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Teatro di Roma – Teatro Nazionale, la nuova stagione 2018/2019

Una stagione all’insegna della ricerca e della contemporaneità negli spazi dell’Argentina, India e Torlonia a Roma, Massimo Popolizio diventa regista in residenza

Foto di Stefano Fortunati

Teatro. Le forme della verità è il claim della nuova stagione 2018/2019 del Teatro di Roma Teatro Nazionale distribuito negli spazio del Teatro Argentina, Teatro India e Teatro Torlonia e accompagnato dall’immagine di Ragazza slava con il padre del 1998, scatto del fotografo-artista ceco Jan Saudek, che immortala le forme morbide di una donna nuda che richiama la Paolina Bonaparte del Canova.

E, riconfermato poche settimane fa Direttore del Teatro di Roma Teatro Nazionale fino al 2021, Antonio Calbi, ha firmato ha stagione ricca di proposte che sarà all’insegna della continuità e della stabilità con il controllo diretto in contemporanea di nove sale del Teatro Pubblico Plurale, che dovranno dialogare.

Sarà un anno importante di sfide e di scommesse e vogliamo investire sul capitale umano” ricorda Emanuele Bevilacqua Presidente del consiglio di Amministrazione del Teatro, confermando come la nuova stagione sia all’insegna della continuità e della pluralità.

Anche il nuovo cartellone viene costruito in diverse strutture tematiche per una stagione articolata in 15 percorsi trasversali per costruire abbonamenti personalizzati distribuiti nelle sale dell’Argentina, dove poter innovare all’insegna della tradizione, dell’India, “fabbricadi creatività e aggregazione, di Torlonia, centro di arte al femminile per un totale di 115 proposte complessive, con 25 produzioni , di cui 8 nuove produzioni, 6 nuove coproduzioni e 11 riprese di cui 5 in tournée e con il coinvolgimento di 60 autori viventi, di cui 15 stranieri, 60 registi e circa 380 interpreti.

La drammaturgia contemporanea diventa il fil rouge della programmazione composta da generazioni diverse di artisti, ma con un particolare sguardo rivolto al femminile.

I numeri imponenti della stagione vedono il ritorno di Massimo Popolizio scelto come regista residente, e che dopo il grande successo di Ragazzi di vita, ripreso anche quest’anno, si confronta con un classico di Ibsen, Un nemico del popolo, in scena a marzo, per uno spettacolo che unisce al teatro di parola il teatro di movimento. Popolizio sarà anche protagonista della nuova ripresa del thriller Copenaghen di Michael Fryn con Umberto Orsini e Giuliana Lojodice.

Sempre nella sezione Classici, mai così moderni, spazio a Questi fantasmi! di Eduardo diretto da Marco Tullio Giordana, con la coppia Carolina Rosi e Gianfelice Imparato, il doppio Pirandello, Enrico IV con Carlo Cecchi e gli studi di Alessio Bergamo su Il giuoco delle parti, ma anche La baccanti di Euripide diretto da Emma Dante e l’Edipo di Sofocle diretto da Giorgio Barberio Corsetti entrambi con la Compagnia dellAccademia. Binasco si misura con il Don Giovanni di Molière, il regista inglese Declan Donnellan porta in scena La tragedia del vendicatore dellelisabettiano Tourneur, contemporaneo di Shakespeare, ma non manca l’Opera di Pechino con la Turandot di Puccini.

Sono all’insegna della ricerca Quasi niente, la nuova creazione internazionale del duo Deflorian Tagliarini, ispirata a Deserto rosso di Michelangelo Antonioni e Maladie de la mort di Marguerite Duras messo in scena dall’inglese Katie Mitchell che racconta la relazione fra un uomo e una donna con la partecipazione di Jasmine Trinca.

Particolarmente nutrita la sezione Dalla pagina alla scena che indaga nel rapporto fra letteratura e scena, fra cui spiccano La scortecata di Basile secondo Emma Dante, la trilogia al femminile di Valter Malosti (Senso di Boito, Anna Karenina di Tolstoj, Giro di vite da James al Teatro Torlonia) anche nella sezione Ritratti d’artista, il Barry Lyndon di Thackeray reso celeberrimo dal cult di Kubrick e proposto da Giancarlo Sepe, la favola pastorale di Aminta di Tasso secondo Antonio Latella.

Luca Zingaretti dirige la consorte Luisa Ranieri nel soggetto femminile The Deep Blue Sea di Rattingan, nella sezione La scena delle donne accanto a Immacolata Concezione dei siciliani di Vucciria Teatro, Si nota allimbrunire di Lucia Calamaro con Silvio Orlando, Elvira con Servillo, ma anche il Trittico Arvigo composto da 4.48 Psychosis di Sarah Kane, Dolore della Duras, Una ragazza lasciata a metà dell’irlandese McBride, in scena al Teatro Torlonia

Consistente la sezione Shakespeare alla nuova italiana, che ripropone Reparto Amleto, spettacolo vincitore di Dominio Pubblico 2017, Giulio Cesare. Uccidere il Tiranno e Tito, due tragedie romane, con le regie dei napoletani Andrea De Rosa e Gabriele Russo, il ritorno di Macbettu ambientato nella Barbagia di Sardegna.

Il ritorno di dEVERSIVO di Eleonora Danco, è inserito anche nella sezione Il teatro e il suo doppio che ospita anche La gioia, il nuovo lavoro di Pippo Delbono, mentre Effervescenze Vesuviane, è la sezione che ospita proposte della scena partenopea: oltre a Questi fantasmi! anche 12 baci sulla bocca con Francesco Di Leva, già sindaco del Rione Sanità, e anima di Nest Napoli Est Teatro.

Ripreso anche Dieci storie proprio così di Giulia Minoli e Emanuela Giordano nella sezione Il dovere della memoria e della legalità al Teatro India che ospita anche Fondamenta, progetto di rilancio dello spazio di Ostiense nell’ambito della Factory della Creazione Contemporanea, affidato nel 2019 da Lisa Ferlazzo Natoli.

Al Teatro India tante novità assolute tra cui, L’abisso di Davide Enia, romanzo in presa diretta da Lampedusa, il ritorno di Dieci storie proprio così che raccontano corruzione e malaffare, ma non mancano le novità anche nella danza: la rassegna triennale Grandi pianure Gli spazi scontati della danza contemporanea viene affidato alla visione del coreografo Michele Di Stefano.

Non manca l’interno di internazionalizzare le attività e i programmi del teatro, la creazione di un Sistema di Teatro Pubblico Plurale, il rilancio della Scuola di Perfezionamento Teatrale, progetti speciali, collaborazioni e spettacoli per bambini. Info e stagione completa su www.teatrodiroma.net.

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