Tra le tante riletture del testo di Gianni Rodari, quella di Annì Barazzetti portata in scena dal Dottor Bostik alla Casa Teatro Ragazzi di Torino si mantiene il più fedele all’originale. Con 60 anni di storia alle spalle, la favola di Rodari inserita nel diversissimo contesto odierno avrebbe potuto prendere la forma di denuncia alle coltivazioni intensive, di promozione dei principi vegani o del mercato contadino (forse perfino meno adombrato dalla grande distribuzione rispetto ad allora).
Le avventure di Cipollino si presentano quindi al suo pubblico con tutta la potenza pedagogica di cui lo stesso Rodari volle imprimerle, raccontando i valori della libertà e dell’uguaglianza, della giustizia e del coraggio, attraverso l’inusuale metafora della convivenza di frutta e ortaggi nelle cassette del mercato. Animate dalla messinscena per pupazzi – marionette e burattini mossi da fili, bastoni, dita e mani – le avventure teatrali di Cipollino di Raffaele e Dino Arru, Marco Zicca e Annarita Anselmi rievocano quei valori inalienabili a vantaggio della giovanissima platea.
Le diverse tipologie tra i pupazzi che i quattro animatori hanno fatto interagire, in sincrono con le voci di Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci e Laura Righi, rimano con le diverse identità dei personaggi stessi, zucche e grappoli d’uva, carciofi e mirtilli… E con il divario tra poveri e ricchi. La favola racconta del sodalizio del povero Cipollino, partito da casa per liberare il padre dalle prigioni del Principe Limone, e il nobile Ciliegino, la cui ricchezza sconta l’esistenza solitaria condannata alla rigida osservanza delle regole dell’alta società.
Non poi così diversi, perché entrambi bambini nonostante uno sia un ortaggio e l’altro sia un frutto, la loro naturale intesa è la scintilla per mettere in moto il meccanismo scenico che restituisce la vita alla squadra dei pupazzi vestiti da Ludmila Ungureanu, incalzati dall’accompagnamento delle musiche originali di Gigi Venegoni. L’intera popolazione ortofrutticola avrà di che imparare dalla curiosa cooperazione dei due amici, perchè ricchi e poveri si scoprono di fronte alla stessa soggezione rispetto alla minaccia dell’inscatolamento, a favore di quella grande distribuzione cui Rodari, al tempo in cui scrisse, poteva aver guardato con diffidenza.
D’altra parte, riportare in scena un Rodari sempre attuale non necessita di riletture particolari. Piuttosto, è proprio la disarmante attualità dell’allegoria a spostare l’attenzione su un tema molto contingente: l’aspetto della frutta o della verdura che ne pregiudica l’ammissibilità sugli scaffali dei supermercati, portando a notevoli sprechi di frutti non abbastanza “belli” e ortaggi decisamente “brutti”; sembra assurdo, eppure è come parlare di cipolle “povere” e ciliegie “ricche”.
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Le avventure di Cipollino
tratto dal romanzo di Gianni Rodari
adattamento di Annì Barazzetti
con Raffaele Arru, Dino Arru, Marco Zicca, Annarita Anselmi
voci Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci, Laura Righi
musiche originali di Gigi Venegoni
costumi Ludmila Ungureanu
riallestimento dell’omonimo spettacolo prodotto da “Il Carretto di Marodian”
produzione Il Dottor Bostik