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Per un’ora da ora

Andato in scena al Teatro dell'Acquario di Cosenza

Per un'ora da oraOtto musicisti, una voce e soltanto un’ora a disposizione prima di vaporizzarsi. Vi suggeriamo di non pentirvi di aver perso un esperimento unico“.

È questa la presentazione dello spettacolo “Per un’ora da ora”, andato in scena al Teatro dell’Acquario di Cosenza venerdì 17 maggio 2019.

Ci si trova davvero in un mondo onirico, a tratti da incubo.

L’inizio e la fine dello spattacolo sono segnati da una clessidra, unico ornamento scenografico che scandisce lo scorrere del tempo, metronomo muto di uno spettacolo folle.

Gli strumenti vengono suonati, toccati, smontati, percossi, pizzicati, sculacciati.

Siamo dinanzi ad uno spettacolo che non posso fare a meno di definire “punk” eseguito da maestri jazzisti.

Sono punk la voce e le letture, è punk la musica e il ritmo.

È uno spettacolo disturbante e stupefacente.

Gli strumenti vengono smontati sul palco e suonati in modo anticonvenzionale, si tratta di “rumori” e si fa fatica a tenere il tempo.

La musica non è mero accompagnamento di una voce narrante, ma le due divengono compagne, entrambe protagoniste di una cascata incontrollata di note e parole.

Ad accompagnare gli strumenti della tradizione si alternano conchiglie, thunder tube, corni e ocean drum.

Sono suoni striduli e stridenti, urlanti, apparentemente affatto armoniosi, tuttavia affascinanti, coinvolgenti e ipnotici.

È una narrazione oscura, i versi, le parole sono ripetute allo stremo e diventano ritornelli, mantra, filastrocche dark, formule di magia nera.

È un viaggio nell’assurdo, nell’gnoto della musica, è un esperienza spaesante e inaspettata. Si scoprono potenzialità degli strumenti musicali ignote.

Si sentono suoni prodotti dagli strumenti classici che non sembrano appartenere a quello strumento. La maestria esecutiva è ad altissimi livelli.

Chi decide di assistere a questo spettacolo dà totale fiducia ai musicisti e alla musica, tutto è frutto di improvvisazione e nessuno sa come andrà a finire, si sa solo che, una volta terminato lo scorrere della sabbia nella clessidra, si vorrebbe solo urlare “Ancora!”.

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Counterclockwise
• Ernesto Orrico #voce
• Mirko Onofrio #flauti
• Alberto La Neve #saxtenore #multieffects
• Francesco Caligiuri #saxbaritono #clarinettobasso
• Giuseppe Oliveto #trombone #conchiglia
• Mario Gallo #tuba
• Carlo Cimino #contrabasso #pedals
• Francesco Montebello #batteria
• Massimo Garritano #chitarraelettrica #synth #liveelectronics

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Art Work: Raffaele Cimino
Sound Engineer: Checco Pallone
Lights: Geppo Canonaco & Eros Leale
Video: Maria Furfaro
Supporto Tecnico: Fabrizio De Rose

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