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Discrimigrazioni – “Non siamo Baobab”

Il 6 luglio all'Arena dentro le mura di San Casciano Val Di Pesa (FI) e il 7 luglio all'Arena del Teatro Garibaldi di Figline Valdarno (FI)

Discrimigrazioni Una pagina di teatro per raccontare i temi dell’immigrazione e dell’inclusione. In prima nazionale va in scena lo spettacolo Discrimigrazioni – “Non siamo Baobab”. Venerdì 6 luglio 2018 alle 21,00 all’Arena dentro le mura, Piazza Samonà a San Casciano Val Di Pesa (Firenze), all’interno della stagione estiva della Comune di San Casciano, e sabato 7 luglio 2018 alle 21,00 all’Arena del Teatro Garibaldi, Piazza Serristori a Figline Valdarno (Firenze). Ideazione e regia di Patrick Duquesne. In seno a Migrarti 2018. Con il contributo e il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze.

Con Wafaa Abou Seif, Abdoulie Bojang, Marco Borgheresi, Yvan Fernando Zamora Giraldo, Aurelie Henceval, Aldinho Konafè, Samuel Osman, Mamadou Oury, Philippe Yamdje.

Costumi di Lucia Socci, luci  di Marco Messeri e Andrea Garbini, collaborazione al testo di Massimo Salvianti. Produzione Arca Azzurra Teatro. Per informazioni: www.arca-azzurra.it.

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Lo spettacolo

Non siamo baobab, titolo tratto da un commento della scrittrice senegalese Fatou Diome, ricorda che siamo tutti fatti per muoverci, per spostarci, mescolarci, e che una delle grandi caratteristiche dell’umanità è proprio questa facoltà di cambiare aria, di andare a vedere altrove. Non siamo baobab è stato allestito con 9 attori e attrici di 9 origini diverse, Somala, Belga, Guineana, Camerunese, Italiana, Ivoriana, Egiziana, Colombiana, Gambiana, riflesso di un mondo in pieno movimento. Lo spettacolo racconta una storia dove s’incrociano percorsi umani ricchi di contraddizioni, ma sopra ai quali occorre mettere per forza un titolo: migrante, immigrato di seconda generazione, europeo espatriato, viaggiatore, rifugiato politico. Non siamo baobab riversa tutti sulla strada, con ogni singolo viaggiatore che porta nella valigia quello di cui non potrà mai fare a meno. Un brutto ricordo. Un’esperienza di vita. Sabbia o sassi. Carezze o cactus. Non siamo baobab risponde all’eco delle parole di Fatou Diome, ancora lei. Quando parlando di migrazione qualcuno le chiede se non sia necessario proteggere i confini, risponde in modo molto semplice: “Prima, non sarebbe meglio proteggere gli esseri umani?”

«Noi che rifiutiamo, non il radicamento, ma l’apparente inerzia di un baobab – spiega la scheda artistica dello spettacolo – come rispondiamo a quelle domande che cullano tutta la nostra vita? Questa terra dove sono nato, è la ‘mia’ terra? Può essere anche la ‘tua’? E cosa significa “mia”,, questo aggettivo possessivo, quando l’unico spazio concesso si riduce troppo spesso ad una sopravvivenza faticata che non ci lascia neanche la possibilità di andare in ferie?».

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Il progetto

Il progetto Discrimigrazioni  è la conclusione di un percorso creativo sui temi dell’immigrazione e dell’inclusione. Nel 2015 la pièce Un mondo nuovo non è mai N.A.T.O. coinvolgeva alcuni richiedenti asilo del Comune di San Casciano Val di Pesa. Nel 2017 nell’ambito del progetto Teatro senza confini finanziato dall’UNAR è nato lo spettacolo Morte accidentale di un somalo che ha debuttato al Festival Internazionale di Teatro Azione 2017. I soggetti dello studio e approccio culturale/spettacolare erano gli immigrati di prima generazione ospitati presso le strutture di accoglienza dei comuni dell’Unione del Chianti Fiorentino. Questo nuovo progetto invece, è rivolto ai giovani di seconda generazione del territorio per l’ideazione e la messa in scena di uno spettacolo sui temi della multiculturalità e del confronto con l’altro. Il tutto è stato attivo dal mese di marzo al mese di luglio 2018. Il risultato definitivo è la messa in scena di questo spettacolo.

“DiscriMigrazioni” si fonda sull’idea che il superamento di ogni forma di discriminazione possa avvenire soltanto attraverso la comprensione dell’altro. Nel contesto di un mondo sempre più globalizzato e multiculturale questo processo passa inevitabilmente anche dalla comprensione del complesso fenomeno delle migrazioni contemporanee.

Il progetto propone un percorso in primo luogo conoscitivo ed in seguito rappresentativo dell’“identità migrante”, attraverso un mezzo potente: quello del Teatro. La metodologia del Teatro Azione ha accompagnato tutte le fasi del processo creativo con la sua duplice funzione: artistica, con il fine di condividere l’esperienza della creazione teatrale e della recitazione e sociale, incoraggiando la presa di coscienza degli individui che hanno partecipato rispetto alle tematiche che li riguardano in prima persona.

Arca Azzurra Teatro si è avvalsa della collaborazione di Patrick Duquesne come direttore artistico e di Collectif Libertalia e Laboratorio Amaltea come incubatori creativi della produzione finale. L’obiettivo specifico è quello di promuovere il dialogo interculturale nel territorio toscano utilizzando il Teatro Azione come veicolo di sensibilizzazione e cambiamento sociale.

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I partner di Arca Azzurra per questo progetto sono: Oxfam Italia, Laboratorio Amaltea, Collectif Libertalia, L’Unione comunale del Chianti Fiorentino, Comune di Figline e Incisa Valdarno, Istituto Comprensivo di San Casciano Val di Pesa, Centro Interculturale Regionale “Anelli Mancanti”, Forum Cittadini Insieme, Casto(coordinamento delle associazioni senegalesi toscane), Mezcla, Coop21.

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