Dal 12 al 19 dicembre ai Filodrammatici va in scena Elio De Capitani con il suo “Frankenstein, il racconto del mostro” da “Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno” della bella Mary Shelley.
Elio De Capitani narra la parte centrale di un romanzo atemporale considerato, da Lovecraft a Vonnegut, l’opera apripista del genere fantascientifico. Insomma, niente di nuovo sotto al sole, ma si cerca di sottolineare un aspetto del romanzo:
“Il tema di Frankenstein è la bruttezza, la mostruosità fisica, in una creatura potenzialmente dotata di dolcezza infinita, ma portato a un’ira feroce e inarrestabile nella disperazione: un tema estremo ma illuminante. Il bisogno di far parte della comunità umana non ci tocca se la vista non è appagata? Concentrerò la narrazione sulla parte centrale del romanzo con la restituzione del punto di vista della creatura: è qui che Mary Shelley infatti dà direttamente la parola al mostro, costruito nel laboratorio del dottor Frankenstein assemblando pezzi di cadaveri”. Elio De Capitani
Sul palco si trova solo De Capitani con la sua presenza scenica e la sua voce a dare corpo al mostro accompagnato dalle luci di Nando Frigeri, al suono Giorgia Bettini e con i disegni di Ferdinando Bruni.
Sono onesto, per quanto il testo sia azzeccato e ben eseguito, un monologo dalla durata di 90 minuti può diventare a tratti noioso, soprattutto perché l’accompagnamento svolge il suo ruolo senza accenti e non vivifica la pièce.
Solo la voce e la catarsi nel personaggio di De Capitani, senza una sbavatura per 90 minuti, dà modo di scolpire nell’immaginazione dei presenti le esperienze del mostro di Shelley.
Ci narra gli avvenimenti che muteranno il mostro-bambino (inteso come innocente, ingenuo e aperto al mondo) in un mostro-adulto disperato, pieno d’odio, miserabile e carico di vendetta. Ah, che bello crescere.
Uno spettacolo semplice, scevro di giochi teatrali, capace di far chiudere gli occhi e indicare un mondo dove, a seconda dei punti di vista, siamo tutti un po’ mostruosi.
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CREDITS
con Elio De Capitani
da “Frankestein, ovvero il Prometeo moderno” di Mary Shelley
disegni di Ferdinando Bruni
voce del dottor Frankenstein Ferdinando Bruni
luci Nando Frigerio
suono Gionata Bettini
assistente alla regia Alessandro Frigerio
produzione Teatro dell’Elfo