Lunedì 27 maggio 2019 è ospite per la prima volta della Stagione Filarmonica Michele Mariotti. Il quarantenne direttore pesarese, «salito rapidamente alla ribalta con Rossini, Bellini e Donizetti, sapendo tirar fuori colori che spesso sono considerati invece in modo semplicistico» (The New York Times), oggi è tra i più ricercati nel repertorio operistico. Il ritorno alla Scala in veste sinfonica – ha diretto recentemente Orphée et Euridice di Gluck e a giugno sarà sul podio per I masnadieri di Verdi – lo vede impegnato con la Seconda Sinfonia di Ives e con il Terzo di Beethoven, affidato a uno dei più importanti solisti del nostro tempo: il pianista russo Arcadi Volodos, la cui bravura tecnica, valsagli il soprannome di “moderno Horowitz”, è stata già apprezzata dagli scaligeri nel 2011 con l’esecuzione del Concerto di Čajkovskij. Volodos è da molti considerato tra quei pochi supervirtuosi in grado di trasformare in suono ogni forma della propria immaginazione e, probabilmente, unico esempio tra i pianisti oggi in carriera a dominare la gamma dinamica e timbrica con un suono sempre cristallino.
———-
Lunedì 27 maggio 2019, ore 20
Filarmonica della Scala
Michele Mariotti
Arcadi Volodos, pianoforte
Charles Ives
Sinfonia n. 2
Ludwig van Beethoven
Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore op. 37
———
Informazioni
I biglietti sono in vendita sul sito www.geticket.it a partire da un mese prima. Eventuali rimanenze saranno in vendita dal giovedì precedente il concerto presso l’Associazione Orchestra Filarmonica della Scala, Piazza Diaz, 6, dalle ore 10.00 alle ore 17.00 fino ad esaurimento. Prezzi: Posto unico di platea €110, Posto unico di palco €100 – 35, Poltroncina I galleria €25, Poltroncina II galleria €20, Ingressi €10.
Ulteriori informazioni su www.filarmonica.it | ufficiostampa@filarmonica.it
———–
Biografie
Michele Mariotti
Pesarese di origini e di formazione, Michele Mariotti è stato direttore principale e direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna nel periodo tra il 2008 e il 2018, dedicandosi, dal debutto con Simon Boccanegra, a un ampio repertorio operistico. Ha diretto, tra l’altro, Un ballo in maschera, Die Zauberflöte, Attila, Werther, Lucia di Lammermoor, La bohème, Don Carlo, Don Giovanni, i Requiem di Mozart e di Verdi, lo Stabat Mater di Rossini e numerosi concerti sinfonici. Ha guidato l’Orchestra e il Coro in tournée a Tokyo (I puritani e Carmen), a Mosca, a Parigi (L’Italiana in Algeri) e in incisioni discografiche per Decca e Sony, incluso l’album “Rossini Overtures” per l’etichetta Pentatone, in occasione dei 150 anni dalla scomparsa del compositore. È presente regolarmente nei cartelloni dei principali teatri e festival italiani e internazionali, tra cui il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, l’Opéra di Parigi, la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, la Deutsche Oper di Berlino, l’Opera di Amsterdam, Chicago, Los Angeles, il Festival di Salisburgo, il Festival di Wexford e l’Opéra Royal de Wallonie.
Ha guidato l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestre National de France, i Münchner Symphoniker, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Nelle recenti stagioni ha diretto I due Foscari al Teatro alla Scala, La traviata all’Opéra di Parigi, Les Huguenots alla Deutsche Oper, Semiramide alla Bayerische Staatsoper. Ha debuttato al Festival di Salisburgo con I due Foscari in forma di concerto, all’Opera di Amsterdam con Forza del destino e diretto Lucia di Lammermoor alla Royal Opera House di Londra. Nel 2018 è tornato alla Scala con Orphée et Euridice di Gluck, al Regio di Torino con I Lombardi alla prima crociata, all’Opéra di Parigi con Les Huguenots, ha diretto La donna del lago all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi e concerti a Copenaghen con la DNSO, a Bamberga con i Bamberger Symphoniker, in tournée in Italia con l’Orchestra Haydn e nel Regno Unito con la Royal Philharmonic Orchestra. Nel 2019 Mariotti dirige Don Pasquale e La traviata a Parigi, I masnadieri alla Scala, Semiramide a Pesaro, e debutta all’Opera di Roma con Idomeneo, re di Creta. L’Associazione Nazionale Italiana Critici Musicali gli ha assegnato il 36° Premio Abbiati come Miglior direttore d’orchestra del 2016.
———–
Arcadi Volodos
Nato a San Pietroburgo nel 1972, Arcadi Volodos si è perfezionato con Galina Egiazarova al Conservatorio di Mosca e successivamente a Parigi e Madrid. Dal debutto a New York nel 1996, Volodos è diventato rapidamente uno dei pianisti più importanti al mondo. Ha collaborato con orchestre quali Berliner Philharmoniker, Israel Philharmonic, Philharmonia, New York Philharmonic, Munich Philharmonic, Royal Concertgebouw, Staatskapelle Dresden, Orchestre de Paris, Leipzig Gewandhausorchester, Zurich Tonhalle Orchestra, Boston e Chicago Symphony sotto la guida dei più importanti direttori tra cui Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Valery Gergiev, James Levine, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Jukka-Pekka Saraste, Paavo Järvi, Christoph Eschenbach, Semyon Bychkov e Riccardo Chailly.
I recital per pianoforte sono sempre stati al centro della vita artistica di Volodos. Nella stagione 2018-19 è ospite alla Konzerthaus di Vienna, al Concertgebouw di Amsterdam, al Barbican Centre di Londra, al Théâtre des Champs Elysées a Parigi, all’Elbphilharmonie di Amburgo, alla Herkulessaal di Monaco, alla Tonhalle Orchester di Zurigo, a Santa Cecilia a Roma, alla Philharmonie di Colonia, al Bozar di Bruxelles, all’Opera House di Oslo. Con orchestra sarà invece impegnato con la Tonhalle Orchester di Zurigo diretto da Paavo Jarvi, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino con Christoph Eschenbach, con la Filarmonica della Scala di Milano con Michele Mariotti e con l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo con Kazuki Yamada.
Nel 1999 il disco del suo debutto alla Carnegie Hall di New York (Sony Classical) è stato premiato con il Gramophone Award. Da quel momento Arcadi Volodos ha inciso numerosi album tutti accolti calorosamente dalla critica internazionale. Tra questi si segnalano: Volodos – Schubert, solo piano works, un’interpretazione rivelatoria del compositore austriaco, Rachmaninov Concerto n. 3 con i Berliner Philharmoniker e James Levine, Tchaikovsky Concerto n. 1 con Seiji Ozawa e Volodos Plays Listz vincitore di numerosi premi discografici. Nel 2010 viene pubblicato il CD/DVD Volodos in Vienna e nel 2013 arriva un altro grande successo con l’album Volodos Plays Mompou, dedicato alla musica del compositore spagnolo Frederic Mompou, vincitore del Gramophone Award e dell’Echo Preis. Nell’aprile 2017 Sony Classical ha pubblicato Volodos Plays Brahms con l’interpretazione delle opere 76, 117 e 118. L’album è stato immediatamente considerato punto di riferimento nel panorama musicale e premiato a novembre 2017 con due tra i maggiori premi discografici, Edison Classical Award e Diapason d’Or, e recentemente con il Gramophone Award 2018 come miglior incisione strumentale dell’anno.