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I Percussionisti della Scala e Fabrizio Meloni in concerto

Il 5 maggio, ore 16, al Teatro alla Scala, Milano

Fabrizio MeloniI Percussionisti della Scala

Gianni Massimo Arfacchia, Andrea Bindi, Gerardo Capaldo, Francesco Muraca, Antonello Cancelli, Elio Marchesini

Fabrizio Meloni, clarinetto  

Mauro Montalbetti

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Concerto per clarinetto e percussioni

Dance I – Song I – Dance II – Song II

Prima esecuzione assoluta

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Fabio Massimo Capogrosso *

Alchimie

per clarinetto e percussioni

Alchimia di sassi – Alchimia della luna – Alchimia del sogno

Prima esecuzione assoluta

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Hans-Günter Brodmann

Greetings to Hermann

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Carlo Boccadoro *

Blu oltremare

per clarinetto e percussioni

Prima esecuzione assoluta

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David Friedman e Dave Samuels

Carousel

*Direttore Carlo Boccadoro

Con la partecipazione di Angelo Pintus 

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Prezzi:

Minori di anni 18: € 1,00

Adulti: Platea: € 15,00 – Palchi: € 15,00 – € 10,00 – Gallerie: € 10,00 – € 5,00 più prevendita

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Infotel 02 7200 3744

www.teatroallascala.org

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Incroci inediti fra clarinetto e percussioni

L’alba del Novecento è il periodo in cui molte certezze e gerarchie furono messe in di-scussione: all’improvviso tutto sembrò relativo, anche in campo musicale. In orchestra archi e fiati assistettero all’avanzata delle percussioni, le quali, progressivamente, acquisiro-no la stessa dignità artistica degli altri strumenti. Fino a tutto l’Ottocento le percussioni erano state impiegate soprattutto in pagine esplicitamente trasgressive, esotiche o bizzarre; anche compositori audaci come Berlioz o Rimskij-Korsakov, che seppero sfruttarle in modo mirabile, si allinearono a quella convenzione. La situazione cambiò radicalmente quando nel secolo scorso l’orizzonte della musica europea si aprì al resto del mondo e i compositori scoprirono che presso altre culture le percussioni erano usate in modi raffinati e che esse potevano costituire degli ensemble autonomi, di cui l’esempio più famoso è il gamelan indonesiano che stregò artisti quali Debussy. Fu allora che iniziò il lungo processo di emancipazione delle percussioni che portò intorno al 1950 alla nascita di un repertorio cameristico a loro dedicato. La storia della musica da camera per percussioni è dunque brevissima, ma si prospetta lunga e brillante come dimostrano le incredibili energie che molti autori contemporanei le dedicano.

Tra i pezzi più recenti di questo repertorio c’è il Concerto per clarinetto e percussioni, scritto nei primi mesi del 2019 dal compositore Mauro Montalbetti. In ogni sua creazione, l’au-tore riserva particolare cura al rapporto tra timbro e forma iniziando a lavorare a partire da un nucleo generatore, spesso di natura extramusicale; nel caso del Concerto tale nucleo è co-stituito da una coreografia immaginaria tradotta in una struttura musicale simmetrica (Dance I, Song I, Dance II, Song II, Dance III) che alterna episodi vitali dalla forte impronta ritmica, in cui il solista si contrappone alle percussioni, ad altri più intimi e lirici, in cui si privilegia l’aspetto timbrico. L’idea germinale della danza richiama implicitamente l’aspetto visivo e spettacolare dell’attività esecutiva dei percussionisti, che negli episodi energici delle dances dispiegheranno movimenti più ampi e vigorosi, e negli episodi calmi delle songs gesti più contenuti e leggeri.

Alchimie per clarinetto e percussioni di Fabio Massimo Capogrosso, allo stesso modo del Concerto per clarinetto e percussioni, è proposto in prima esecuzione assoluta. Come altre creazioni del musicista, anche questa prende ispirazione da una suggestione extramusicale: la riflessione di Jung sulla coscienza indagatrice dell’alchimista, che va al di là del dato concreto per penetrare nel profondo. Il pezzo si snoda in tre movimenti che si succedono senza soluzione di continuità: Alchimia dei Sassi, ispirata a Matera (città nella quale Capogrosso insegna Teoria dell’Armonia e Analisi), Alchimia della Luna, nella quale il vibrafono è suonato con gli archetti per ottenere un suono irreale e inquietante, e Alchimia del Sogno.

Greetings to Hermann, scritto dal compositore e batterista jazz Hans-Günter Brodmann nel 1987, è un pezzo dedicato a un ensemble di strumenti dal suono non determinato, nello specifico 6 tom e una grancassa. Qui la melodia e l’armonia sono escluse, lasciando spazio a una pagina di pura polifonia ritmica e timbrica, che sorprende tanto nei momenti di maggior energia sonora quanto in quelli più calmi e ricchi di pause.

Un’altra prima assoluta è Blu Oltremare per clarinetto e percussioni, del compositore, piani-sta, percussionista e direttore Carlo Boccadoro. Il pezzo si articola in quattro movimenti: il primo ha la funzione di un’introduzione lenta, in cui una melodia leggera del clarinetto, che spesso indugia nel registro acuto, si staglia sull’ostinato pianissimo del vibrafono, dall’effettoipnotico, mentre le altre percussioni punteggiano la pagina con interventi brevi; segue un Allegro violento dal ritmo dispari incessante che lascia spazio al solista in una parte molto virtuosistica; un Adagio misterioso e lieve precede il sorprendente finale.

Per soli marimba e vibrafono è invece Carousel di David Friedman e Dave Samuels. I due musicisti, che dal 1974 formano il duo Double Image, avevano concepito Carousel come pezzo di pura improvvisazione jazzistica, ma nel 1985 decisero di trascriverlo, lasciando alcune parti alla libertà creativa degli esecutori. La composizione evoca un giro in carosello attraverso l’uso di ostinati ritmici, che sembrano disegnare spirali continue, e una struttura cir-colare, con il ritorno della sezione iniziale nel finale.

Liana Püschel

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I Percussionisti della Scala

L’ensemble di strumenti a percussione si è costituito nel 1978 su consiglio di Claudio Abba-do. La denominazione “I Percussionisti della Scala” si collega col teatro da cui gli strumentisti provengono e dove svolgono la loro principale attività. Al Teatro alla Scala, infatti, vivo-no quotidianamente varie esperienze e diverse realtà musicali, nonché svariate possibilità ap-plicative e teoriche dei numerosissimi strumenti a percussione. Suonano in tutti i teatri più importanti del mondo, sia con l’Orchestra del Teatro stesso che con quella della Filarmonica diretti dai direttori più prestigiosi. Coordinati dal 1995 da Loris Francesco Lenti, nei loro anni d’attività, hanno tenuto centinaia di concerti, davanti ai più svariati tipi di pubblico, parte-cipando a molte rassegne musicali d’altissimo livello sia in Italia che all’estero: Teatro alla Scala, Ravenna Festival, Ludwigsburger Festival, Teatro Manzoni, Concervatorio G. Verdi di Milano per la Società dei Concerti, Salone della Musica di Torino, Giornata mondiale della Festa della Musica…ecc.

I Percussionisti sono sovente presenti all’inaugurazione di auditorium, teatri e sale da concerto, a manifestazioni per grandi masse di pubblico e a concerti registrati dal vivo per radio italiane ed estere. Oltre a partecipare a concerti trasmessi dalla Rai, RaiSat International e da altri networks privati, hanno inaugurato rassegne umanitarie come il Telethon, suonando in-sieme a grandi artisti della musica rock e prendendo parte a eventi di notevole rilievo, o suonando sulle piazze assieme a gruppi folkloristici africani, o improvvisando con gruppi di tecnoesecutori di musiche sperimentali rivolte ai giovani.

Il gruppo assai duttile e polivalente per quanto riguarda il numero e i nomi degli esecutori, ha avuto la possibilità di eseguire moltissime prime nazionali e mondiali assolute con musi-che espressamente composte e a loro dedicat e da noti compositori come Luigi Nono, Karlheinz Stockhausen, Giacomo Manzoni, Azio Corghi, Marcello Abbado, Marco Betta, Federico Dell’Agnese, Carlo Galante, Alessandro Lucchetti, Luca Mosca, GianPaolo Testo-ni, Marco Tutino, Paolo Ugoletti, Maurice Jarre, Alberto Barbero, Lorenzo Ferrero, Matteo D’Amico, Maurizio Fabrizio, Stefano Martinotti, Ailem Carvajal Gomez, Luigi Marinaro, Luigi Abbate, ecc. eseguite sia al Teatro alla Scala sia in vari Festival.

Il loro primo disco è stato accolto dai critici e dal pubblico con molto favore. L’uscita di I Colori della Percussione (il primo completamente live del gruppo) seguito da un secondo CD sempre live, dal titolo Fla-Ga-Dà uscito nell’autunno 2003, ha iniziato un nuovo filone di CD del gruppo. L’ultimo del 2008 è per Milano Musica per il Festival John Cage, Live al Teatro Scala.

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Fabrizio Meloni. Primo clarinetto solista dell’Orchestra del Teatro e della Filarmonica della Scala dal 1984, ha compiuto gli studi musicali al Conservatorio “G. Verdi”di Milano di-plomandosi con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. È vincitore di concorsi nazionali ed internazionali: ARD Monaco, Primavera di Praga nel 1986.

Ha collaborato con solisti di fama internazionale quali Bruno Canino, Alexander Lonquich, Michele Campanella, Heinrich Schiff, Friederich Gulda, Edita Gruberova, il Quartetto Hagen, Myung-whun Chung, Phillip Moll, Riccardo Muti e Daniel Baremboim (quest’ultimo nella veste straordinaria di pianista).

Ha tenuto tournée negli Stati Uniti e in Israele con il Quintetto di Fiati Italiano, eseguendo brani dedicati a questa formazione da Berio e Sciarrino (dal 1989 al 1994 ha collaborato intensamente con Luciano Berio). Con il Nuovo Quintetto Italiano, nato nel 2003, ha all’attivo tournée in Sud America e nel Sud Est Asiatico. La sua tournée di concerti in Giappone con P. Moll e I Solisti della Scala è stata accolta da entusiastici consensi di pubblico e critica, ed il programma di musiche italiane è stato raccolto nel CD I Fiati all’opera. Ha all’attivo numerose incisioni discografiche di brani per orchestra, quintetti ed ensemble jazz. La rivista Amadeus gli ha dedicato diverse pubblicazioni.

E’ stato invitato a tenere masterclass al Conservatorio Superiore di Musica di Parigi, a quello della Svizzera Italiana, alla Manhattan School of Music di NewYork, alla Northeastern Illinois University di Chicago, alla Music Academy di Los Angelese alle Università di Tokyoe Osaka.

Docente inoltre nei corsi di alto perfezionamento presso Accademia Teatro alla Scala, Con-servatorio “G. Verdi” di Milano, Accademia Milano Music Master, Associazione Lirico Musicale “Giovani all’Opera” di Roma, Conservatorio “J. Tomadini” di Udine, Conservatorio Superiore di Musica di Saragozza, Istituto Musicale “A. Masini” di Cesena, Istituto Superiore “A. Peri” di Reggio Emilia, Conservatorio di Musica “P. Čajkovskij” (CZ), Accademia Albero della Musica di Milano. È inoltre autore del libro “Il clarinetto”, già in seconda ristampa e di prossima uscita in lingua inglese. È solista principale dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese ch’egli ha anche diretto, nel maggio 2012, nella Messa in do min K. 417 di Mozart. Il canale televisivo “Sky Classica” gli ha dedicato i documentari “Notevoli” e “Special sul clarinetto e il suo interprete”. Il programma radiofonico catalano “Impression” gli ha invece riservato un’intera settimana di programmazione. Nel 2015 ha tenuto una lunga tournée in Giappone con Yoshikawa e la loro esibizione presso la Suntory Hall di Tokyo è stata trasmessa sul cana-le giapponese NHK. Vanta numerose incisioni tra cui un CD interamente dedicato al repertorio francese per clarinetto e pianoforte. Di recentissima pubblicazione Wind Concertos di Alexandre Tasman con la Malta Philharmonic Orchestra e un cd con musiche di Stravinskij ed Eötvös con i Solisti del Teatro alla Scala.

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Angelo Pintus. Nato a Trieste, negli anni ’90 inizia a lavorare come animatore nei villaggi Valtur fino al 2000, quando con il comico Max Vitale, forma il duo comico Angelo & Max, con il quale lavora in radio e spesso anche in programmi televisivi. Nel 2007 la coppia si scioglie e Pintus poco tempo dopo diventa presenza fissa al programma Colorado di Italia

Nel 2013 inizia la sua prima tournée teatrale in Italia con lo spettacolo di grande successo 50 sfumature di… Pintus.

Come attore cinematografico ha partecipato nel 2014 ai film: Tutto molto bello con la regia Paolo Ruffini e in coppia con Vincenzo Salemme a Ma tu di che segno 6?, per la regia di Neri Parenti.

Nella stagione 2015/2016 ha proposto lo spettacolo Ormai sono una Milf, e nel 2018 è al Teatro Manzoni di Milano con E se fosse stato il cavallo?. Da ricordare anche gli spettacoli Pintus @ Arena (2016) e Pintus@Ostia antica (2018), entrambi trasmessi su Italia 1, oltre alla partecipazione a programmi televisivi come Zelig, Bring the noise, Made in Sud… Nella stagione corrente, con lo spettacolo Destinati all’estinzione, è stato in tournée sia in Italia che in diverse città europee. www.angelopintus.com

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