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Festival Nuova Consonanza (55° edizione)

Dall’11 novembre al 21 dicembre a Roma

Festival Nuova Consonanza È intitolata La musica e il suo doppio la 55ª edizione del Festival Nuova Consonanza in programma dall’11 novembre al 21 dicembre con più di venti appuntamenti dislocati principalmente al Teatro Palladium, Macro Asilo, Mattatoio e Parco della Musica di Roma, alla ricerca di quanto di più originale e innovativo avvenga nel campo della nuova creatività musicale. “In un momento in cui l’espressione musicale contemporanea si rivolge a forme sempre più composite di ricerca – spiega Lucio Gregoretti presidente di Nuova Consonanza -, il festival indagherà le modalità del fare teatro musicale più interessanti e innovative presenti oggi in ambito internazionale. Dalle opere multimediali in cui la componente tecnologica è a volte preminente e determina un’esperienza di fruizione multisensoriale complessa e articolata, partirà una ricerca che si svilupperà in direzioni diverse fino ad includere opere realizzate con mezzi più collaudati ma profondamente innovative nel linguaggio e nella concezione teatrale (come i ‘Kafka Fragmente’ di Kurtág in una nuova rilettura scenica curata da Cristian Taraborrelli). L’allusione alle teorie di Artaud (di cui ricorre nel 2018 il settantesimo anniversario dalla scomparsa) presente nel titolo del festival, sarà così un’esortazione ad ampliare i confini di un ambito espressivo come quello teatrale, che è allo stesso tempo antico e straordinariamente aperto all’innovazione”.

Il 55° Festival di Nuova Consonanza è realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Spettacolo e Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali, della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili e di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale, nell’ambito dell’Avviso pubblico “Contemporaneamente Roma – Autunno 2018”, con il sostegno della SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.

Anche quest’anno proseguono le coproduzioni e collaborazioni prestigiose come quelle con l’azienda speciale Palaexpo, il Festival Romaeuropa, Opera InCanto, la Fondazione Roma Tre – Teatro Palladium, il Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma, il Forum Austriaco di Cultura a Roma, l’Accademia delle Belle Arti di Roma, l’Istituto Polacco di Roma, Istituzione Universitaria dei Concerti, Università La Sapienza di Roma a sancire ancora una volta la dimensione interculturale del fare musica oggi.

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L’INAUGURAZIONE

Per il centenario della nascita di Leonard Bernstein, l’omaggio al grande compositore americano segna l’inaugurazione di domenica 11 novembre al Teatro Palladium (ore 19) con Trouble in Tahiti, opera in un atto, per la prima volta eseguita a Roma, che Bernstein scrisse nel 1951 (e di cui si ascolterà la versione per ensemble de 1999 di Bernard Jannotta) nel suo personalissimo ed eclettico stile fra musical, jazz e linguaggio musicale contemporaneo. Una lettura sarcastica e critica nei confronti della società americana di quegl’anni, che mette in scena le dinamiche quotidiane di una tipica coppia della middle class, ‘intrappolata’ fra matrimonio, tv, palestra e psicanalista, persa nell’incapacità di comunicare. Fabio Maestri, particolarmente apprezzato come interprete di musica del Novecento e contemporanea, dirige l’Ensemble InCanto e un cast di giovani voci specializzate nel repertorio del Novecento: sono Chiara Osella e Dario Ciotoli, nei ruoli rispettivamente dei protagonisti Dinah e Sam, e il trio jazz formato da Lucia Filaci, Carlo Putelli e Luca Bruno. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Opera InCanto di Terni e sarà preceduto, alle ore 18, da un incontro col pubblico in collaborazione con Quinte Parallele.

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Il PROGRAMMA DEL FESTIVAL

Nell’anniversario dei loro 25ennali, Edison Studio e Dissonanzen fra gli ensemble italiani più importanti nella scena contemporanea, per la prima volta insieme presentano il 14 novembre al Teatro Palladium Pompei Last Days V-Remix evento multimediale in cui musica dal vivo, elaborazione elettronica e rielaborazione video si intrecciano sulla proiezione del film muto The Last Days of Pompeii, celebre pellicola del 1913 di Eleuterio Ridolfi, fra i primi kolossal della cinematografia. 

Per festeggiare i suoi novant’anni, due saranno i concerti (il 16 novembre e il 7 dicembre) che il Festival dedica a Ennio Morricone. Socio di Nuova Consonanza fin dal 1964 e tutt’ora acceso animatore delle attività dell’associazione, Morricone vanta una parabola creativa particolarmente rappresentativa di un modo di intendere la composizione musicale in relazione alle immagini in movimento, al canto e alla recitazione. Per il primo appuntamento, Nuova Consonanza chiama a raccolta il 16 novembre al Teatro Palladium, quattro compositori di diversa generazione – Luca Lombardi, Franco Piersanti, Carlo Crivelli e Paolo Marchettini – di cui saranno eseguiti brani in prima assoluta dedicati a Morricone; a chiudere la serata il Quarto Concerto per organo, due trombe, due tromboni e orchestra dello stesso Morricone. Gabriele Bonolis dirige l’Orchestra Roma Sinfonietta, solista all’organo Giorgio Carnini.

Il 18 novembre il Festival si sposta al Macro Asilo per il concerto della pianista Silvia Belfiore Suoni e profumi dall’Africa, alla scoperta del diversificato universo della musica contemporanea ‘colta’ del continente africano, dove il pianoforte si rivela un mezzo di espressione particolarmente adeguato per la possibilità di ricreare timbri e ritmi rievocanti i patrimoni tradizionali delle culture autoctone.

Nuove forme di teatro musicale, in cui i musicisti operano in palcoscenico accanto ad attori e danzatori, si realizzeranno il 20 e 21 novembre al Parco della Musica – coproduzione con Romaeuropa Festival – nel progetto Serge ispirato alla vita e all’opera di Sergei Diaghilev, l’impresario russo, cosmopolita e artista visionario, che diede nuovo corso alle forme della danza, della musica e dell’arte performativa nella prima metà del Novecento con l’esperienza unica dei Balletti Russi e le coreografiche di Nijinsky. Ne saranno protagonisti gli artisti della compagnia Fanny & Alexander e i musicisti dell’ensemble Kaleidoskop di Berlino, che eseguono musiche di Michael Rauter ispirate e basate su partiture celebri di Debussy, Stravinskij Ravel, Satie.

Viaggio nei mondi possibili è il titolo del recital di Gianni Trovalusci, flautista fra i più apprezzati per il repertorio contemporaneo che, insieme a Giuseppe Silvi alla regia del suono, il 24 novembre al Macro Asilo ripercorre con alcuni brani di Giorgio Nottoli, Nicola Sani, Domenico Guaccero, la prima italiana Spirit of Sward di Menije Qi e la prima assoluta Hestia di Alessandra Ciccaglioni l’indagine della musica elettronica applicata al flauto, strumento privilegiato per questa ricerca fin dalla seconda metà del Ventesimo secolo.

Ancora al Macro Asilo, il 1° dicembre alla scoperta di un altro strumento, ovvero la chitarra elettrica che negli ultimi anni, da strumento principe del blues, rock e altri generi ‘extracolti’, si è affermata anche nel genere della musica contemporanea ‘colta’, per cui alcuni significativi compositori l’hanno elevata da strumento popolare a strumento solista da concerto. Ne è un bell’esempio il programma che il chitarrista Sergio Sorrentino presenterà per il concerto Rocking Up, insieme alle voci recitanti di Luca Lombardi e Jean Portante. Un viaggio nel repertorio storico e più recente per chitarra elettrica, in cui si segnalano le prime assolute Clitennestra dello stesso Sorrentino, SWARM di Andrea Molino e Eshraq (Illusion) dell’iraniano Ashkan Saberi.

Martedì 4 dicembre il Festival dedica la giornata a un incontro sulle Settimane Internazionali di Nuova Musica (1960-1968). Al Museo-Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma (ore 18.30) si ripercorrerà quel particolare momento di fervore sperimentale che coinvolse la città di Palermo negli anni Sessanta, che, con le stagioni della Nuova Musica, accolse importanti novità nel campo della musica contemporanea e non solo. All’incontro parteciperanno Pietro Misuraca, Marcello Panni, Franco Piperno, Claudio Zambianchi e altri musicisti e musicologi.

Il 5 dicembre il Festival si sposta al Mattatoio – che accoglierà tutti i successivi fino alla conclusione del 21 dicembre – per Racconti di viaggio, una serata che vede sul palco l’attore Edoardo Coen con un trio di giovani e già affermati interpreti: il fisarmonicista Samuele Telari, la clarinettista Alice Cortegiani e il violoncellista Michele Marco Rossi. Lo spunto lo dà la lettura di alcuni estratti di Fondamenta degli Incurabili del premio Nobel Iosif Brodskij, opera labirintica, molteplice e dalle forti componenti introspettive e allo stesso tempo comunicative. Un saggio dedicato a Venezia, molto amata dal poeta russo, in cui si intrecciano riflessioni e ricordi sulla città, dove Brodskij è fra l’altro sepolto. La lettura si alterna a composizioni originali e trascrizioni di autori molto legati a Venezia: Bruno Maderna, Igor Stravinkij, Giuseppe Sinopoli, cui si aggiungono i nuovi lavori Recitativo notturno per violoncello di Matteo Angeloni e Lumina memoriae per violoncello, clarinetto e bayan di Marco Sinopoli.

il 6 dicembre musica e danza si trovano a dialogare nello spettacolo Corpo, Carne e Espírito, evento multimediale per percussioni, proiezioni e danza con il percussionista Thierry Miroglio e la danzatrice Denise Tortora, in cui saranno eseguite diverse prime italiane di Paulo C. Chagas, Sebastian Rivas (appena insignito del Leone d’argento alla Biennale Musica Venezia), Ivan Fedele e Igor Kefalidis.

Il 7 dicembre il secondo omaggio a Morricone sarà affidato all’Ensemble Pentarte diretto da Stefano Cucci, formazione da sempre dedita al repertorio del Novecento storico e della musica d’oggi, con una particolare attenzione proprio per la musica di Morricone. In programma diversi suoi pezzi per trio e quartetto che ripercorrono il suo lungo arco compositivo riservato alla musica ‘assoluta’ – Distanze (1958), Vivo (2001), Tre pezzi brevi (1978) e 2TTX4 – la Serenata (1958) per ensemble di Goffredo Petrassi che di Morricone fu maestro e Certo d’inquieti sogni (2000) per quartetto d’archi di Antonio Poce. Il concerto sarà preceduto dalla presentazione del libro di Stefano Cucci, cui interverrà lo stesso Morricone.

Il 9 dicembre spazio ancora al teatro musicale, questa volta con due operine di genere buffo: Parola di Giobbe (2014) di Francesco Fournier Facio su testo di Giobbe Covatta e La giornata di un soprano isterico (2013) di Ada Gentile su testo di Sandro Cappelletto. La prima è un’irresistibile versione di alcuni degli episodi più importanti della Bibbia, in cui la musica di pari passo con il testo, tiene conto dell’elemento parodistico. Nella seconda i protagonisti sono un soprano e un pianista: lei, la diva, volubile, imprevedibile, lui, fedele e disposto a sopportare tutto… Ne sono interpreti il soprano Susanne Bungaard e il basso Stefano Stella, mentre la parte strumentale è affidata all’Ensemble Suono Giallo.

L’11 dicembre si riforma il trio Telari-Cortegiani-Rossi per il concerto …Nulla nasce dal nulla… un percorso e un confronto fra la musica di Bach e Vivaldi riadattate per gli strumenti del bayan, violoncello e clarinetto da Alessandro Sbordoni, alcune composizioni dello stesso Sbordoni e di Giacinto Scelsi.

Ha percorso tutta la storia musicale del secondo Novecento Mauricio Kagel, scomparso nel 2008 e cui Ars Ludi dedica il concerto del 13 dicembre a dieci anni dalla scomparsa. Argentino di Buenos Aires, proveniente da una famiglia ebraica di origini russe e tedesche, Kagel è stato uno dei principali autori del teatro musicale contemporaneo, con la fantasia, l’umorismo e l’originalità a caratterizzare le sue opere. Ars Ludi, fra gli ensemble di percussioni più accreditati nel repertorio contemporaneo, lo ricorda con l’esecuzione di Dressur, trio for wood percussion del 1977, cui affiancherà lavori di Giorgio Battistelli, Mauro Cardi (con la prima assoluta Miroir), e Vinko Globokar.

Nell’ambito del progetto dedicato all’avanguardia polacca a cura dell’IAM-Instytut Adama Mickiewicza di Varsavia, il 14 dicembre in programma Afterimages / Aftersounds, un percorso dai quadri ai suoni: Il pensiero di Władysław Strzemiński  pittore e teorico dell’arte, personaggio centrale del movimento d’avanguardia in Polonia tra le due guerre, verrà ripercorso attraverso la musica dei compositori d’oggi che si sono ispirati alla sua teoria dell’unismo, Zygmunt Krauze e Marcin Stanczyk.

Il 15 dicembre il teatro musicale contemporaneo è di nuovo protagonista con Un ri-travestimento di Luca Lombardi dalla sua precedente opera FAUST, un travestimento su testo di Edoardo Sanguineti. Quattro voci soliste (Ronja Weyhenmeyer soprano, Chiara Osella contralto, Simone Alberti baritono e Clemente Daliotti baritono) con il pianista Antonello Maio e il racconto di Giovanni Bietti (anche al pianoforte), eseguono alcune scene dai tre atti dell’opera composta nel 1990 da Lombardi, musicista che ha improntato tutta la sua attività in un assiduo processo di ricerca, di messa in discussione e di rinnovamento, tra degli esponenti più importanti e significativi della musica italiana contemporanea.

Si rinnova la collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura, istituto da anni vicino a Nuova Consonanza per la promozione della musica d’oggi e di nuovi talenti d’oltralpe. Il 16 dicembre in programma il concerto del viennese Vivid Consort ensemble formato dalle giovani flautiste Christine Gnigler, Lorina Vallaster e Sheng-Fang Chiu, capaci di spaziare dal repertorio antico alla musica contemporanea, con performance che coinvolgono voce, strumenti barocchi e live electronics con inediti e sorprendenti effetti sonori. Le musiche saranno per l’occasione di compositori austriaci e italiani, con la prima assoluta di Vivid di Fabio Massimo Capogrosso.

Dai Kafka-Fragmente (1985-87) per soprano e violino di György Kurtág e la nuova composizione Marginalia di Giulia Lorusso nasce il progetto Fra(m)menti per la regia di Cristian Taraborrelli fra i protagonisti del teatro di ricerca degli ultimi anni, con una particolare attenzione per l’impiego delle arti visive. In scena il 18 dicembre, il nuovo lavoro si caratterizzerà per a regia innovativa che impiegherà anche l’uso di smartphone. Protagonisti sulla scena il soprano Ljuba Bergamelli e il violinista Lorenzo Gentili-Tedeschi.

Il 19 dicembre l’omaggio questa volta sarà tutto per Luciano Berio figura di spicco del panorama musicale d’avanguardia del secondo Novecento. Avvalendosi di due interpreti fra i più apprezzati della musica del compositore ligure, dedicatari o esecutori di alcune sue prime assolute, Andrea Lucchesini al pianoforte e Francesco d’Orazio al violino si alternano all’esecuzione di alcuni pezzi di Berio, intervallati dalla musica di Bach e Scarlatti, un ideale confronto fra il passato e il presente, fra tradizione e innovazione. Il concerto sarà preceduto dalla presentazione di novità editoriali e discografiche legate alla figura di Luciano Berio.

Il 20 dicembre, un nuovo appuntamento dedicato a Mauricio Kagel, questa volta soffermandosi sulla musica per fisarmonica sola, con il concerto del RowsEnsemble, quintetto diretto da Francesco Gesualdi. In programma Aus Zungen Stimmen (1972) e Pandoras box (1960) cui si affiancano Fermato a due sassi (2016) di Daniela Fantechi e Tierkreis (1974-75) di Karlheinz Stockhausen, nella versione per 5 fisarmoniche.

Da sempre vigile sui nuovi talenti, Nuova Consonanza chiude l’edizione del Festival con la finale del Concorso internazionale di composizione Franco Evangelisti, giunto quest’anno alla XX edizione. Appuntamento al 21 dicembre con l’esecuzione dei brani finalisti eseguiti dall’Ensemble L’arsenale.

Completano il programma tre concerti in regione, realizzati in collaborazione con il Polo Museale del Lazio, una piccola rassegna dal titolo I luoghi del suono, per valorizzare giovani talenti e alcuni siti culturali del territorio laziale. Il 18 novembre e il 9 dicembre al Museo Manzù di Ardea i concerti rispettivamente del Quartetto Sax Apeiron e del duo chitarristico formato da Paolo De Angelis e Lorenzo Federici. Il 16 dicembre al Museo delle culture Villa Garibaldi di Riofreddo il concerto del Quartetto Arya, formazione anch’essa di soli sax. In programma la musica del Novecento storico e dei nostri giorni.

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I PROGETTI DIDATTICI E GLI SPETTACOLI PER I PIU’ GIOVANI

Fra le attività del Festival, non mancherà l’attenzione per il pubblico di domani, per avvicinare i giovani e gli studenti al linguaggio della musica contemporanea. Il 20 dicembre al Teatro Centrale Preneste in scena La Gattomachia fiaba musicale su testo di Alberto Mattioli tratto da La Gatomaquia di Lope de Vega con la musica di Orazio Sciortino, scritta per narratore, violino concertante e pianoforte.

Durante il Festival saranno poi organizzati workshop, seminari e masterclass con alcuni musicisti e artisti ospiti della rassegna. Il regista Cristian Taraborrelli terrà dal 26 novembre al 18 dicembre il workshop Corpo, telefono cellulare e frammento, in vista dello spettacolo del 18 dicembre Fra(m)menti che coinvolgerà anche gli allievi del corso; un lavoro di approfondimento, aperto ad attori, danzatori, mimi, acrobati professionisti e non professionisti, per esplorare la frammentazione della contemporaneità, alla scoperta di tutte le possibili interazioni tra corpo e telefono cellulare.

Il 4 e 5 dicembre il Conservatorio di Santa Cecilia ospita la masterclass dedicata alle percussioni di Thierry Miroglio, mentre dal 10 al 15 il DE MUSICA ovvero la fabbrica della creatività, il workshop di composizione che Nuova Consonanza organizza ogni anno all’interno del Festival, e che quest’anno sarà tenuto da Luca Lombardi.

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Info: www.nuovaconsonanza.it – tel 06 3700323

Biglietti: Intero da 12 a 30 euro. Ridotti da 8 a 15 ( studenti, over 65, Bibliocard, Sidm, Goethe-Institut, Touring Club, abbonati Accademia Santa Cecilia, Romaeuropa e Accademia Filarmonica Romana). Abbonamenti sostenitori 150 / interi 80 / ridotti 60 / speciali 30 (studenti conservatori e accademie).

Ingresso gratuito per i concerti del 18, 24 novembre e 1, 21 dicembre

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