La Lavanderia a Vapore di Collegno ha una storia che percorre interi secoli, affondando la sua eredità al XVII secolo – il periodo in cui venne eretto il monastero della Certosa Reale.
Una storia relativamente recente, tuttavia, è quella che la vede eletta come sede operativa della Fondazione Piemonte dal Vivo, inaugurata nel 2008 e oggi assurgere a centro regionale per la danza in Piemonte e centro di residenza.
Il concetto stesso di “residenza artistica”, ha raccontato Matteo Negrin – Direttore della Fondazione – è mutato notevolmente con le ultime disposizioni ministeriali in materia: il centro di residenza, in particolare, si distingue dalla residenza artistica per la diversa concezione della governance (nello specifico, i partner della Fondazione TorinoDanza – Teatro Stabile Torino, Teatro Nazionale, e Palcoscenico Danza – Fondazione TPE, Teatro Piemonte Europa – figurano ora come soci aderenti).
In qualità di casa della danza piemontese e membro dell’EDN – European Dancehouse Network, la Lavanderia a Vapore si propone adesso come soggetto coordinatore delle residenze artistiche del Piemonte: a capofila dei progetti promossi dall’Associazione LIS-LAB di Verbania, dalla Fondazione Cirko Vertigo del Parco Le Serre di Grugliasco, dell’Associazione Culturale IdeAgorà di Busca (Cuneo), della Società Ginnastica e di Stalker Teatro di Torino.
Quello che ci muove
Nella seconda metà del XIX secolo l’area della Lavanderia a Vapore ospita la fabbricazione dei padiglioni che avrebbero costituito il Regio Manicomio di Collegno, la cui memoria si disperde circa un secolo più tardi con la Legge Basaglia. Primo “residente” in questo periodo assolutamente non sospetto è stato dunque lo smemorato di Collegno: è forse omaggiando perfino il retaggio dei pazienti dell’ospedale psichiatrico che la Lavanderia a Vapore celebra la nuova Stagione guardando ai temi tanto più attuali dell’inclusione sociale.
Entro una simile visione, la Stagione 2018/2019 della Lavanderia a Vapore si focalizza maggiormente sul concetto di residenza, riflettendo e celebrando la relazione con gli artisti ospiti. Quello che ci muove è un titolo che omaggia il libro di Beatrice Masini sulla danzatrice e coreografa Pina Bausch cui saranno dedicate le giornate del 16, 17 e 18 novembre in occasione del decennale della sua scomparsa.
Maratona Bausch – Danzare la memoria, ripensare la storia animerà il torinese con tre spettacoli (Jessica and me di Cristiana Morganti, Rewind di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Oro di Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco), il cortometraggio realizzato da Rossella Schillacci, una video-installazione, la mostra fotografica di Ninni Romeo e Piero Tauro e il workshop per danzatori condotto da Julie Stanzak che culminerà nella NELKEN Line by Pina Bausch del prossimo 28 aprile.
Inclusione, formazione, celebrazione
La prossima Stagione riprenderà le iniziative degli anni precedenti a proposito della danza come elemento di crescita personale e coesione collettiva, oltre che elemento scenico:
Media Dance è il progetto rivolto alle scuole che indaga le tematiche dell’inconscio, della diversità e dell’immigrazione attraverso i linguaggi della scena e del corpo: il 28 novembre Piergiorgio Milano porterà alla Lavanderia il suo Pesadilla; il 27 febbraio 2019 Da dove guardi il mondo? di Valentina Dal Mas; Le fumatrici di pecore della Compagnia Abbondanza/Bertoni il 19 marzo e Transhumance della Compagnia Ilaria Drago il 16 aprile. Chiude la consueta rassegna ideata da Raffaele Irace Solocoreografico il 13 aprile.
Il rapporto con gli artisti residenti in Lavanderia sarà inoltre l’oggetto del laboratorio Minset, dedicato agli studenti delle scuole superiori nell’ottica di un impegno perdurante in direzione dell’audience engagement, aprendo anche alla possibilità di un loro diretto coinvolgimento nella produzione scenica con il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro Fuori dal Coro.
Il coinvolgimento dei pubblici tocca anche le diversità sociali: in collaborazione con il comune di Bassano del Grappa, durante la prossima Stagione la Lavanderia ospiterà ol progetto Dance Well – Movimento e ricerca per il Parkinson; l’azione di scouting delle Residenze Trampolino, infine, sono mirate all’inclusione dei giovani artisti richiedenti asilo.
L’attenzione della Lavanderia per il ruolo dell’artista genera un contatto diretto con l’Istituzione, ne sostiene il percorso performativo svincolandolo dall’intermediazione dei committenti e della critica.
È questo tipo di riguardo verso i residenti che ha portato all’ingresso della Lavanderia a Vapore nel prestigioso European Dancehouse Network, ponendo le basi per uno scambio costante tra artisti e operatori e promettendo una continuità di sinergie europee che non si esaurirà con la fine della Stagione.