivetti, sarà la volta di Maria Grazia Cucinotta, Vittoria Belvedere e Michela Andreozzi, insieme sul palco per Figlie di Eva: tre donne sull’orlo di una crisi di nervi sono legate allo stesso uomo, un politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, candidato premier delle imminenti elezioni. Un po’ Pigmalione, un po’ Club delle Prime Mogli, un po’ Streghe di Eastwick, Figlie di Eva è la storia di una solidarietà ma anche della condizione femminile, costretta a stare un passo indietro ma capace, se provocata, di tirare fuori risorse geniali e rimontare vincendo in volata. Infine, dal 22 al 24 torna al Teatro Duse Laura Morante in scena con Voci nel buio, un thriller in arrivo direttamente da Broadway scritto e diretto da John Pielmeier. In una piccola baita nelle montagne tra New York e il Canada Lil aspetta di passare un weekend lontana da tutto, cercando di rimettere insieme il suo matrimonio in crisi. Lil è una psicologa che conduce in radio la trasmissione del momento: “L’ultima occasione”, un programma che dà ascolto alla voce di persone disperate alle quali tende una mano. Lil però vorrebbe smettere di essere la protagonista di quello che ormai si è trasformato in uno show degli orrori come nell’ultima trasmissione quando in una telefonata in diretta un maniaco con la voce camuffata ha dichiarato che ucciderà una donna se Lil non lo fermerà. I tre giorni nella baita dovrebbero servire a staccarsi da tutto questo. Ma suo marito non arriva, il volo è stato cancellato per la neve. E quando il telefono squilla, la voce del maniaco trasforma il weekend di Lil in un incubo: una feroce lotta per la sopravvivenza contro un nemico invisibile.
A chiudere la stagione saranno poi un classico e una commedia all’insegna della leggerezza: dal 5 al 7 aprile, Giuseppe Cederna, Valentina Sperlì e Roberto Valerio – che ne cura anche adattamento e regia – porteranno sul palco del Duse il Tartufo di Molière. Uno spettacolo in cui il protagonista non è più visto come un semplice impostore, emblema dell’ipocrisia, che indossa la maschera della devozione religiosa e della benevolenza per raggirare e tradire il suo sprovveduto e ingenuo benefattore Orgone. Ma è molto più di questo: un profeta anticonformista. Un guru fanatico. Che denunzia, maledice e combatte contro un mondo di materialismo, consumismo, lassismo, dissolutezza, permissività e amoralità. Questo angelo oscuro o demone pietoso irrompe in una famiglia borghese benestante, la sconvolge completamente, prende il controllo, la castiga, la rivoluziona, la assorbe. L’ultimo spettacolo sarà infine, dal 12 al 14 aprile, Il Pomo della discordia con Carlo Buccirosso che con Maria Nazionale trasferisce un episodio della mitologia greca ai giorni d’oggi. In una normale famiglia benestante, l’atmosfera e l’euforia di una festa di compleanno organizzata a sorpresa per Achille, primogenito dei coniugi Tramontano, potrebbe essere turbata non da una mela, non da un frutto, bensì da un pomo, un pomo d’Adamo, o meglio, il pomo di Achille, il festeggiato, ritenuto un po’ troppo sporgente.
La stagione del Teatro Duse si svolge con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna; con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Fondazione Carisbo. Main sponsor è Unipol Banca. Sostengono la stagione anche Coop Alleanza 3.0, Acqua Cerelia, Sorbetteria Castiglione, Hotel Touring Bologna, Prime, Pasticceria Regina di quadri e Matteiplast. Media partner è QN il Resto del Carlino. La stagione gode, inoltre, del patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna.
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CAMPAGNA ABBONAMENTI DUSE prosa 2018/2019
Le tipologie di abbonamento proposte per la stagione di prosa sono 4:
DUSEprosa a 16 spettacoli
DUSE8 nel percorso Rosso a 8 spettacoli selezionati
DUSE8 nel percorso Blu a 8 spettacoli selezionati
6… socioCoop a 6 spettacoli esclusivi per i soci Coop
Al momento della sottoscrizione è possibile arricchire il proprio abbonamento con uno o più spettacoli in opzione ad un prezzo esclusivo riservato agli abbonati. La scelta è tra: Trascendi e sali con Alessandro Bergonzoni, Penso che un sogno così… con Giuseppe Fiorello e 70 voglia di ridere c’è con I Legnanesi. Anche per questa nuova stagione sarà possibile procedere alla prelazione del proprio abbonamento pagandolo interamente oppure versando solo una caparra di 50 euro, completando il pagamento dal 3 all’8 settembre. Questa possibilità è valida anche per chi sottoscrive un nuovo abbonamento.
Tutte le date della campagna abbonamenti:
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da lunedì 28 maggio a mercoledì 6 giugno RINNOVO per gli abbonati che nella passata stagione avevano sottoscritto uno degli abbonamenti DUSEprosa, DUSE8 (Rosso o Blu)
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giovedì 7 giugno CAMBIO posto e/o turno per chi desidera cambiare la propria poltrona mantenendo il turno o per chi vuole cambiare turno d’abbonamento. Questo sarà possibile dopo aver comunicato all’ufficio di biglietteria la propria esigenza entro il 6 giugno
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da venerdì 8 giugno vendita nuovi abbonamenti DUSEprosa, DUSE8rosso, DUSE8blu
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da giovedì 21 giugno vendita nuovi abbonamenti 6… socioCoop
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La biglietteria del Teatro Duse è aperta dal 28 maggio al 7 luglio e dal 3 settembre dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19
Gli abbonamenti sono acquistabili anche nei punti vendita VivaTicket
E on line sul sito www.teatrodusebologna.it
biglietteria@teatrodusebologna.it – Via Cartoleria, 42 Bologna – 051 231836