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Gabriele Lavia in “I ragazzi che si amano”

Dal 7 al 12 maggio al Teatro Elfo Puccini, Milano

Gabriele Lavia
Foto di Filippo Manzini

uno spettacolo di e con Gabriele Lavia da Jacques Prévert

musiche Giordano Corapi

produzione Teatro della Toscana

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Due ragazzi si amano e si baciano al tramonto. La gente che passa, vedendoli, li disapprova indignata, ma loro non notano nulla, non ci sono per nessuno, vivono esclusivamente nel loro primo amore. Perché l’amore tra due giovani deve essere disapprovato, come se fosse qualcosa di proibito? Forse, perché i giovani hanno ancora il coraggio, che deriva dall’incoscienza o dall’innocenza dei loro anni, di manifestarlo liberamente, di viverlo come amore.

I ragazzi che si amano, il recital da Jacques Prévert di Gabriele Lavia, racconta un amore salvifico che dà l’unico senso possibile alla vita, un amore a cui aggrapparsi come naufraghi nel mare delle amarezze e ingiustizie dell’esistenza, un amore totalizzante che rigenera e crea un mondo in cui non c’è spazio per altri, in cui non esiste più niente se non i due giovani amanti. Ciascuno di noi può ritrovare echi e immagini della propria adolescenza.

L’amore e i giovani: niente e nessuno esiste più attorno a loro, poiché essi non appartengono più a questo mondo, ma a un altro, che vive nell’accecante calore del loro sentimento. Questo amore rigenera l’esistenza, rende unici e straordinari, crea un mondo e annulla gli altri, rende invisibili e senza paura. È un amore che libera.

«I ragazzi che si amano sono in un altrove – spiega Lavia – per quanto riguarda l’universo di Prévert si tratta di una realtà post platonica, in cui gli uomini vivono in un luogo delle ombre tipico della dimensione della caverna e al contrario i ragazzi che si amano stanno dove c’è la luce sconosciuta fuori dalla caverna. Jacqués Prévert, al di là della popolarità delle sue parole d’amore, è un poeta estremamente complesso, un poeta strano, che ha attraversato tanti momenti diversi e che ha voluto usare le parole di tutti i giorni per esprimere concetti così profondi».

Il recital prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana è dunque un percorso coinvolgente, con una guida d’eccezione come Gabriele Lavia, attraverso le ‘nebbie’, non solo del porto del celeberrimo film di Marcel Carné (scritto dall’eclettico poeta), ma anche delle cave fumose in cui Juliette Greco cantava Le foglie morte (anche questa del Nostro) e delle immancabili sigarette Gauloises tanto amate da Prévert. Un percorso rigoroso tra citazioni colte e popolari (da Magritte a Presley, da Picasso ai Beatles, da Heidegger a Hopper) e versi immortali.

«Jacqués Prévert – aggiunge Gabriele Lavia – al di là della popolarità delle sue parole d’amore, è un poeta estremamente complesso, un poeta strano, che ha attraversato tanti momenti diversi e che ha voluto usare le parole di tutti i giorni per esprimere concetti profondi. Prévert è come noi e noi siamo ed eravamo come lui.

Chi sono I ragazzi che si amano? Siamo noi. E chi ha provato ‘questo amore / così violento / così fragile / così tenero / così disperato’? Siamo sempre noi. E tutto questo è detto semplicemente, senza distanze, né soggezione, né alcuna sacralità».

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Sala Shakespeare, Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/Sab ore 20.30, domenica ore 16.00 – Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – Prezzi: Intero € 32.50, online € 16.50, Martedì € 21,50 – www.elfo.org

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