Royal Philharmonic Orchestra
Pier Carlo Orizio direttore
Alexander Romanovsky pianista
Brahms: Concerto per pianoforte e orchestra n.1, op.15
Brahms: Sinfonia n.4, op.98
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Doppio appuntamento quello con ALEXANDER ROMANOVSKY, che suonerà insieme alla ROYAL PHILARMONIC ORCHESTRA diretta da PIER CARLO ORIZIO.
“Un pianista di grande talento” (Carlo Maria Giulini)
“Speciale, non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete”.
È così che Romanovsky viene definito dal New York Times, a sottolineare l’eccezionalità della sua musica, che in sé racchiude tradizione, arte e cultura in uno stile personale e innovativo capace di soddisfare tutti gli appassionati di musica.
Non si tratta solo di un grande talento noto a livello mondiale, ma anche della storia di un musicista che inizia già molto giovane a farsi conoscere.
Nato in Ucraina nel 1984, all’età di tredici anni il musicista si trasferisce a Casalfiumanese (Emilia-Romagna), dove studia all’Accademia Pianistica di Imola con Leonid Margarius, maestro che lo aveva chiamato dall’Italia per proseguire gli studi con lui e personaggio che Romanovsky considera come il più influente nella sua vita musicale. Nel 2009 consegue l’Artist Diploma al Royal College of Music di Londra, dopo aver studiato con Dmitry Alexeev.
Anni di sacrifici per il giovanissimo Romanovsky e per la sua famiglia, ma che lo portano al raggiungimento di tante soddisfazioni, come l’essere dichiarato, nel 1999, Accademico dell’Accademia Filarmonica di Bologna: in passato solo Wolfgang Amadeus Mozart e Gioacchino Rossini hanno conseguito questo titolo all’età di quindici anni.
La sua carriera musicale inizia già molto presto, ma è a diciassette anni, con la vittoria del Primo Premio al Concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni a Bolzano, che compie uno dei primi passi verso la notorietà a livello internazionale. Seguono infatti debutti con orchestre sinfoniche di City of Birmingham, Islanda e Japan Century, ma anche debutti solistici all’Auditorio Nacional Di Madrid e a Casa da Musica di Porto, per non parlare degli impegni in tour in Italia e Giappone e degli inviti in prestigiosi palchi come la Sala principale del Concertgebouw di Amsterdam, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, la Sala Verdi al Conservatorio di Milano e la Sala Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma.
Importante è l’invito, nel 2007, a tenere un concerto al Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, alla presenza di Papa Benedetto XVI in occasione del 110° Anniversario della nascita di Papa Paolo VI.
Dal 2007 il pianista ha pubblicato quattro album acclamati dalla critica su artisti come Beethoven, Brahms, Schumann, Rachmaninov; inoltre, collabora con direttori come Vladimir Spivakov, Valery Gergiev, Mikhail Pletnev e molti altri e si esibisce regolarmente con le maggiori orchestre in Europa, Asia e nelle Americhe.
Tra queste, la Royal Philarmonic Orchestra, che, oltre a essere stata per più di sette decadi in prima linea nella produzione musicale del Regno Unito, si esibisce in tour internazionali nelle più importanti sale al mondo, collaborando con celebri artisti noti a livello mondiale, incluso il suo Direttore Principale Pinchas Zukerman, e i Direttori Associati Alexander Shelley e Grzegorz Nowak.
A rendere la Royal Philarmonic ancora più speciale è l’RPO Resound, il programma educativo che porta avanti da ormai 21 anni in favore della comunità, per cui l’orchestra trascina la musica nelle regioni in cui lavora, operando con numerosi partecipanti tra cui giovani, senzatetto e ammalati di cuore.
Approfittando delle opportunità del ventesimo secolo, l’orchestra si esibisce con pop star e per video games, esegue colonne sonore per film e televisione e amplia il suo pubblico sulle piattaforme di social media, ma il suo obiettivo prioritario rimane quello di produrre musica ai massimi livelli e per il maggior numero possibile di ascoltatori, ponendo l’accento sulla sua versatilità e il suo alto livello qualitativo, che la rendono una delle orchestre sinfoniche in assoluto più lungimiranti e innovative.
Durante la serata si assisterà all’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n.1 di Brahms, che “si presenta come una creazione matura, personale, formalmente impeccabile e magnifica sotto l’aspetto espressivo” (Marco Bizzarini), e alla Sinfonia n.4, op.98 di Brahms, che “nonostante il solido impianto, la natura a volte crepuscolare delle idee musicali […] si carica di una forte inquietudine fin de siècle che solo a tratti viene contrastata da reviviscenze eroiche, forse più bramate che realizzate” (Marco Bizzarini).
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STORIA DEL FESTIVAL
Nato nel 1964 per iniziativa del M° Agostino Orizio, in omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli, il Festival misura il polso del pianismo internazionale ospitando da cinquantasei anni le orchestre e i solisti più famosi. Al Festival sono apparsi non solo i più grandi pianisti, da Michelangeli, protagonista delle prime cinque edizioni, a Magaloff, da Richter ad Arrau, Pollini, Ashkenazy, Radu Lupu, Zimerman, Brendel, Martha Argerich, Evgenij Kissin, Grigory Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Mstislav Rostropovich, Mischa Maisky, Uto Ughi, Luciano Pavarotti, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung. Tra le orchestre spiccano i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra, la London Symphony, l’Orchestra di Philadelphia, la Filarmonica d’Israele, la Filarmonica di San Pietroburgo, la National de France, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica della Scala.
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www.festivalpianistico.it
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