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In platea con la lente d’ingrandimento

Insetti protagonisti di una meraviglia per gli occhi

TerrariumDa uno spettacolo dedicato ai giovani e giovanissimi, affezionati spettatori della Casa Teatro Ragazzi di Torino, ci si può attendere qualche tipo di morale. In certi casi, considerato il tema affrontato dallo spettacolo si può perfino accettare una retorica pedante e moralistica, pur di far passare un messaggio importante come la questione ecologica ai nostri figli.

Scritto e diretto da Adriana Zamboni e Lucio Diana, Terrarium porta in scena il microcosmo del giardino di casa (o del balcone, più precisamente), mostrando l’importanza di preservare il piccolo ma complesso ecosistema che vive dentro di esso. Ma il tema non viene affrontato con pedanteria, lo spettacolo diverte, affascina e intrattiene, la morale passa certamente in secondo piano.

Il pretesto narrativo è la volontà dei tre fratelli protagonisti (Giorgia Goldini, Rossana Peraccio e Giovanni Licari) di conoscere gli abitanti del loro balcone per preservare la piantina di pomodori che hanno seminato: dal punto di vista di tre vivaci bambini, il modo più opportuno per assolvere a un tale intento è certamente l’imitazione degli insetti e del loro ambiente minuscolo. Lo scopo didattico di Terrarium è quindi insegnare ad apprezzare le differenze?, possono domandarsi genitori e insegnanti. Oppure il micromondo degli insetti è un palco piccolissimo che deve indurci a riflettere sulla nostra ben più grande realtà quotidiana?

Francis Bacon, Kafka, Caparezza sono solo alcuni tra quelli che hanno utilizzato gli insetti come metafore dell’agire umano: Terrarium, in controtendenza, inverte il processo, i tre interpreti si calano nei panni degli insetti per imparare a conoscerli. Il fitto caleidoscopio di personaggi che si avvicenda sulla scena è l’esilarante espediente teatrale per rappresentare una narrazione collettiva – spesso priva di parole – che possa esprimere la grande complessità di un ecosistema talmente piccolo da sembrare invisibile. C’è una morale ecologica, quindi? (Non manca, effettivamente, una dovuta filippica sulla pericolosità ambientale degli insetticidi chimici: è in questi casi che una retorica pedante e moralistica risulta totalmente accettabile)

No, le interazioni tra i personaggi-insetti non sembrano voler predicare alcunché: lo spettacolo è “una meraviglia per gli occhi”, una forsennata rincorsa tra i costumi disegnati da Monica Di Pasqua e i giochi di ombre, luci e trasparenze ideati da Lucio Diana e supervisionati da Emanuele Vallinotti, con l’accompagnamento sonoro di Guglielmo Diana.

Se una morale c’è, trovarla non è poi troppo difficile: l’intento formativo dello spettacolo per bambini e ragazzi firmato da Zamboni e Diana è dimostrare l’importanza di capire chi o cosa è diverso da noi, imitandolo e avvicinandoci al suo modo di vivere ed esistere. A ben vedere, comprendere questa piccola verità potrebbe essere la base per abbracciare, in seguito, la causa ecologica o l’apertura al confronto con gli altri.

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Terrarium

testo e regia Adriana Zamboni, Lucio Diana

con Giorgia Goldini, Rossana Peraccio, Giovanni Licari

musiche originali e sound design Guglielmo Diana

style e visual concept Lucio Diana

costumi Monica Di Pasqua

tecnico audio e luci Emanuele Vallinotti

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